Il Fort Alamo della Virtus ieri era chiuso, anche per gli allenamenti. Meglio riposare, dopo la sconfitta, poi oggi ricaricare le pile e vedere domani se la serie con Treviso non è ancora spacciata. Giocarsi tutto in uno spareggio secco, sul 2-2, peserebbe forse più sui favoriti; ma pure la Benetton, più fresca e assortita, può sbancare domani sera Casalecchio e chiudere i conti. Di certo, ci verrà più attenta dell´altra volta. E´ al completo, mentre la Kinder può serenamente contare fino a tre assenti: oltre a Smodis, Griffith e Becirovic. Sennò, battano un colpo.
Colpito dall´anatema presidenziale all´uscita del PalaVerde («E´ da settembre che l´aspettiamo, io mi sono stancato»), Griffith parrebbe sull´uscio d´una clamorosa esclusione. Il deterioramento dei rapporti è ormai all´epilogo, oggi ci sarà da capir solo se si allenerà e verrà convocato per domani. E´ una partita in cui Messina non va a calpestare, cautamente, aiuole altrui. Ridice ieri quel che aveva detto l´altro ieri, a sconfitta calda: «Griffith aveva giocato male Gara 1, come tutti. S´era fatto male e non ha potuto fare Gara 2. In Gara 3, dopo un solo allenamento, non reggeva quel ritmo rapido. E anch´io ho valutato che andasse meglio un quintetto veloce. Spero possa darci di più, e lo spero anche di Sani». Al tecnico spetta di portare in campo abili e arruolati, poi ognuno dà quel che può e vuole: Griffith pochissimo, di 'sti tempi, e questo è il vero problema della Kinder. L´era, ormai remota, della grande raccolta racconta che la Virtus era stata fondata per giocare intorno all´Omone, l´anno scorso e pure questo. Ora invece guerreggia in un assetto a 4 piccoli pressochè forzoso, poco affine allo stesso Messina e in controtendenza rispetto a prima. Tutto si può provare, e il gruppo ha mostrato pure disponibilità, ma l´idea era un´altra, e ora càpita anzi di inseguire il gioco preferito degli altri, ossia il passo veloce della Benetton.
Eppure, da Treviso, la Kinder è tornata con qualche rimpianto. In tanti si sono chiesti se, riuscendo in un sorpasso all´inizio del terzo quarto, si potevano infilare bachi nelle teste della Benetton. Può essere, anche se i 15´ alla fine erano tanti. Poi, nei fatti, al digiuno dei verdi è corrisposto uno speculare digiuno dei neri: 5 punti di Treviso nei primi 5´, 5 pure di Bologna. Amen.
Di qui ci si riavvia: da una Benetton sempre più proiettata verso la finale, e sempre più turbata dal distacco da D´Antoni, che ha già deciso di ascoltare le offerte Nba, e lo farà a cuore più sgombro se intanto avrà offerto, come regalo del secondo addio, il suo secondo scudetto a Benetton. Qui s´innesca un domino curioso, che avvince per domani le due nemiche di oggi. A Treviso girano due nomi per il dopo, uno vecchio e uno nuovo: Messina in netta pole position, davanti a Obradovic. Se ne riparlerà a bocce ferme, e cioè dopo la finale, perché in finale una tra Kinder e Benetton ci andrà, e l´altra, uscendo dai giochi, dovrà solo pazientare e mantenere il riserbo. Poi, Messina ha pure due anni di contratto qui, in sella ci starebbe, anche se ci sarà da cogliere la reale disponibilità di Madrigali a conservare competitiva, con un piano di rilancio, una squadra che perderà 3-4 pezzi grossi. E se divorziassero? L´11 marzo, alla prova generale, la Virtus fu affidata a Consolini. Resterebbe il candidato più indiziato. E´ questa la sfera di cristallo dentro la quale ci sta tutto. Intanto, domani sera, ci sta una partita. Da non perdere, salvo uscire da una stagione più spine che rose.
Walter Fuochi
Colpito dall´anatema presidenziale all´uscita del PalaVerde («E´ da settembre che l´aspettiamo, io mi sono stancato»), Griffith parrebbe sull´uscio d´una clamorosa esclusione. Il deterioramento dei rapporti è ormai all´epilogo, oggi ci sarà da capir solo se si allenerà e verrà convocato per domani. E´ una partita in cui Messina non va a calpestare, cautamente, aiuole altrui. Ridice ieri quel che aveva detto l´altro ieri, a sconfitta calda: «Griffith aveva giocato male Gara 1, come tutti. S´era fatto male e non ha potuto fare Gara 2. In Gara 3, dopo un solo allenamento, non reggeva quel ritmo rapido. E anch´io ho valutato che andasse meglio un quintetto veloce. Spero possa darci di più, e lo spero anche di Sani». Al tecnico spetta di portare in campo abili e arruolati, poi ognuno dà quel che può e vuole: Griffith pochissimo, di 'sti tempi, e questo è il vero problema della Kinder. L´era, ormai remota, della grande raccolta racconta che la Virtus era stata fondata per giocare intorno all´Omone, l´anno scorso e pure questo. Ora invece guerreggia in un assetto a 4 piccoli pressochè forzoso, poco affine allo stesso Messina e in controtendenza rispetto a prima. Tutto si può provare, e il gruppo ha mostrato pure disponibilità, ma l´idea era un´altra, e ora càpita anzi di inseguire il gioco preferito degli altri, ossia il passo veloce della Benetton.
Eppure, da Treviso, la Kinder è tornata con qualche rimpianto. In tanti si sono chiesti se, riuscendo in un sorpasso all´inizio del terzo quarto, si potevano infilare bachi nelle teste della Benetton. Può essere, anche se i 15´ alla fine erano tanti. Poi, nei fatti, al digiuno dei verdi è corrisposto uno speculare digiuno dei neri: 5 punti di Treviso nei primi 5´, 5 pure di Bologna. Amen.
Di qui ci si riavvia: da una Benetton sempre più proiettata verso la finale, e sempre più turbata dal distacco da D´Antoni, che ha già deciso di ascoltare le offerte Nba, e lo farà a cuore più sgombro se intanto avrà offerto, come regalo del secondo addio, il suo secondo scudetto a Benetton. Qui s´innesca un domino curioso, che avvince per domani le due nemiche di oggi. A Treviso girano due nomi per il dopo, uno vecchio e uno nuovo: Messina in netta pole position, davanti a Obradovic. Se ne riparlerà a bocce ferme, e cioè dopo la finale, perché in finale una tra Kinder e Benetton ci andrà, e l´altra, uscendo dai giochi, dovrà solo pazientare e mantenere il riserbo. Poi, Messina ha pure due anni di contratto qui, in sella ci starebbe, anche se ci sarà da cogliere la reale disponibilità di Madrigali a conservare competitiva, con un piano di rilancio, una squadra che perderà 3-4 pezzi grossi. E se divorziassero? L´11 marzo, alla prova generale, la Virtus fu affidata a Consolini. Resterebbe il candidato più indiziato. E´ questa la sfera di cristallo dentro la quale ci sta tutto. Intanto, domani sera, ci sta una partita. Da non perdere, salvo uscire da una stagione più spine che rose.
Walter Fuochi
Fonte: La Repubblica
