SIENA — Più che di mercato in questo momento della stagione è giusto parlare di fanta-mercato.
Con i play off ancora in corso in molte delle più importanti nazioni europee, le trattative vanno molto a rilento. Quasi tutte le maggiori potenze del basket continentale, infatti, sono impegnate nei rispettivi play off con poco spazio, quindi, per sondaggi, contatti e, non parliamone neppure, accordi. Anche perchè i risultati finali di ogni volata scudetto potrebbero influire decisamente su eventuali conferme o partenze. Facile capire, quindi, come le squadre che sono già state eliminate dai play off siano costrette a rimanere a guardare ed anche se questo tempo può essere utilizzato per discutere su eventuali prolungamenti di contratti e quindi per definire il gruppo intorno al quale sarà completata la rosa, al momento in cui prenderanno il via le trattative di mercato i soldoni delle squadre di prima fascia (a livello europeo) sopperiranno ad eventuali ritardi dovuti agli impegni di post season.
Questo non significa che la Montepaschi sarà costretta a raccogliere solamente le briciole che cadranno dal tavolo delle grandi (come succedeva fino a due anni fa). Siena avrà la possibilità di sedersi a quel tavolo ma con un peso economico certamente inferiore rispetto ad almeno 15 squadre.
Se di giocatori, quindi, è difficile parlare, ecco che il toto allenatore sta davvero impazzando visto che i nomi in circolazione sono quelli di Messina, D'Antoni, Tanjevic, Boniciolli e, addirittura Ataman. Iniziamo proprio da quest'ultimo: da Bologna rimbalza la voce di un suo possibile trasferimento sulla panchina della Kinder (Messina potrebbe andare a Treviso con D'Antoni nuovamente in partenza per l'Nba) dove porterebbe anche Chiacig per scambiarlo con Frosini. Peccato che il coach biancoverde abbia firmato un prolungamento biennale con la Mens Sana e che la società non ci pensi neppure lontanamente a lasciarlo andare via. Tanjevic e Boniciolli: il primo è dato al 50% sulla panchina della Wurth Roma, il secondo dovrà vincere lo scudetto per rimanere su quella della Fortitudo.
Federico Cappelli
Con i play off ancora in corso in molte delle più importanti nazioni europee, le trattative vanno molto a rilento. Quasi tutte le maggiori potenze del basket continentale, infatti, sono impegnate nei rispettivi play off con poco spazio, quindi, per sondaggi, contatti e, non parliamone neppure, accordi. Anche perchè i risultati finali di ogni volata scudetto potrebbero influire decisamente su eventuali conferme o partenze. Facile capire, quindi, come le squadre che sono già state eliminate dai play off siano costrette a rimanere a guardare ed anche se questo tempo può essere utilizzato per discutere su eventuali prolungamenti di contratti e quindi per definire il gruppo intorno al quale sarà completata la rosa, al momento in cui prenderanno il via le trattative di mercato i soldoni delle squadre di prima fascia (a livello europeo) sopperiranno ad eventuali ritardi dovuti agli impegni di post season.
Questo non significa che la Montepaschi sarà costretta a raccogliere solamente le briciole che cadranno dal tavolo delle grandi (come succedeva fino a due anni fa). Siena avrà la possibilità di sedersi a quel tavolo ma con un peso economico certamente inferiore rispetto ad almeno 15 squadre.
Se di giocatori, quindi, è difficile parlare, ecco che il toto allenatore sta davvero impazzando visto che i nomi in circolazione sono quelli di Messina, D'Antoni, Tanjevic, Boniciolli e, addirittura Ataman. Iniziamo proprio da quest'ultimo: da Bologna rimbalza la voce di un suo possibile trasferimento sulla panchina della Kinder (Messina potrebbe andare a Treviso con D'Antoni nuovamente in partenza per l'Nba) dove porterebbe anche Chiacig per scambiarlo con Frosini. Peccato che il coach biancoverde abbia firmato un prolungamento biennale con la Mens Sana e che la società non ci pensi neppure lontanamente a lasciarlo andare via. Tanjevic e Boniciolli: il primo è dato al 50% sulla panchina della Wurth Roma, il secondo dovrà vincere lo scudetto per rimanere su quella della Fortitudo.
Federico Cappelli