TREVISO. Gara finita da qualche minuto, e Mike D'Antoni già pensa a garaquattro. «Non dobbiamo concedere loro un'altra chance: per carità, se dovremo fare lo spareggio lo faremo, ma noi vogliamo andare a vincere anche a Casalecchio». E' bello carico, il coach. Aver battuto una Kinder tornata a livelli degni del suo valore è stato un gran colpo, questi playoff stanno portando le squadre dagli altari alla polvere (e viceversa) con estrema disinvoltura. «Stavolta rispetto a garadue abbiamo mosso la palla molto meglio - continua Mike - questo perché in casa, grazie ai nostri tifosi, troviamo sempre maggiori energie che in trasferta. Ma se siamo una grande squadra andiamo a casa loro a ripetere la stessa prestazione di stasera (ieri, ndr)».
Dopo garatre di solito lo stress comincia a farsi sentire.
«Sono partite in cui si gioca sui nervi, su ogni palla vagante: ogni tanto c'è qualche bella giocata, ma qui si vince soprattutto con il cuore».
Certo che Bulleri ormai è diventato una certezza assoluta...
«Per noi lui è importante non solo per il fatto che sta giocando benissimo, ma anche perché, quando Edney torna in panchina per riprendere fiato, il ritmo della squadra non cala. E per Tyus è più facile giocare bene dopo essere tornare in campo riposato».
Marconato oggi l'hai utilizzato poco.
«Con quattro piccoli non è una sorpresa. Io Garbajosa e Nicola li vorrei sempre in campo, spesso in quattro metto Pittis o Nachbar, quindi Denis talvolta ha spazio ridotto, però resta ugualmente importante, non l'abbiamo certo dimenticato».
Bell poco appariscente ma sempre utile.
«L'abbiamo preso perché sapevamo che poteva marcare bene uno come Ginobili, Charlie sta facendo un ottimo lavoro, è pericoloso anche in attacco».
Come vi giocherete questo match-ball?
«Ci metteremo tutte le energie che abbiamo, vogliamo andare lì e chiudere, cercando di ripetere la gara di oggi anche se sappiamo che sarà molto dura, la Kinder ha ancora lo scudetto sul petto».
Stavolta Ettore Messina parla a ruota libera. Soprattutto parla della partita, entra nei dettagli e la definisce «molto dura, impegnativa, è girata nel terzo quarto, quando noi siamo risaliti a -3: lì abbiamo gestito male qualche pallone e la Benetton ha trovato la forza di riprendersi un break attorno ai 10 punti. A quel punto non siamo più riusciti a tornare in partita».
La Benetton ha meritato di giocarsi il match-ball martedì a Casalecchio?
«Sì, ha giocato una gara più che buona, noi solo buona. Però, questa nostra prestazione ci dà speranza per garaquattro: certo, so che Treviso fisicamente sta meglio, ma oggi (ieri, ndr) la Kinder ha recuperato le cose più importanti, il cuore e l'atteggiamento mentale, che possono compensare altre mancanze. Questa è una partita che si può perdere, sapendo che comunque non era l'ultima: ovvio che adesso la responsabilità di arrivare allo spareggio passa da noi».
Griffith 2 minuti, Becirovic 7: solo problemi fisici?
«Loro due in questo momento non sono in grado di giocare una pallacanestro a certi livelli, e lo si è visto per quel poco che sono rimasti in campo. Non è colpa di nessuno, ma io non li posso aspettare, devo andare avanti per la mia strada con chi è sano e ha nelle gambe il ritmo di una gara contro la Benetton».
Ha ripreso colore rispetto a garauno anche il presidente virtussino Marco Madrigali. «Ho visto una Kinder che ha giocato bene ed una Benetton che ha giocato e soprattutto tirato meglio: niente da recriminare, anzi è stata così bella che mi sembrava una finale scudetto, tra due forti squadre. Griffith? E' da settembre che lo aspetto, ormai ho finito...».
Dopo garatre di solito lo stress comincia a farsi sentire.
«Sono partite in cui si gioca sui nervi, su ogni palla vagante: ogni tanto c'è qualche bella giocata, ma qui si vince soprattutto con il cuore».
Certo che Bulleri ormai è diventato una certezza assoluta...
«Per noi lui è importante non solo per il fatto che sta giocando benissimo, ma anche perché, quando Edney torna in panchina per riprendere fiato, il ritmo della squadra non cala. E per Tyus è più facile giocare bene dopo essere tornare in campo riposato».
Marconato oggi l'hai utilizzato poco.
«Con quattro piccoli non è una sorpresa. Io Garbajosa e Nicola li vorrei sempre in campo, spesso in quattro metto Pittis o Nachbar, quindi Denis talvolta ha spazio ridotto, però resta ugualmente importante, non l'abbiamo certo dimenticato».
Bell poco appariscente ma sempre utile.
«L'abbiamo preso perché sapevamo che poteva marcare bene uno come Ginobili, Charlie sta facendo un ottimo lavoro, è pericoloso anche in attacco».
Come vi giocherete questo match-ball?
«Ci metteremo tutte le energie che abbiamo, vogliamo andare lì e chiudere, cercando di ripetere la gara di oggi anche se sappiamo che sarà molto dura, la Kinder ha ancora lo scudetto sul petto».
Stavolta Ettore Messina parla a ruota libera. Soprattutto parla della partita, entra nei dettagli e la definisce «molto dura, impegnativa, è girata nel terzo quarto, quando noi siamo risaliti a -3: lì abbiamo gestito male qualche pallone e la Benetton ha trovato la forza di riprendersi un break attorno ai 10 punti. A quel punto non siamo più riusciti a tornare in partita».
La Benetton ha meritato di giocarsi il match-ball martedì a Casalecchio?
«Sì, ha giocato una gara più che buona, noi solo buona. Però, questa nostra prestazione ci dà speranza per garaquattro: certo, so che Treviso fisicamente sta meglio, ma oggi (ieri, ndr) la Kinder ha recuperato le cose più importanti, il cuore e l'atteggiamento mentale, che possono compensare altre mancanze. Questa è una partita che si può perdere, sapendo che comunque non era l'ultima: ovvio che adesso la responsabilità di arrivare allo spareggio passa da noi».
Griffith 2 minuti, Becirovic 7: solo problemi fisici?
«Loro due in questo momento non sono in grado di giocare una pallacanestro a certi livelli, e lo si è visto per quel poco che sono rimasti in campo. Non è colpa di nessuno, ma io non li posso aspettare, devo andare avanti per la mia strada con chi è sano e ha nelle gambe il ritmo di una gara contro la Benetton».
Ha ripreso colore rispetto a garauno anche il presidente virtussino Marco Madrigali. «Ho visto una Kinder che ha giocato bene ed una Benetton che ha giocato e soprattutto tirato meglio: niente da recriminare, anzi è stata così bella che mi sembrava una finale scudetto, tra due forti squadre. Griffith? E' da settembre che lo aspetto, ormai ho finito...».