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Spogliatoio Benetton

D'Antoni: «Sapevo che la Kinder avrebbe giocato molto meglio»

BOLOGNA. Mike D'Antoni ha ancora il coraggio di scherzare: «Scusate, ma sono qui solo per salutarvi. Come dite? L'ha già detto qualcuno prima di me? Allora parliamo della partita. Loro sono stati bravi, immaginavo che sarebbe stata difficile perchè loro hanno ancora lo scudetto sul petto, e toglierglielo non è facile. E la Kinder non può mica perdere il carattere in un paio di giorni».
«»Sinceramente non so seeravamo prontissimi, questo è meglio che lo chiediate ai giocatori: abbiamo tirato sicuramente molto male, loro invece hanno avuto medie molto buone che ci hanno creato tantissimi problemi. Direi che è stata la Kinder ad essere stata brava».
Sembra una battuta, ma non lo è: l'assenza di Griffith ha danneggiato più voi che loro... «Lo temevo. A me piace giocare con i quattro piccoli, sapevo che anche la Kinder l'avrebbe fatto: tutti quelli che hanno giocato ci hanno messo grande cuore, mentre noi non avevamo la stessa intensità di due giorni fa. Niente, siamo 1-1, nella differenza canestri siamo a +6... Dico tuttavia che non è cambiato nulla: abbiamo lavorato tutta la stagione per avere il vantaggio del fattore campo, adesso dobbiamo sfruttarlo, perchè non dimentichiamoci mai che la Virtus sarà sempre una grande squadra».
Però è opinione comune che per passare in finale bisogna cogliere una vittoria in trasferta. «Questo vale per loro, caso mai, non per noi. A me personalmente va bene se tutti vincono in casa, e comunque Bologna deve venire a vincere almeno una volta da noi: okay, giochiamo. Io credo che garatre sarà punto a punto, credo che tutti torneremo normali».
Certo che veder cambiato tutto nel giro di 48 ore... «Questi sono i discorsi che vanno bene a voi per scrivere: la Kinder ha tanti campioni e per farli morire dobbiamo sudare sette camicie, anzi otto. Non abbiamo capito che loro, con quattro esterni, avrebbero cambiato parecchio il loro gioco: qui dovremo essere più bravi, abbiamo fatto fatica perchè non abbiamo mosso la palla, non abbiamo corso. Certo, la Kinder non sbagliava quasi mai e quindi è difficile anche andare in contropiede. Comunque questa è una bella semifinale, sabato saremo pronti, vedrete».
Evidentemente Ettore Messina in queste semifinali deve aver smarrito il bene della parola. «Sarebbe troppo facile, dopo essere stato zitto per un -31, fare ora grandi discorsi: non è giusto. Quindi il commento fatelo ancora voi e ci vediamo a garatre. Aggiungo solo un paio di cose: mi ha fatto un gran piacere il fatto che il presidente Madrigali abbia invitato la squadra a cena a casa sua, un grande segnale di fiducia per aiutare i nostri ragazzi a trovare la convinzione nei nostri mezzi. E poi ringrazio anche i nostri tifosi: quando siamo entrati in campo ci hanno fatto capire che erano tutti con noi. Hanno compreso che era il momento di darci una pacca sulla spalla più che di criticarci».
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