La Scavolini che verrà

PESARO — Il professore del contropiede è nella sua casa di Roma. Attilio Caja è diventato l'uomo del dietro le quinte di alcune vicende riguardanti la Scavolini, una sorta di Masaniello che avrebbe sobillato una specie di rivolta popolare nei confronti di Pillastrini.
Caja, lei ha ricevuto lo sfratto visto che per la panca di Roma si fa il nome di Tanjevic?
«No, sono ancora qui e poi io ho il contratto per un'altra stagione. E non ho segnali contrari. Sto aspettando le decisioni della società per stilare i programmi del prossimo anno. La questione Tanjevic? Come tante altre che girano in questi giorni».
A Pesaro corre voce che lei stia sobillando una specie di rivolta. Cosa risponde?
«Cado dalla nuvole. Questa mi sembra veramente una storia incredibile».
Lei ha mai parlato con i tifosi e specificamente con l'Inferno Biancorsso?
«Non posso negarlo. Ma rientriamo nell'ambito dei normali rapporti. Quest'anno ho parlato con alcuni di loro quando sono venuto a giocare a Pesaro. Una cosa che succedeva anche due anni fa quando la Scavolini stava facendo un grande campionato. E questo non accadeva solo con i tifosi, ma anche con i giornalisti, cosa invece che quest'anno non è mai successa, se non raramente».
E' vero che per Natale ha inviato un regalo a Scavolini?
«Ma stiamo scherzando — dice ridendo —. L'unica volta che ho sentito Scavolini è stato in occasione di una telefonata che mi fece Mainardi per una intervista. Siccome sulla 'Gazzetta' avevo letto che compiva gli anni e che proprio in quei giorni la Scavolini aveva preso Johnson, Mainardi me lo ha passato. Poi, mai più sentito».
I suoi rapporti con Pillastrini come sono?
«Prima del suo arrivo a Pesaro ci sentivamo con una certa frequenza. Poi sono andati un po' allentandosi. Comunque normali».
Con Allen in scadenza è vero che Roma punta su Booker?
«E' vero che Allen è in scadenza, ma di Booker a Roma non s'è mai parlato. Se poi volete sapere se è un giocatore che mi piace, dico che è vero. Ma c'è qualcuno a cui non piace? Ma questo è un altro paio di maniche. Mai parlato di Booker alla Wurth».
Come giudica la sua stagione?
«Sufficiente. Siamo partiti male e quando si parte male è più facile deragliare che rimettersi sui binari. Per fortuna abbiamo fatto un buon girone di ritorno».
Tornerebbe ad allenare Pesaro?
«Una domanda senza senso. Io ho il contratto con Roma, Pillastrini lo ha ancora con Pesaro. E mi pare di aver letto che Scavolini su questo punto sia stato deciso nel sostenere che lui i contratti e gli impegni li mantiene. Anzi, dirò che quando ho letto queste dichiarazioni per me è stata una ulteriore lezione visto che sono stato io che ho rotto gli impegni con Pesaro».
Veniamo ai giochi estivi: lei lo avrebbe preso Beric?
«A Verona fece bene. Poi non l'ho seguito lo scorso anno con il Partizan, però mi pare che andò bene in Suproleague».
Perchè Scariolo non lo ha più richiamato Beric?
«Questo non lo so. Dovete chiederlo a lui».
Cosa avrebbe fatto Pesaro con Myers?
«Un problema che non mi pongo. Con me è stato eccezionale. Ha fatto un grandissimo finale di campionato con grande difesa e grande attacco, da vero numero uno».
Quanto è costato?
«Non lo so perchè non ero dentro quando hanno firmato il contratto. Comunque un investimento congruo. Ma occorre aggiungere che lui è arrivato da noi ad ottobre, dopo il caso Reggio Calabria».
Dove va al mare Caja?
«A Porto Rotondo in Sardegna. Ho lì una casetta, un affare».
Vicino agli Scavolini...
«Beh, loro sono a Porto Cervo, dove ci sono le ville dei Vip. Io no».
Maurizio Gennari