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Benetton, grande colpo di reni

Con Chikalkin e Bulleri Treviso espugna Casalecchio ed è gia in finale

BOLOGNA. La Benetton non spreca il match-ball e, sul servizio dell'avversario, per usare un gergo tennistico, conquista la sua settima finale tricolore. Il quintetto di D'Antoni, dopo il successo di Cantù sulla Skipper, conoscerà solo domani sera la sua rivale per lo scudetto.
Considerando tutte le competizioni, si tratta della 19ª finale in undici stagioni con un bilancio di 10 vittorie e 8 sconfitte, mentre, per quanto riguarda gli epiloghi scudetto, il rendiconto è di due vittorie e quattro ko. Pittis e compagni, quindi, tolgono il tricolore dal petto alla Virtus, conquistando la loro sesta vittoria stagionale, la seconda a Casalecchio, contro il quintetto di Messina. E, come in occasione dell'impresa del sabato di Pasqua, Treviso deve ringraziare Sergei Chikalkin, il suo top scorer. Al di là dei suoi 16 punti, il russo è stato fondamentale per aver interrotto dal perimetro un digiuno di canestri su azione nell'ultimo periodo, durato addirittura 6 minuti e 43 secondi. In questo frangente, infatti, Treviso aveva segnato solo 3 punti dalla lunetta, tanto da far presagire una sconfitta che, visto l'andamento dell'incontro con i «casual» avanti, in due occasioni, anche di 12 punti, sembrava incredibile. Nel quarto periodo la Benetton ha rivisto i fantasmi del passato: la finale d'Eurolega, persa proprio con la Virtus per uno 0-12 dal 30' al 35', ed il primo posto della regular season dilapidato al PalaDozza anche con 13 punti di vantaggio sulla Fortitudo. A ridestare la bella addormentata biancoverde, che, comunque, ha confermato le sue difficoltà quando si tratta di attaccare la zona 2-3, predisposta, a partire dal 26', da Messina, ci ha pensato proprio il «Barthez» di D'Antoni.
Non bisogna dimenticare, però, la grandezza di Max Bulleri. Il livornese, sull'86-85 per la Kinder, con Edney acciaccato in panca causa uno stiramento al retto femorale, ha deciso la sfida con una penetrazione a 6 secondi e 48 centesimi dalla conclusione. Canestro e quarto fallo di Jaric. «Bullo» sbaglia, però, il tiro libero aggiuntivo, ma Garbajosa conquista l'importantissimo rimbalzo. La palla arriva a Chikalkin e, su di lui, commette ancora fallo Jaric. Per il play serbo è il quinto: Chikalkin, dalla lunetta, sbaglia il primo personale, ma non il secondo per l'88-86. Il disperato tentativo di Rigaudeau non sortisce effetto. La Kinder, nonostante un grande Ginobili (26 punti) e un Griffith in versione monstre (per lui un 8/9), alla faccia di chi affermava che era in una crisi profonda, si è dovuta arrendere alla maggior freschezza dei biancoverdi, che non hanno voluto rischiare di arrivare, nonostante l'inespugnabilità di quest'anno del Palaverde, ad una pericolosissima garacinque.
Rispetto alla disastrosa garadue, si è visto subito che era tutta un'altra Benetton. Griffith, gettato nella mischia da Messina a 3' dalla conclusione del periodo, non spaventa Treviso anche perchè Nicola continua a non sbagliare dalla linea dei 6,25 (per l'argentino 2/2 al 10') e lo stesso dicasi per Bulleri. Il livornese bombarda dal perimetro un attimo prima del suono della sirena e, al 10', Treviso è sul +4 (21-25). Nel secondo periodo la Benetton arriva ad avere in due occasioni (al 13'50" e al 18'57") anche 12 punti di vantaggio. All'intervallo la Virtus sembra morta, ma, dal 20' al 40', è tutta un'altra partita...
Davide Vatrella
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