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Scavolini, la piccola rifondazione

Budget e programmi da definire in vista della prossima stagione

PESARO - Lavori in corso nelle tre città impegnate nelle semifinali, cantieri ancora chiusi e bocche sigillate (ma ancora è presto per qualsiasi seria considerazione) in Via Paterni. Dalla stanza dei bottoni fanno sapere che prima di conoscere i nuovi programmi e i volti della Scavolini edizione 2002-2003 dovranno passare almeno quindici giorni. Domani intanto Ario Costa, delegato da Lega e Federazione, sarà a Madrid per partecipare alla riunione sulla nuova seconda Coppa europea, che al momento è un rimpasto di Saporta e Korac ma prevede parametri poco allettanti per rle contendenti. Al momento sembra ci saranno 72 squadre divise in quattro conference, ma le spese da sostenere sarebbero esorbitanti... Ne sapremo di più nel week-end.
In casa Scavolini è tutto fermo, è ancora vivo il rammarico per aver chiuso la stagione parecchio prima dell’anno scorso e per aver reso meno rispetto alle attese. Tra l’altro, la squadra ha fatto meglio in Eurolega - quando poteva schierare solo due dei tre big tesserati - che in campionato, pur avendo (da metà stagione) la compagine al completo (e quindi teoricamente più forte).
In sede si sta passando in rassegna il bilancio economico che - come più volte lamentato dal patròn - non è stato troppo positivo. Martedì il vice-presidente Lucio Zanca e l’assistente di Pillastrini Gianluca Pascucci partiranno per gli States, assisteranno ai draft e si daranno un’occhiata in giro. Poi si discuterà assieme.
Sono ancora da fissare obiettivi e strategie per la prossima stagione e i programmi, finora, sono stati solo accennati a grandissime linee. Di certo il budget sarà più ristretto dell’anno appena trascorso (oltretutto non si farà l’Eurolega), ma ciò non significa necessariamente che la squadra sarà più debole rispetto al recente passato. Si è parlato di rifondazione e di anno di transizione. Significa che il disegno attuale non va più bene, nè come modulo tantomeno come spese.
Gli unici giocatori ancora in città sono Beric e Maggioli, gli altri sono partiti da un po’ ma non ci sono novità di rilievo sui contratti. Difficile ipotizzare se resteranno in biancorosso Booker e Blair, i beniamini che hanno richieste da tutto il mondo ma che amano Pesaro, ricambiati. Sotto contratto ci sono Pecile, Gigena, Beric, Traina e coach Pillastrini - ma non tutti dovrebbero restare - e poi c’è Tusek, che salvo cataclismi rifirmerà. Americani o giovani, sconosciuti o no, i nuovi biancorossi dovranno far gruppo, far reinnamorare il pubblico e divertire. E non è poco...
Camilla Cataldo
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