Spalle al muro per la Kinder: la Virtus è all’ultima chiamata di una stagione dispari, deve vincere stasera contro la Benetton per riportare la serie a Treviso e sperare di uscirne poi con il colpaccio.
Difficile a dirsi ed ancor di più a farsi, soprattutto se il clima non è del tutto sereno. La notizia principale è che Messina avrà effettivi sia Griffith che Becirovic, ma altrettanto il coach della Kinder ha chiaramente detto che, su chi in questo momento non dà garanzie non si può fare più di tanto affidamento. Mai dare per morta la Virtus, comunque, che più di una volta è risorta dalle proprie ceneri, ma questa gara 4 con Treviso sa veramente, almeno alla vigilia, di resa dei conti. Si fanno già infatti i conti per l’anno prossimo, chi resta e chi va; e chi va, anche dove va. Ma è ancora presto, la serie non è ancora chiusa, e a recitare il de profundis della Virtus ci si è spesso poi trovati a mordersi la lingua. Inevitabile però trattare l’argomento Griffith, per cui l’aria pare proprio non buona.
Si parla anche di una presa di posizione, questa sera, dei tifosi, che potrebbero esporre qualche messaggio per il moro, decisamente fuori dai giochi e mai veramente in armonia con il mondo della V nera quest’anno. Su Griffith ormai ci sono i dubbi di tutti, dopo un’annata da vero fulcro della squadra, ed una, questa, decisamente da dimenticare.
Il presidente Madrigali ha chiarito il suo messaggio di sabato scorso a Treviso sul moro, ormai fuori dai giochi e inaffidabile anche per Messina, e prossimo, lui sì, alla partenza. «Sono stanco di aspettare Rashard – ha ribadito il presidente della Virtus – ma restano le speranze. Certo che se giocasse bene sarei contento, e non voglio entrare nel merito di quali siano state le cause della sua annata deludente. Di fatto, sui livelli dell’anno scorso, Griffith quest’anno non ha mai giocato, ma non è che mi dispiacerebbe se giocasse bene di qui alla fine. Però non salta, di fatto il tempo è tiranno, siamo vicini alla fine, e l’ho aspettato per nove mesi ormai; ne prendo atto con rammarico, così come prendo atto del fatto che Becirovic ha sempre avuto problemi ed è probabilmente crollato sul piano nervoso. Ma all’inizio, quando poteva giocare, ha fatto buone cose; questa per lui, di fatto è una stagione persa, e prima che si operasse abbiamo preso accordi verbali per prolungargli il contratto di un anno».
I processi alla fine, se dovranno essere fatti; per ora la Virtus deve cercare di prendersi una gara cinque che a tutti gli effetti sarebbe una finale secca, per giocarsi tutte le carte all’ultimo atto. «A Treviso ho visto una bella Kinder – continua Madrigali – ed una bellissima Benetton. Ho visto bene i nostri, a differenza della prima, in cui si vedeva chiaro e tondo che erano scarichi. Penso che altre semifinali non siano dello stesso livello, per esempio. La seconda gara che i nostri han giocato è stata davvero bellissima». Tutti dentro, insomma, anche se con quale contributo sarà tutto da vedere: «Di fatto siamo senza tre giocatori – dice Ettore Messina - Griffith, Becirovic e Smodis, per motivi diversi. Anche il ritmo serrato non permette a Sani e Rashard di allenarsi ed entrare in ritmo. Vado comunque con chi mi dà fiducia, sapendo che ogni piccolo contributo in più sarà bene accetto».
Difficile a dirsi ed ancor di più a farsi, soprattutto se il clima non è del tutto sereno. La notizia principale è che Messina avrà effettivi sia Griffith che Becirovic, ma altrettanto il coach della Kinder ha chiaramente detto che, su chi in questo momento non dà garanzie non si può fare più di tanto affidamento. Mai dare per morta la Virtus, comunque, che più di una volta è risorta dalle proprie ceneri, ma questa gara 4 con Treviso sa veramente, almeno alla vigilia, di resa dei conti. Si fanno già infatti i conti per l’anno prossimo, chi resta e chi va; e chi va, anche dove va. Ma è ancora presto, la serie non è ancora chiusa, e a recitare il de profundis della Virtus ci si è spesso poi trovati a mordersi la lingua. Inevitabile però trattare l’argomento Griffith, per cui l’aria pare proprio non buona.
Si parla anche di una presa di posizione, questa sera, dei tifosi, che potrebbero esporre qualche messaggio per il moro, decisamente fuori dai giochi e mai veramente in armonia con il mondo della V nera quest’anno. Su Griffith ormai ci sono i dubbi di tutti, dopo un’annata da vero fulcro della squadra, ed una, questa, decisamente da dimenticare.
Il presidente Madrigali ha chiarito il suo messaggio di sabato scorso a Treviso sul moro, ormai fuori dai giochi e inaffidabile anche per Messina, e prossimo, lui sì, alla partenza. «Sono stanco di aspettare Rashard – ha ribadito il presidente della Virtus – ma restano le speranze. Certo che se giocasse bene sarei contento, e non voglio entrare nel merito di quali siano state le cause della sua annata deludente. Di fatto, sui livelli dell’anno scorso, Griffith quest’anno non ha mai giocato, ma non è che mi dispiacerebbe se giocasse bene di qui alla fine. Però non salta, di fatto il tempo è tiranno, siamo vicini alla fine, e l’ho aspettato per nove mesi ormai; ne prendo atto con rammarico, così come prendo atto del fatto che Becirovic ha sempre avuto problemi ed è probabilmente crollato sul piano nervoso. Ma all’inizio, quando poteva giocare, ha fatto buone cose; questa per lui, di fatto è una stagione persa, e prima che si operasse abbiamo preso accordi verbali per prolungargli il contratto di un anno».
I processi alla fine, se dovranno essere fatti; per ora la Virtus deve cercare di prendersi una gara cinque che a tutti gli effetti sarebbe una finale secca, per giocarsi tutte le carte all’ultimo atto. «A Treviso ho visto una bella Kinder – continua Madrigali – ed una bellissima Benetton. Ho visto bene i nostri, a differenza della prima, in cui si vedeva chiaro e tondo che erano scarichi. Penso che altre semifinali non siano dello stesso livello, per esempio. La seconda gara che i nostri han giocato è stata davvero bellissima». Tutti dentro, insomma, anche se con quale contributo sarà tutto da vedere: «Di fatto siamo senza tre giocatori – dice Ettore Messina - Griffith, Becirovic e Smodis, per motivi diversi. Anche il ritmo serrato non permette a Sani e Rashard di allenarsi ed entrare in ritmo. Vado comunque con chi mi dà fiducia, sapendo che ogni piccolo contributo in più sarà bene accetto».