BOLOGNA — «È inutile trovare scuse: la Skipper è stata più forte, ha giocato meglio, ha avuto più energie nell'ultimo quarto. Ha fatto prevalere il fattore-campo. Noi non siamo riusciti a trovare la soluzioni giuste in attacco e nel finale non avevamo più benzina. La stanchezza ci ha tolto lucidità e smalto per tentare di recuperare il divario. Abbiamo sbagliato tanto al tiro, sia perché siamo stati molto imprecisi sia perché la loro difesa è stata molto solida e aggressiva. In più abbiamo permesso alla Fortitudo di giocare in velocità e loro ci hanno castigato».
Stefano Sacripanti, l'allenatore di Cantù, è deluso e scuro in volto per la netta sconfitta dell'Oregon, a Bologna, nella gara3 delle semifinali scudetto.
La Skipper ha travolto i brianzoli (84-64) al termine di una partita che la Fortitudo ha sempre tenuto in pugno, sospinta da oltre 4 mila tifosi. «Paladozza» stregato per l'Oregon. Dopo il -19 incassato in gara1, anche ieri sera Cantù è crollata in Emilia. Schiacciata da un -20 che fotografa una partita cominciata male da capitan Riva e compagni e finita peggio.
La squadra di Sacripanti alla lunga non ha retto la grinta, il ritmo e l'intensità della Fortitudo. I brianzoli non sono riusciti a fermare uno scatenato Basile (19 punti e 5 assist) e un sontuoso Fucka (19 punti e 9 rimbalzi).
Il tracollo di Cantù va ricercato sotto canestro. Con Lindeman, Stonerook e Damiao insufficienti, l'Oregon non ha potuto reggere il duello contro la Skipper. Oltre a Fucka, la Fortitudo ha avuto un apporto decisivo da Kovacic (12 punti e 11 rimbalzi). Lindeman, decisivo in gara2, è inciampato in una serata negativa: 2 punti 3 rimbalzi.
In totale la formazione di coach Boniciolli ha strappato 46 rimbalzi, contro i 28 catturati dall'Oregon. A Cantù il merito di aver lottato, non certo quello di aver giocato bene. Si è arrangiata, costruendo barriere, ma ha sempre inseguito. Maglia nera a Sam Hines (nella foto). L'ala dell'Oregon ha disputato una brutta prestazione. La punta di diamante dell'attacco biancoblu ha sparato a salve. Solo 8 punti realizzati e troppi errori. Ci ha provato il generoso Thornton a cucire una pezza, con 15 punti e 5 rimbalzi. Ma la guardia di Cantù, anche se ha tentato di caricarsi sulle spalle la squadra, contro la corazzata Fortitudo non ha potuto partorire un miracolo.
Adesso si torna a Cantù per gara4, in programma domani sera (alle 20,30). L'Oregon è obbligata vincere per pareggiare il conto. Ma Sacripanti deve ricaricare subito le pile della sua squadra sia fisicamente sia mentalmente. Cantù in casa è abituata a cambiar pelle, a ritrovare energia e coraggio. Capitan Riva e compagni dovranno ripetere una partita perfetta come quella sfoderata in gara2, altrimenti addio sogni di gloria.
Paolo Marelli
Stefano Sacripanti, l'allenatore di Cantù, è deluso e scuro in volto per la netta sconfitta dell'Oregon, a Bologna, nella gara3 delle semifinali scudetto.
La Skipper ha travolto i brianzoli (84-64) al termine di una partita che la Fortitudo ha sempre tenuto in pugno, sospinta da oltre 4 mila tifosi. «Paladozza» stregato per l'Oregon. Dopo il -19 incassato in gara1, anche ieri sera Cantù è crollata in Emilia. Schiacciata da un -20 che fotografa una partita cominciata male da capitan Riva e compagni e finita peggio.
La squadra di Sacripanti alla lunga non ha retto la grinta, il ritmo e l'intensità della Fortitudo. I brianzoli non sono riusciti a fermare uno scatenato Basile (19 punti e 5 assist) e un sontuoso Fucka (19 punti e 9 rimbalzi).
Il tracollo di Cantù va ricercato sotto canestro. Con Lindeman, Stonerook e Damiao insufficienti, l'Oregon non ha potuto reggere il duello contro la Skipper. Oltre a Fucka, la Fortitudo ha avuto un apporto decisivo da Kovacic (12 punti e 11 rimbalzi). Lindeman, decisivo in gara2, è inciampato in una serata negativa: 2 punti 3 rimbalzi.
In totale la formazione di coach Boniciolli ha strappato 46 rimbalzi, contro i 28 catturati dall'Oregon. A Cantù il merito di aver lottato, non certo quello di aver giocato bene. Si è arrangiata, costruendo barriere, ma ha sempre inseguito. Maglia nera a Sam Hines (nella foto). L'ala dell'Oregon ha disputato una brutta prestazione. La punta di diamante dell'attacco biancoblu ha sparato a salve. Solo 8 punti realizzati e troppi errori. Ci ha provato il generoso Thornton a cucire una pezza, con 15 punti e 5 rimbalzi. Ma la guardia di Cantù, anche se ha tentato di caricarsi sulle spalle la squadra, contro la corazzata Fortitudo non ha potuto partorire un miracolo.
Adesso si torna a Cantù per gara4, in programma domani sera (alle 20,30). L'Oregon è obbligata vincere per pareggiare il conto. Ma Sacripanti deve ricaricare subito le pile della sua squadra sia fisicamente sia mentalmente. Cantù in casa è abituata a cambiar pelle, a ritrovare energia e coraggio. Capitan Riva e compagni dovranno ripetere una partita perfetta come quella sfoderata in gara2, altrimenti addio sogni di gloria.
Paolo Marelli