Ecco perché impazzisco per il basket, specie quello dei play-off: non essere mai uguali, non essere ripetitivi, sempre con qualcosa per cui conta lottare! Vedi Benetton-Kinder gara-1 a Treviso e ti si presenta un massacro che ti fa esclamare: anche questa serie andrà a finire a 0-3. Li rivedi a Casalecchio, casa Kinder, e ti meravigli e sorprendi, nello scoprire un nuovo gruppo bianconero. Ritorni a Treviso in gara-3 e ti si presenta un'alternanza di vantaggi e svantaggi di una e l'altra. La domanda è: come sarà gara-4 di domani?
Come detto, gara-1 è stata un massacro: Griffith, corpo estraneo, zavorra, chiamiamolo come vogliamo o come i tifosi bolognesi vorrebbero, ma sicuramente, per Messina e la squadra, è importantissimo ma, non disponibile o meglio, non pervenuto, come avrebbe detto Bernacca, che per i meno giovani era infallibile.
Qualcuno potrebbe definirlo un "desaparecido", termine più attuale, ma per i suoi compagni, già privi di Smodis e con Becirovic a mezzo servizio, è proprio una iattura.
In gara-2 non so cosa sia pesato di più, l'assenza di Bulleri, quella di Griffith o la non presenza di Nachbar o quella di Pittis con lo 0-6 ai tiri liberi. Dico subito quello che mi è piaciuto molto: il quintetto bolognese con quattro piccoli, meglio dire quattro fuori e uno solo centro, dopo che, dopo lo starter con i due lungagnoni rimasti Frosini ed Andersen, a far blocchi ed a cambiar lato. Qui Granger con una serie di bombe e di penetrazioni, ha creato scompiglio e marasma "in capo a tutti i biancoverdi della Marca". Sempre in gara-2 mi è piaciuto di meno, anzi proprio per niente: la rinuncia della Benetton al proprio gioco, adeguandosi a quello avversario, togliendo un centro cosa che la Virtus aveva, sicuramente per ottima scelta, ma molto anche per necessità già intrapreso. Solo l'asse Edney-Bell aveva continuato a spingere ed a mostrare gli artigli, anche se sembravano, pure loro, appena usciti dalla "manicure".
L'ho sempre pensato e sempre ne ho avuto la conferma che la seconda partita dopo una semplice e grassa vittoria in gara-1 non può che presentarsi come un momento di scarsa concentrazione o di sicurezza immotivata, perché gli avversari non vogliono mai fare la fine dei "tappetini da bagno", non vogliono mai uscire subito e i tuoi pensano, invece, che tutto gli sia dovuto. Un corno!
Così come ha dimostrato gara-3 con l'alternarsi al comando, da parte dei due quintetti, fino a quando Bulleri, ancora lui!, al termine del terzo quarto si porta in lunetta per due tiri liberi, procuratisi con furbizia e tuffo, degno del nostro miglior Cagnotto. I 7 punti messi sul tabellone verranno mantenuti ed aumentati nell'ultimo quarto con una serie impressionante di tiri da tre, ma dove Garbajosa riuscirà a segnare, cosa incredibile, anche da sotto, approfittando della sua prontezza, ma anche dei nuovi giochi approntati, con perizia, dallo staff biancoverde.
Ed ora gara-4, a Bologna, che novità ci saprà dare? Speriamo un Nachbar rigenerato, per i trevigiani e per i virtussini, come i miei dirigenti dicevano ai tempi dei primi americani recalcitranti nel nostro campionato: avete provato con gli impacchi di "verdoni" sulla parte "dolente"?
Come detto, gara-1 è stata un massacro: Griffith, corpo estraneo, zavorra, chiamiamolo come vogliamo o come i tifosi bolognesi vorrebbero, ma sicuramente, per Messina e la squadra, è importantissimo ma, non disponibile o meglio, non pervenuto, come avrebbe detto Bernacca, che per i meno giovani era infallibile.
Qualcuno potrebbe definirlo un "desaparecido", termine più attuale, ma per i suoi compagni, già privi di Smodis e con Becirovic a mezzo servizio, è proprio una iattura.
In gara-2 non so cosa sia pesato di più, l'assenza di Bulleri, quella di Griffith o la non presenza di Nachbar o quella di Pittis con lo 0-6 ai tiri liberi. Dico subito quello che mi è piaciuto molto: il quintetto bolognese con quattro piccoli, meglio dire quattro fuori e uno solo centro, dopo che, dopo lo starter con i due lungagnoni rimasti Frosini ed Andersen, a far blocchi ed a cambiar lato. Qui Granger con una serie di bombe e di penetrazioni, ha creato scompiglio e marasma "in capo a tutti i biancoverdi della Marca". Sempre in gara-2 mi è piaciuto di meno, anzi proprio per niente: la rinuncia della Benetton al proprio gioco, adeguandosi a quello avversario, togliendo un centro cosa che la Virtus aveva, sicuramente per ottima scelta, ma molto anche per necessità già intrapreso. Solo l'asse Edney-Bell aveva continuato a spingere ed a mostrare gli artigli, anche se sembravano, pure loro, appena usciti dalla "manicure".
L'ho sempre pensato e sempre ne ho avuto la conferma che la seconda partita dopo una semplice e grassa vittoria in gara-1 non può che presentarsi come un momento di scarsa concentrazione o di sicurezza immotivata, perché gli avversari non vogliono mai fare la fine dei "tappetini da bagno", non vogliono mai uscire subito e i tuoi pensano, invece, che tutto gli sia dovuto. Un corno!
Così come ha dimostrato gara-3 con l'alternarsi al comando, da parte dei due quintetti, fino a quando Bulleri, ancora lui!, al termine del terzo quarto si porta in lunetta per due tiri liberi, procuratisi con furbizia e tuffo, degno del nostro miglior Cagnotto. I 7 punti messi sul tabellone verranno mantenuti ed aumentati nell'ultimo quarto con una serie impressionante di tiri da tre, ma dove Garbajosa riuscirà a segnare, cosa incredibile, anche da sotto, approfittando della sua prontezza, ma anche dei nuovi giochi approntati, con perizia, dallo staff biancoverde.
Ed ora gara-4, a Bologna, che novità ci saprà dare? Speriamo un Nachbar rigenerato, per i trevigiani e per i virtussini, come i miei dirigenti dicevano ai tempi dei primi americani recalcitranti nel nostro campionato: avete provato con gli impacchi di "verdoni" sulla parte "dolente"?
Fonte: Il Gazzettino