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Kinder-Benetton, scambio di ruoli

Stavolta la scoppola (+25) la rifila Bologna ad una Treviso svagata

BOLOGNA. Che batosta. La Kinder restituisce alla Benetton la scoppola rimediata martedì sera al Palaverde e riporta la serie in parità. Nei playoff si fa presto a passare dall'euforia alla delusione e, quindi, anche da un +31 ad un -25, ma, per scansare subito ogni dubbio di sorta, la partita è stata sicuramente più persa da una Benetton molto presuntuosa che vinta da Bologna. Troppa brutta per essere vera la Kinder di martedì, ugualmente si può dire, ieri sera, per il quintetto di D'Antoni. Per Treviso è la peggiore prestazione stagionale: Pittis e compagni si sono forse illusi di essere favoriti dall'assenza dell'«omone» Griffith, bloccato da una una distorsione tibio-tarsica alla caviglia destra (ma la versione ufficiosa sostiene che il pivot si sia rifiutato di scendere sul parquet a causa di una serie d'inadempienze contrattuali da parte della società) e sono crollati quasi senza lottare. Certo, variabile non prevista, quando uno come Granger piazza un 9/10 dal campo per 23 punti, miglior bottino stagionale per l'americano ex Biella, è difficile sperare di farla franca soprattutto quando di fronte si ha una squadra con terminali offensivi di rinomata fama come Rigaudeau, Ginobili e Jaric. E, a giustificazione, la Benetton non può mettere nemmeno sul piatto della bilancia l'assenza di Bulleri, che avrebbe consentito allo svagato Edney di ieri di tirare un po' il fiato. E, dopo una prestazione incommentabile, per dirla alla Messina, sarebbe meglio quasi non sottolineare che, con le sette triple imbucate ieri, Treviso ha superato, nella classifica assoluta dei tiri da tre, nei playoff, Milano...
E' mancata la circolazione di palla, non c'è stata velocità nelle transizioni e le percentuali al tiro, anche dalla lunetta, sono state orribili. Un dato valga per tutti: la prima bomba la piazza Garbajosa dopo 16' e 30 secondi per un 2/13 al 10' che grida vendetta. Ne ha avuto abbastanza anche Buzzavo: il presidente non ha aspettato nemmeno la fine del secondo quarto ed ha abbandonato il PalaMalaguti.
Dal suo canto, Bologna sembra giovarsi dell'assenza di Griffith: l'australiano Andersen mostra le sue qualità da Nba e, in più, Granger fa il fenomeno. L'americano ex Biella chiude il primo tempo con 18 punti e un incredibile 7/7 al tiro. Raccontare il primo tempo è come sparare sulla croce rossa. Treviso buca con Bell la retina dopo 2' e 50", Pittis firma un pessimo 0/6 dalla lunetta; dalla parte opposta, Granger e Rigaudeau castigano da ogni parte del campo la fragile difesa «casual». Nemmeno l'ingresso in campo di Chikalkin, Nachbar e del nervoso Nicola spostano l'inerzia della sfida. Con i quattro piccoli Messina gioca con le stesse armi di Treviso, sempre in difficoltà, nonostante la Kinder fallisca facili conclusioni a campo aperto. Il -18 dell'intervallo è la logica conclusione della fiera degli orrori «casual».
Chi si aspetta la reazione dopo l'intervallo rimane deluso. Treviso, dopo la seconda tripla di Rigaudeau, va sotto anche di 26 (59-33 al 23'). Ma peggio di così, francamente, non si può giocare e si risale lentamente la corrente fino al -13 del 29'40"'. Ma è un fuoco di paglia anche perchè Nachbar continua a sbagliare l'inenarrabile. Nicola si sveglia e realizza 8 punti di fila e due triple, ma il -11 del 32'26" è illusorio. La «V» nera ammazza definitivamente la Benetton, quando infila quattro bombe di fila, due addirittura del resuscitato Davide Bonora. E il pubblico virtussino, molto polemico all'inizio con i suoi beniamini, ottiene la sua meritata rivincita.
Davide Vatrella
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