CANTÙ — C'è la firma di capitan Antonello Riva sul trionfo dell'Oregon nella gara4 delle semifinali scudetto. Cantù, ieri sera, ha battuto la Skipper 76-71, riportando la serie in parità 2-2. Ancora una volta hanno deciso il fattore campo e un fenomenale Nembo Kid che ha segnato i canestri della vittoria brianzola. Il Bomber ha infilato 13 punti pesantissimi che permetteno ai Sacripanti boys di tornare a Bologna domani per la «bella».
L'Oregon è una squadra di gladiatori. Gli oltre 4mila tifosi del Pianella hanno visto dieci leoni lottare su ogni palla, un gioco di squadra mirabile, un altruismo da manuale. Grinta e spirito di sacrificio hanno portato Cantù avanti fin dall'avvio della partita. I brianzoli commettono anche qualche ingenuità, ma il cuore e il carattere dei padroni di casa sono veleno per la Fortitudo. La Skipper è solo Fucka e Marcelic. Basile, Meneghin e Galanda sono invisibili. Milic difende forte su Hines, ma la Fortitudo sbaglia troppo al tiro. Bologna, soprattutto, concede tanti rimbalzi e secondi tiri all'Oregon. Cantù troneggia sotto i tabelloni con Lindeman (11 punti e 9 rimbalzi), in attacco brilla la stella di Mc Cullough con 16 punti e 5 palle recuperate.
In avvio di ripresa l'Oregon tocca il massimo vantaggio, +12. Ma la Fortitudo ruggisce ferita. La Skipper diventa feroce in attacco, in difesa stringe i bulloni e capitan Riva e compagni soffrono. Il match diventa incandescente, una battaglia. Coach Boniciolli, però, non riesce più a trovare la quadratura del cerchio. Mischia continuamente le sue carte, ma senza mai pescare un asso dal mazzo. Ruota le sue pedine ma l'imprecisione nelle conclusioni non consente alla Skipper di recuperare. I Sacripanti boys sono scatenati e chiudono il terzo periodo con il massimo vantaggio, 53-41. Basile si sveglia nell'ultimo periodo e firma un parziale di 5-0. La Fortitudo si rifà sotto 55-48, ma capitan Riva segna la svolta della gara.
Nembo Kid prende per mano Cantù, piazza una bomba, una penetrazione, una schiacciata in contropiede e l'Oregon torna avanti di 12 punti a 4'. Sacripanti mette in campo quattro «piccoli» e in difesa passa a zona. La Fortitudo schiuma di rabbia, carica a testa bassa e arriva a -3. Ma ai tiri liberi Cantù non fallisce, sigilla il successo e torna a Bologna per lo spareggio che vale la finale tricolore.
OREGON CANTÙ - SKIPPER BOLOGNA 76-71. CANTÙ: Damiao 1, Hoover, Hines 16, Mc Cullough 16, Lindeman 11, Gay, Riva 13, Thornton 14, Ansaloni, Stonerook 5. Allenatore: Sacripanti. BOLOGNA: Goldwire 14, Basile 5, Fucka 16, Savic, Meneghin 5, Milic 15, Kovacic 3, Galanda, Pilutti 5, Marcelic 23. Allenatore: Boniciolli.
Paolo Marelli
L'Oregon è una squadra di gladiatori. Gli oltre 4mila tifosi del Pianella hanno visto dieci leoni lottare su ogni palla, un gioco di squadra mirabile, un altruismo da manuale. Grinta e spirito di sacrificio hanno portato Cantù avanti fin dall'avvio della partita. I brianzoli commettono anche qualche ingenuità, ma il cuore e il carattere dei padroni di casa sono veleno per la Fortitudo. La Skipper è solo Fucka e Marcelic. Basile, Meneghin e Galanda sono invisibili. Milic difende forte su Hines, ma la Fortitudo sbaglia troppo al tiro. Bologna, soprattutto, concede tanti rimbalzi e secondi tiri all'Oregon. Cantù troneggia sotto i tabelloni con Lindeman (11 punti e 9 rimbalzi), in attacco brilla la stella di Mc Cullough con 16 punti e 5 palle recuperate.
In avvio di ripresa l'Oregon tocca il massimo vantaggio, +12. Ma la Fortitudo ruggisce ferita. La Skipper diventa feroce in attacco, in difesa stringe i bulloni e capitan Riva e compagni soffrono. Il match diventa incandescente, una battaglia. Coach Boniciolli, però, non riesce più a trovare la quadratura del cerchio. Mischia continuamente le sue carte, ma senza mai pescare un asso dal mazzo. Ruota le sue pedine ma l'imprecisione nelle conclusioni non consente alla Skipper di recuperare. I Sacripanti boys sono scatenati e chiudono il terzo periodo con il massimo vantaggio, 53-41. Basile si sveglia nell'ultimo periodo e firma un parziale di 5-0. La Fortitudo si rifà sotto 55-48, ma capitan Riva segna la svolta della gara.
Nembo Kid prende per mano Cantù, piazza una bomba, una penetrazione, una schiacciata in contropiede e l'Oregon torna avanti di 12 punti a 4'. Sacripanti mette in campo quattro «piccoli» e in difesa passa a zona. La Fortitudo schiuma di rabbia, carica a testa bassa e arriva a -3. Ma ai tiri liberi Cantù non fallisce, sigilla il successo e torna a Bologna per lo spareggio che vale la finale tricolore.
OREGON CANTÙ - SKIPPER BOLOGNA 76-71. CANTÙ: Damiao 1, Hoover, Hines 16, Mc Cullough 16, Lindeman 11, Gay, Riva 13, Thornton 14, Ansaloni, Stonerook 5. Allenatore: Sacripanti. BOLOGNA: Goldwire 14, Basile 5, Fucka 16, Savic, Meneghin 5, Milic 15, Kovacic 3, Galanda, Pilutti 5, Marcelic 23. Allenatore: Boniciolli.
Paolo Marelli