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La Kinder ritrova la fiducia

Granger: "Puntare nuovamente sulla difesa"

MESSINA "GRAZIE AL PRESIDENTE E AI TIFOSI PER IL SOSTEGNO"
"Sarebbe troppo facile avvalersi della facoltà di non rispondere dopo la partita di andata in cui abbiamo preso 31 punti e spiegare cosa è successo oggi, ma non è giusto; quindi anche oggi preferisco lasciare a voi il commento e ne riparleremo dopo gara 3. Dico solo che stasera abbiamo disputato una gara di grande cuore, di grande sostanza e abbiamo giocato veramente come questa maglia impone. Vorrei dire due cose: ieri sera il Presidente ha invitato tutta la squadra a cena a casa sua e questo è stato un gesto veramente molto importante di dimostrazione di fiducia in noi e nelle nostre possibilità di andare avanti; quindi mi sembra doveroso ringraziarlo anche a nome della squadra per questo intervento. Ringrazio inoltre i nostri tifosi che questa sera, appena siamo entrati in campo, ci hanno fatto capire che erano con noi al di là di ciò che era successo martedì e al di là di come avevamo perso; e hanno capito che era più il momento di darci una pacca sulla spalla che non di dimostrarsi contrariati. Anche questo è stato un gesto molto importante che penso abbia unito ancora di più squadra e tifosi, indipendentemente da quello che accadrà nel proseguo della serie".

CONSOLINI: C'E' STATA LA MENTALITA' GIUSTA
"Non abbiamo fatto niente di magico, abbiamo solo cercato di fare in modo che la partita valesse un punto cioè avevamo semplicemente perso una partita. Sapevamo in partenza che contro Treviso era possibile anche perdere di tanti punti perchè la Benetton è una squadra con grande potenziale offensivo, loro non ci pensano due volte ad effettuare un tiro e se capita la sera in cui sono particolarmente predisposti possono rompere la partita. Se contro c'è una squadra come la nostra che martedì si è dimostrata troppo molle, ci stanno benissimo i 31 punti di differenza. Ieri sera i ragazzi sono entrati in campo con la mentalità giusta, hanno pensato solo a vincere gara 2 e con questo atteggiamento sono riusciti ad allargare il divario e quindi a darci un messaggio e forse darlo anche a loro".

FANTASTICO GRANGER, SERVE QUESTA DIFESA
Per te ieri sera una gara sensazionale. Ventitre punti con il 90% al tiro, ma soprattutto 18 punti senza errori dal campo nel primo tempo quando la Virtus ha scavato il solco.
"Ieri sentivo molta fiducia nel mio tiro. Siamo stati molto più aggressivi in attacco rispetto a quanto abbiamo fatto in gara uno. Nel primo tempo mi sono capitate diverse occasioni per andare a segno e le ho sfruttate".
Sei ormai una parte importante della squadra a tutti gli effetti
"Si, credo proprio di si. Tutti mi hanno accettato e si trovano bene con me, mi passano la palla, ci troviamo bene in attacco. Sono felice di stare in questa squadra".
Cosa è cambiato nella mente tua e dei tuoi compagni per passare dai 31 punti subiti a Treviso a 25 con cui avete vinto ieri sera?
"A Treviso semplicemente non abbiamo giocato, poi ci siamo svegliati e abbiamo capito che avremmo dovuto giocare. Ieri sera siamo entrati in campo per giocare e per vincere. Abbiamo difeso alla grande e altrettanto è successo in attacco".
Cosa accadrà nei prossimi incontri?
"Non so, di certo non dovremo ripetere gli errori di gara uno, dovremo nuovamente puntare sulla difesa. E chiaramente dovremo vincere".

BONORA, DOBBIAMO CONTINUARE COSI’
I tifosi ti hanno aspettato per mesi, ieri sera finalmente hai dimostrato che l’attesa non è stata vana!
"Sicuramente ho affrontato un periodo non facile dal punto di vista fisico e mentale, perciò penso che per Ettore non fosse facile decidere di schierarmi in partite intense come quelle dell’Eurolega o dei playoff. In più c’è una rotazione comunque ampia. Ieri sera Sani ha avuto un problema e per me c’è stata l’occasione di giocare. È andata bene, però al di là della mia prestazione credo che fosse importante mettere il cuore contro di loro, cosa che in gara uno era mancata. Loro sentendosi le mani addosso, sentendosi braccati sono andati un po’ fuori giri e questo era quello che speravamo di riuscire a fare".
Il cuore effettivamente ieri sera lo hanno messo tutti, tu però hai aggiunto anche il fosforo tenendo le redini e compattando un gruppo che a Treviso era sembrato piuttosto disunito.
"Io credo che l’altro giorno sia stato semplicemente un episodio. Capita a tutti di giocare una o due partite così negative all’anno. Sono semplicemente episodi. A volte ci deconcentriamo e pensiamo che sia tutto facile invece l’unica cosa che può portarci alla vittoria è l’essere tutti quanti aggressivi. Contro di loro è difficile preparare il match da punto di vista tattico, quindi li dobbiamo tenere lì dal punto di vista dell’intensità-
In gara 2 la Virtus ha trovato anche il tiro da fuori. Tu in particolare hai messo le due triple che hanno di fatto suggellato la vittoria della Kinder proprio nel momento in cui loro stavano producendo il massimo sforzo per cercare di rientrare.
"Loro stavano effettivamente rimontando. Si erano fatti più convinti e aggressivi, stavano rientrando, Nicola aveva ritrovato il tiro, avevano fatto due penetrazioni, per fortuna Antoine, Marke e io due volte abbiamo trovato le triple con cui li abbiamo affossati, perché altrimenti questi non muoiono mai. Hanno tanta rotazione e tanto talento, non è facile con loro arrivare a chiudere la partita".
In vista della gara di sabato riuscirete in appena ventiquattro ore a ricaricare le pile?
"Dobbiamo farlo, perché non dobbiamo ripetere l’errore che hanno fatto loro. Pensavano di venire qua e di asfaltarci invece sono rimasti sorpresi della nostra aggressività. Adesso siamo uno a uno, la serie si accorcia. Adesso entrambe le squadre sanno ciò che le aspetta. Noi dobbiamo farci trovare pronti".
Credi che con la prestazione di ieri sera riuscirai a rientrare nella rotazione e a sentirti ancor più coinvolto?
"Io mi sentivo coinvolto anche prima, è chiaro che in alcuni momenti non ero riuscito a incidere e non credo sia facile per un allenatore scegliere quando ha così tante opzioni. Mi sono sempre sentito coinvolto. In allenamento ho sempre cercato di dare il meglio e quello che facevo nell’allenamento mi ha confortato perché mi ha fatto vedere che dal punto di vista fisico sono via via migliorato e adesso sono al passo con gli altri."
Essendo tu bolognese, quando giochi così bene, il pubblico mostra di provare per te un amore del tutto particolare. Questo ti ha aiutato ad affrontare i tanti momenti difficili che ci sono stati?
"Si perché c’è sempre tanto gente che mi sta vicino in qualsiasi occasione. Mentre gioco sento poco, perché penso a quello che devo fare in campo, poi però l’applauso finale mi fa venire sicuramente una certa emozione e mi ripaga dei tanti problemi."
Ieri sera sembravi davvero il Bonora dei vecchi tempi, quello non solo un’ottima difesa e un’attenta regia ma anche molta convinzione ed efficacia in attacco sia con partenze in penetrazione che dall’arco.
"Loro mi hanno un po’ battezzato nel primo tempo quindi ho cercato di pungere in penetrazione, poi nella ripresa sono riuscito a segnare delle bombe importanti e ho così ritrovato scioltezza".
Marco Barbieri

GINOBILI, ERA IMPORTANTE RITROVARE IL NOSTRO GIOCO
Innanzi tutto faccio i miei complimenti a te e alla squadra, perché dopo una prestazione come quella di ieri sera sono d’obbligo. Tra poco iniziano i mondiali di calcio, però stasera vedendoti slalomeggiare tra gli avversari a molti sono venute in mente le serpentine che disegnava sul campo il tuo connazionale Diego Armando Maradona…
"Adesso che arrivano i mondiali è ancora più bello fare gli slalom, in effetti di Maradona ho la cassetta… al di là delle battute, l’importante era ritrovare il nostro gioco e l’intensità che lo contraddistingue. Ieri sera siamo riusciti a pareggiare la serie, tutto il resto domani sarà già dimenticato. È una serie alle tre su cinque quindi se vogliamo andare avanti dobbiamo andare a vincere a Treviso".
Come spieghi due facce così differenti della Virtus? Si stenta a credere che sia la stessa squadra quella vista in campo ieri sera e quella vista a Treviso appena due giorni fa.
"Si, però nei PlayOff accade spesso, abbiamo preso una brutta botta, i nostri avversari forse pensavano di averci tramortiti invece siamo tornati in campo molto convinti, con più aggressività e cattiveria e abbiamo preso in mano la gara fin dai primi minuti. Non è un risultato così imprevedibile. Non dico che pensassimo di vincere la gara di venticinque punti, però credo che possa essere una serie di Playoff lunga perché si affrontano due squadre dal potenziale simile".
La situazione che si è venuta a creare ieri sera ricordava un po’ gara due della Finale di Euroleague giocata con Tau l’anno passato, voi con le spalle al muro ma convinti di vincere nonostante la brutta batosta subita nella prima partita.
"Si è vero. Spesso questa squadra si è trovata in difficoltà ma ha trovato le risorse per girare le cose. Speriamo di riuscirci anche stavolta. Gara tre in casa loro sarà durissima, loro troveranno più facilmente il canestro, entreranno con molta più fiducia nei propri mezzi, avranno il pubblico a sostenerli e si esalteranno, quindi dovremo essere ancor più aggressivi in difesa e impedir loro di giocare come vogliono".
Il presidente vi ha invitati a cena a casa propria ieri sera. Cosa vi ha detto?
"Ci ha dato fiducia, che è quello che ci è mancato l’altra sera a Treviso. Ha detto che l’aver giocato così male era stato solo un caso e che avremmo dovuto tornare in campo a fare il nostro gioco con l’intensità che siamo sempre riusciti a metterci. Credo che questo sia stato il fattore decisivo della gara di oggi. Negli spogliatoi ci siamo parlati e ci siamo detti che si può anche perdere, però non subendo così gli avversari. Siamo quindi entrati decisi ad imporre il nostro gioco".
Il fatto che abbiate giocato così bene in assenza di Rashard fa pensare, non è che durante la sua lunga assenza abbiate perso un po’ di fiducia in lui?
"Non abbiamo certo giocato bene perché non c’era Rashard. Questa è una squadra che ha già dimostrato tante volte di saper giocare bene anche quando si trova di fronte a grosse difficoltà. Ieri ci siamo trovati sotto uno a zero dopo aver perso di trentuno punti. Non c’erano Smodis, Becirovic e Griffith. In momenti come questi ciascuno sente di dover fare di più. Deve fare per se e per il proprio compagno che non c’è e quindi è spinto a dare il massimo. Se fossi mancato io al posto di Rashard i miei compagni avrebbero comunque dato il massimo per sopperire alla mia assenza".
Marco Barbieri
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