GRIFFITH ci sarà, da vedere come e quanto. Ma sarà nei dieci, per la chiamata senza appello con Treviso. Tutti, anche in Virtus, si chiedono ancora che Omone si vedrà, mentre sulle intenzioni della Benetton ci sono pochi dubbi. Ieri pomeriggio il centro è arrivato per primo all´allenamento e i dubbi sulla sua reale condizione sono stati la domanda d´obbligo rivolta a tutti i bianconeri. Poco si è parlato degli avversari, in un clima non irreale, però certamente non abituale. Nessuno si è sbilanciato.
«E´ chiaro che Rashard ci serve - ha detto Ginobili - e che non ha fatto fin qui le cose che ci aveva dato nel passato. Ma dentro al problema io non sono in grado di entrarci. Non so». A ruota, Messina ha poi iscritto Griffith a referto. «Smodis, Becirovic e lui sono i grandi acciaccati. Sani soffre di una depressione latente per tutte le sventure che gli sono capitate e anche Rashard è da recuperare. Tra una gara e l´altra ci sono tempi minimi per fare assestamenti al volo. Difficile sistemare queste situazioni, ma anche un minimo contributo positivo da parte loro sarebbe utile». Il problema è che non emerge una risposta sul vero impatto fisico dei due.
Sull´argomento è tornato Madrigali, arrivato a metà seduta per incontrare la squadra e pure, coi cronisti, per ribadire la sua delusione. «Mi sono stancato, ma non faccio lo psicologo e non posso sapere quel che gli passa per la testa. Credo comunque che lui sia qui per giocare e non per far altro. Adesso ci servono tutti gli abili dei quali possiamo disporre. La Virtus sabato è stata bella, la Benetton bellissima. Della situazione di Rashard e degli infortuni a catena di Sani, ne prendo atto con rammarico, ma che ci possiamo fare? Con Becirovic, dopo questa stagione persa, c´è l´accordo verbale di farlo rimanere un anno in più, rispetto ai 5 pattuiti». La pazienza ha quindi un limite e siamo evidentemente all´ultima fermata, anche se Madrigali è misurato, al limite pure costruttivo, intorno a spiragli forzatamente minimi. «Io mi aspetterei ancora il Griffith della scorsa stagione. Chiaro che non potrò più vederlo così, ma qualche miglioramento me lo auguro. Comunque in quest´annata non ha ancora giocato una partita al suo livello, con l´impatto al quale ci aveva abituato, quando tutta la squadra lo cercava, a volte pure troppo». Ma Rashard non va, o non vuol saperne di andare? «E´ sotto gli occhi di tutti: non riesce a saltare. Come Del Piero qualche anno fa, quando non faceva mai gol dopo il rientro».
(f. fo.)
«E´ chiaro che Rashard ci serve - ha detto Ginobili - e che non ha fatto fin qui le cose che ci aveva dato nel passato. Ma dentro al problema io non sono in grado di entrarci. Non so». A ruota, Messina ha poi iscritto Griffith a referto. «Smodis, Becirovic e lui sono i grandi acciaccati. Sani soffre di una depressione latente per tutte le sventure che gli sono capitate e anche Rashard è da recuperare. Tra una gara e l´altra ci sono tempi minimi per fare assestamenti al volo. Difficile sistemare queste situazioni, ma anche un minimo contributo positivo da parte loro sarebbe utile». Il problema è che non emerge una risposta sul vero impatto fisico dei due.
Sull´argomento è tornato Madrigali, arrivato a metà seduta per incontrare la squadra e pure, coi cronisti, per ribadire la sua delusione. «Mi sono stancato, ma non faccio lo psicologo e non posso sapere quel che gli passa per la testa. Credo comunque che lui sia qui per giocare e non per far altro. Adesso ci servono tutti gli abili dei quali possiamo disporre. La Virtus sabato è stata bella, la Benetton bellissima. Della situazione di Rashard e degli infortuni a catena di Sani, ne prendo atto con rammarico, ma che ci possiamo fare? Con Becirovic, dopo questa stagione persa, c´è l´accordo verbale di farlo rimanere un anno in più, rispetto ai 5 pattuiti». La pazienza ha quindi un limite e siamo evidentemente all´ultima fermata, anche se Madrigali è misurato, al limite pure costruttivo, intorno a spiragli forzatamente minimi. «Io mi aspetterei ancora il Griffith della scorsa stagione. Chiaro che non potrò più vederlo così, ma qualche miglioramento me lo auguro. Comunque in quest´annata non ha ancora giocato una partita al suo livello, con l´impatto al quale ci aveva abituato, quando tutta la squadra lo cercava, a volte pure troppo». Ma Rashard non va, o non vuol saperne di andare? «E´ sotto gli occhi di tutti: non riesce a saltare. Come Del Piero qualche anno fa, quando non faceva mai gol dopo il rientro».
(f. fo.)
Fonte: La Repubblica