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D'Antoni non cerca scuse

Ma i biancoverdi hanno il vantaggio del fattore campo: «Vogliamo continuare a sfruttarlo»

Con la leggerezza di chi sa di non aver nulla da perdere. Sembrava questa, alla vigilia del confronto, il leit motiv della partita. Con un marcato vantaggio Benetton, come si vedeva dai volti pallidi degli spettatori che, ieri sera, hanno sfidato il caldo e il timore di una prematura uscita dai playoff, per raggiungere Casalecchio.
Mike D'Antoni, dopo aver battibeccato a lungo con Tola e Colucci - ma gli strali dei due fischietti hanno colpito Nicola e Garbajosa, sanzionati con due tecnici - rende merito agli avversari: «Lo sapevamo - dice - lo sapevamo che loro avrebbero reagito in un certo modo. E sapevamo che sarebbe stata dura, anzi durissima, strappare lo scudetto ai campioni d'Italia. Ma noi ci vogliamo provare comunque».
A cominciare da domani, al Palaverde, dove farà tappa una serie schizofrenica. Che è si in equilibrio, 1 a 1, ma che vede le due squadre che hanno giocato in casa imporsi con vantaggi abissali: +31 per la Benetton a Treviso; +25 per la Kinder nella tana di Casalecchio, che pure, in campionato, proprio Mike e i suoi ragazzi, sono stati capaci di espugnare.
«Abbiamo tirato molto male - incalza il coach trevigiano - e soprattutto abbiamo subito a lungo i quattro piccoli. Non siamo riusciti a rispondere in egual misura». Anche perché Messina, complici le due lampadine bruciate da Andersen in 110 secondi, si è giocato Granger dopo nemmeno due minuti per l'australiano. «Non abbiamo avuto - spiega ancora Mike - la stessa intensità mostrata in casa. Non abbiamo fatto nulla per combattere. Ma sappiamo che avremo comunque un bel vantaggio. Abbiamo combattuto tutto l'anno per assicurarci il vantaggio del fattore campo. Vogliamo fermamente mantenerlo. A cominciare dalla gara di domani».
Confronto nel quale, magari, Treviso cercherà di ritrovare Bulleri, che a Casalecchio, spesso e volentieri, è risultato tanto sfrontato quanto efficace. Perché a un certo punto, oltre a Granger e Rigaudeau, Treviso ha subito anche l'ex Davide Bonora, riemerso dalla panchina complice il malessere notturno di Sani Becirovic. E Davide, che ha chiuso con una valutazione che non gli rende giustizia (4), ha infilato due triple dall'angolo quando Nicola, quasi da solo, con i suoi siluri, stava cercando di riportare la Benetton in linea di galleggiamento nell'ultimo quarto.
E Messina? Dall'altra parte Ettore non cambia il disco suonato al Palaverde. A Treviso il coach della Kinder s'era avvalso della facoltà di non rispondere, incredulo per una sconfitta di quelle proporzioni. Ieri, per correttezza ha detto, si è ripetuto. Limitandosi a parlare di «un grande cuore di questa squadra che ha reso omaggio alla tradizione e al blasone dei propri colori».
Proprio Messina, poi, ha rivelato un retroscena, rendendo omaggio a Marco Madrigali, il suo presidente. Il numero uno della Kinder, infatti, ha invitato a cena tutta la squadra mercoledì sera, alla vigilia di questo delicato confronto. E il gesto è stato apprezzato da tutti, coach compreso. Perché quella cena è servita per ridare sprint e vigore a una squadra che, a Treviso, era apparsa sfilacciata.
Sandro Fiocchi
Fonte: Il Gazzettino
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