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Nicola tifa Oregon

L'argentino: «Avere tre partite in casa per noi è fondamentale»

Il giorno dopo resta la soddisfazione, sia pure un po' stemperata dal fatto che è già iniziata l'operazione garauno di finale, dopodomani contro la vincente di Skipper-Oregon di stasera (le altre date sicure sono l'11 ed il 15 giugno). Ieri allenamento facoltativo, oggi la preparazione riprende a pieno ritmo, con l'incognita delle condizioni di Tyus Edney, vittima di un lieve stiramento alla coscia. Dopo gli opportuni accertamenti ed il naturale riposo, il moretto farà di tutto per non mancare al grande appuntamento. Della soddisfazione si fa portavoce Marcelo Nicola. «Sì, siamo tutti molto contenti per essere riusciti a giocare un'altra finale, quest'anno ci siamo andati vicini due volte, in Coppa Italia ed Eurolega, non riuscendo però a sfruttare le opportunità. Adesso invece non abbiamo fallito». Quella garaquattro l'avete vinta praticamente due volte: tre volte a +12, poi a -4, ed alla fine la zampata vincente. «Se stessimo a calcolare tutte le occasioni in cui siamo andati in vantaggio all'inizio non finiremmo più: saremmo campioni di tutto. E' un discorso che non fa testo». Le voci sul conto del vostro coach non vi turbano molto... «Direi proprio di no. Vediamo quello che succede quando la stagione sarà finita, intanto Mike è ancora qui, per nostra fortuna, tutta la squadra è felice. Poi, se proprio dovesse andarsene, meglio che lo faccia con lo scudetto in mano (come nel '97, ndr). Sarebbe un peccato, ma è un discorso che oggi la squadra non vuole nemmeno sentire». Avete due giorni di...vantaggio sull'altra finalista: un po' di riposo in più non può farvi male, no? «Ve lo dirò alla fine della serie, speriamo che star fermi 48 ore in più possa trasformarsi in un vantaggio». Anche tu preferiresti che passasse l'Oregon? «Sì, per la faccenda del vantaggio del fattore campo, anche perché la Benetton si esprime molto meglio al Palaverde. Ma la scelta non dipende da noi». Chiusura all'insegna della scaramanzia e, certo, ognuno che crede a queste cose è autorizzato ad abbandonarsi ad ogni tipo di scongiuro. Primo scudetto nel 1992, secondo nel 1997: in mezzo ci sono cinque anni. Dice nulla il fatto che da allora è passato un altro lustro?
si. fo.
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