La solidità della squadra ammirata al PalaDozza o le improvvise amnesie che hanno caratterizzato le due trasferte al vecchio Pianella di Cantù? Non ha mezze misure questa Skipper che questa sera (palla a due alle 20,30, al PalaDozza) si troverà davanti a un bivio. Da un lato una eliminazione che avrebbe del clamoroso. Dall'altra, invece, la finale con la Benetton. E sarebbe la terza volta dell'Aquila con i Maglioni Uniti, con un bilancio che è di 1 a 1 ma che, nelle precedenti uscite, ha sempre premiato chi, tra le due, aveva il vantaggio dell'eventuale bella in casa. E allora? La Fortitudo e Boniciolli non fanno molti calcoli. Se non legati a quaranta minuti che saranno caldissimi. Perché in fondo, Cantù, che il suo scudetto l'ha già vinto, è tranquilla e serena.
Ma l'occasione è anche ghiotta perché sull'eventuale finale c'è più di un dubbio sul fatto che D'Antoni possa schierare Tyus Edney, che proprio nell'ultimo confronto con la Kinder ha rimediato uno stiramento.
Questa sera, per fermare Cantù, ci vorrà il miglior Marko Milic, quello che in difesa — annullando lo spauracchio Hines — spesso e volentieri ha dato l'esempio.
Ma ci vorrà, soprattutto, il miglior Basile. Perché la chiave di questa Skipper, più che Fucka, è proprio lui, il talentino di Ruvo di Puglia, capace di far male con le sue bordate.
Savic, purtroppo, ha ancora problemi al ginocchio ma la Skipper, comunque, può contare su una panchina molto più lunga di quella canturina.
E alla gara, poi, ci tiene particolarmente Boniciolli, che prima dell'avventura con l'Aquila non era mai andato oltre i quarti di finale. Battendo Roma Matteo ha trovato la prima semifinale.
Ritrovando altri due ex (dopo Carlton Myers) il tecnico triestino vorrebbe tagliare il traguardo il traguardo (momentaneamente) massimo. Quello della sua prima finale tricolore.
Ma l'occasione è anche ghiotta perché sull'eventuale finale c'è più di un dubbio sul fatto che D'Antoni possa schierare Tyus Edney, che proprio nell'ultimo confronto con la Kinder ha rimediato uno stiramento.
Questa sera, per fermare Cantù, ci vorrà il miglior Marko Milic, quello che in difesa — annullando lo spauracchio Hines — spesso e volentieri ha dato l'esempio.
Ma ci vorrà, soprattutto, il miglior Basile. Perché la chiave di questa Skipper, più che Fucka, è proprio lui, il talentino di Ruvo di Puglia, capace di far male con le sue bordate.
Savic, purtroppo, ha ancora problemi al ginocchio ma la Skipper, comunque, può contare su una panchina molto più lunga di quella canturina.
E alla gara, poi, ci tiene particolarmente Boniciolli, che prima dell'avventura con l'Aquila non era mai andato oltre i quarti di finale. Battendo Roma Matteo ha trovato la prima semifinale.
Ritrovando altri due ex (dopo Carlton Myers) il tecnico triestino vorrebbe tagliare il traguardo il traguardo (momentaneamente) massimo. Quello della sua prima finale tricolore.
Fonte: Il Resto del Carlino
