Domani avrà luogo l’incanto per la vendita dei beni del «Fallimento Scaligera Basket Verona». Alle 9 sarà dato il via ai rilanci sul prezzo base di 65 mila 320 euro, alla presenza degli offerenti che avranno depositato, entro oggi alle 12.30, le domande alla Cancelleria del Tribunale. Già oggi, insomma, si potrà conoscere almeno il numero degli offerenti. O se tutto sarà rinviato alla settimana prossima: gli eventuali acquirenti, infatti, potrebbero scegliere di mandare deserta la prima udienza, per rinviare il tutto a mercoledì prossimo quando si terrà la seconda udienza (con il prezzo base di euro 52 mila 500). Dovesse andare deserta anche quella, sarà posta la parola fine alla presenza del grande basket a Verona.
Il curatore fallimentare Mino Castellani conferma: «Se nessuno parteciperà all’asta né domani né nella prossima settimana, chiunque deve sapere che il grande basket sparirà da Verona e che un suo ritorno non avverrebbe prima, almeno, di una decina di anni, visto che si ripartirebbe da zero».
Oggi, invece, si ripartirebbe da una società che vanta un settore giovanile di indubbia qualità, come conferma la presenza alle finali nazionali delle squadre cadetti e allievi della Müller e le buone prove delle formazioni juniores (eliminata allo spareggio sulla strada delle finali) e Bam. «In questo periodo - ricorda Castellani - sono stati spesi quattrini perchè l’attività delle squadre del settore giovanile potesse continuare, tra l’altro con buonissimi risultati. Bisogna tenere presente che il settore giovanile è, in questo momento, l’unico, concreto, vero patrimonio della Scaligera, in grado di costituire una buona base per il futuro».
È chiaro che un settore giovanile abbia bisogno di una prima squadra trainante e la speranza di tutti è che questa possa continuare a giocare in A1. A tale riguardo, Castellani ha partecipato all’assemblea di Lega, in occasione dell’elezione del presidente Prandi: «Ed ho fatto l’impossibile - riferisce - per confermare, di fronte ad un non proprio unanime intendimento, il diritto di chiunque si aggiudicasse l’asta per la Scaligera a partecipare al prossimo campionato di A1, anche se la voglia di arrivare, nel tempo, ad un campionato a 16 squadre esiste e parte da oggi».
Ma c’è interesse per la Scaligera Basket? La società sarà risollevata dal fallimento? E presenterà una squadra in A1? Lo stesso curatore fallimentare ammette che «esiste il rischio, visto l’importo di acquisto molto basso, che arrivi uno, acquisti la società, ma poi non paghi il debito sportivo e non chieda l’iscrizione al campionato di A1». Ma Mino Castellani avverte di «essere fiducioso su una positiva conclusione della vicenda». «Se sarà domani o la settimana prossima - aggiunge - non lo posso dire perchè entrano in ballo le tecniche dell’asta».
È certo che non c’è più spazio per le parole. I fatti, da parte di chi ha veramente a cuore la salvezza di quello che è sempre stato considerato patrimonio della città, dovranno concretizzarsi domani o mercoledì prossimo al più tardi. È chiaro che nessuno comprerà senza avere garanzie dalla Fip sul rilascio del titolo, ma non è mai accaduto non fosse rispettato l’articolo 128 del regolamento organico che prevede la possibilità di concedere il titolo sportivo ad una società, anche di nuova costituzione, avente sede nello stesso Comune o in un Comune limitrofo (già Reggio Calabria e Montecatini hanno sfruttato, in passato, questa possibilità). In società, intanto, c’è grande attesa. Claudio Crippa osserva: «I risultati del settore giovanile fanno ben sperare per gli anni a venire. Per i nostri giovani, ci sono diverse richieste. È chiaro che devono avere davanti un esempio come la squadra che tanti complimenti ha ricevuto quest’anno per i valori che ha espresso e che, forse, non tutti a Verona hanno capito. A tutti noi piacerebbe continuare a proseguire il lavoro a Verona, ma ci dovranno essere una società, l’affetto della gente, il sostegno della città in tutte le sue componenti».
Renzo Puliero
Il curatore fallimentare Mino Castellani conferma: «Se nessuno parteciperà all’asta né domani né nella prossima settimana, chiunque deve sapere che il grande basket sparirà da Verona e che un suo ritorno non avverrebbe prima, almeno, di una decina di anni, visto che si ripartirebbe da zero».
Oggi, invece, si ripartirebbe da una società che vanta un settore giovanile di indubbia qualità, come conferma la presenza alle finali nazionali delle squadre cadetti e allievi della Müller e le buone prove delle formazioni juniores (eliminata allo spareggio sulla strada delle finali) e Bam. «In questo periodo - ricorda Castellani - sono stati spesi quattrini perchè l’attività delle squadre del settore giovanile potesse continuare, tra l’altro con buonissimi risultati. Bisogna tenere presente che il settore giovanile è, in questo momento, l’unico, concreto, vero patrimonio della Scaligera, in grado di costituire una buona base per il futuro».
È chiaro che un settore giovanile abbia bisogno di una prima squadra trainante e la speranza di tutti è che questa possa continuare a giocare in A1. A tale riguardo, Castellani ha partecipato all’assemblea di Lega, in occasione dell’elezione del presidente Prandi: «Ed ho fatto l’impossibile - riferisce - per confermare, di fronte ad un non proprio unanime intendimento, il diritto di chiunque si aggiudicasse l’asta per la Scaligera a partecipare al prossimo campionato di A1, anche se la voglia di arrivare, nel tempo, ad un campionato a 16 squadre esiste e parte da oggi».
Ma c’è interesse per la Scaligera Basket? La società sarà risollevata dal fallimento? E presenterà una squadra in A1? Lo stesso curatore fallimentare ammette che «esiste il rischio, visto l’importo di acquisto molto basso, che arrivi uno, acquisti la società, ma poi non paghi il debito sportivo e non chieda l’iscrizione al campionato di A1». Ma Mino Castellani avverte di «essere fiducioso su una positiva conclusione della vicenda». «Se sarà domani o la settimana prossima - aggiunge - non lo posso dire perchè entrano in ballo le tecniche dell’asta».
È certo che non c’è più spazio per le parole. I fatti, da parte di chi ha veramente a cuore la salvezza di quello che è sempre stato considerato patrimonio della città, dovranno concretizzarsi domani o mercoledì prossimo al più tardi. È chiaro che nessuno comprerà senza avere garanzie dalla Fip sul rilascio del titolo, ma non è mai accaduto non fosse rispettato l’articolo 128 del regolamento organico che prevede la possibilità di concedere il titolo sportivo ad una società, anche di nuova costituzione, avente sede nello stesso Comune o in un Comune limitrofo (già Reggio Calabria e Montecatini hanno sfruttato, in passato, questa possibilità). In società, intanto, c’è grande attesa. Claudio Crippa osserva: «I risultati del settore giovanile fanno ben sperare per gli anni a venire. Per i nostri giovani, ci sono diverse richieste. È chiaro che devono avere davanti un esempio come la squadra che tanti complimenti ha ricevuto quest’anno per i valori che ha espresso e che, forse, non tutti a Verona hanno capito. A tutti noi piacerebbe continuare a proseguire il lavoro a Verona, ma ci dovranno essere una società, l’affetto della gente, il sostegno della città in tutte le sue componenti».
Renzo Puliero