Dentro o fuori. Non ci sono più alternative per la Fortitudo, trascinata dall’Oregon Cantù sorpresa della stagione fino a gara 5 delle semifinali scudetto. Chi vince incontrerà, a partire da sabato, la Benetton Treviso che resta alla finestra e si gode un paio di giorni di riposo in più dei futuri rivali.
Decisivo, finora, il fattore campo che ha sempre decretato vittorie piuttosto nette. Non devono infatti trarre in inganno i soli 5 punti di scarto con cui la Skipper è uscita dal Pianella. Sono frutto di una reazione dell’ultimo minuto, troppo tardiva dopo che l’Aquila è stata sotto per tutto l’incontro con distacchi anche in doppia cifra. Alla Banda Boniciolli servirà questa sera un apporto più consistente da parte degli esterni, e soprattutto dalla coppia Basile-Meneghin, decisamente opachi nelle due trasferte in terra lombarda. Fucka ha infatti bisogno di alternative che possano colpire dall’arco quando la difesa canturina collassa su di lui, e l’8/29 da tre con il quale la Skipper è uscita dal Pianelle non è sufficiente. Soprattutto ci si aspetta molto da Meneghin, apparso fin troppo altruista nelle ultime uscite. Questa potrebbe essere la serata in cui la Fortitudo ha bisogno di 25 punti da lui, e lui dovrà rispondere presente. La sesta finale nelle ultime sette stagioni è comunque lì, a un passo. Per afferrarla basterà non ripetere gli errori di gara 2 e 4. «Provo un grande rammarico per non essere riusciti a chiudere la serie – ammette capitan Pilutti –. Martedì abbiamo però commesso gli stessi errori di gara 2 e Cantù ha confermato di essere una squadra eccellente, che in casa sa reggere la battaglia sul piano fisico. Siamo stati molli, remissivi, specialmente nella prima di gara abbiamo concesso loro troppi rimbalzi sotto il nostro canestro, dimenticandoci di fare tagliafuori, e dalle nostre incertezze sono nati quei canestri facili che hanno permesso all’Oregon di fare il break». Bisognerà evitare queste distrazioni, quindi, ritrovare quello spirito difensivo che ha caratterizzato le vittorie del PalaDozza e dare più continuità al gioco in attacco. «Nella seconda parte di gara 4 siamo cresciuti in difesa, ma abbiamo sfruttato malissimo i tanti palloni recuperati, ci è mancata la cattiveria agonistica giusta e la lucidità – spiega Pilu - Ora la pressione sarà su di noi, come sempre accade per chi gioca in casa. Loro sono gli sfidanti, hanno disputato una stagione straordinaria e non hanno nulla da dimostrare o da perdere. Noi però non possiamo pensare alla pressione, vogliamo la finale e dobbiamo raggiungerla. Sarà fondamentale l’impatto iniziale della partita, dovremo essere determinati, concentrati e cattivi per scrollarci subito di dosso la tensione». Ieri pomeriggio gli uomini di Boniciolli si sono allenati al PalaDozza al completo, anche se Zoran Savic ha dovuto svolgere una seduta differenziata per il problema al ginocchio che però non gli impedirà di essere nei dieci. Il momento della verità verrà dunque questa sera, a partire dalle 20,30 con diretta su RaiSport Sat, Radio Bruno e Fortitudo.it.
Luca Aquino
Decisivo, finora, il fattore campo che ha sempre decretato vittorie piuttosto nette. Non devono infatti trarre in inganno i soli 5 punti di scarto con cui la Skipper è uscita dal Pianella. Sono frutto di una reazione dell’ultimo minuto, troppo tardiva dopo che l’Aquila è stata sotto per tutto l’incontro con distacchi anche in doppia cifra. Alla Banda Boniciolli servirà questa sera un apporto più consistente da parte degli esterni, e soprattutto dalla coppia Basile-Meneghin, decisamente opachi nelle due trasferte in terra lombarda. Fucka ha infatti bisogno di alternative che possano colpire dall’arco quando la difesa canturina collassa su di lui, e l’8/29 da tre con il quale la Skipper è uscita dal Pianelle non è sufficiente. Soprattutto ci si aspetta molto da Meneghin, apparso fin troppo altruista nelle ultime uscite. Questa potrebbe essere la serata in cui la Fortitudo ha bisogno di 25 punti da lui, e lui dovrà rispondere presente. La sesta finale nelle ultime sette stagioni è comunque lì, a un passo. Per afferrarla basterà non ripetere gli errori di gara 2 e 4. «Provo un grande rammarico per non essere riusciti a chiudere la serie – ammette capitan Pilutti –. Martedì abbiamo però commesso gli stessi errori di gara 2 e Cantù ha confermato di essere una squadra eccellente, che in casa sa reggere la battaglia sul piano fisico. Siamo stati molli, remissivi, specialmente nella prima di gara abbiamo concesso loro troppi rimbalzi sotto il nostro canestro, dimenticandoci di fare tagliafuori, e dalle nostre incertezze sono nati quei canestri facili che hanno permesso all’Oregon di fare il break». Bisognerà evitare queste distrazioni, quindi, ritrovare quello spirito difensivo che ha caratterizzato le vittorie del PalaDozza e dare più continuità al gioco in attacco. «Nella seconda parte di gara 4 siamo cresciuti in difesa, ma abbiamo sfruttato malissimo i tanti palloni recuperati, ci è mancata la cattiveria agonistica giusta e la lucidità – spiega Pilu - Ora la pressione sarà su di noi, come sempre accade per chi gioca in casa. Loro sono gli sfidanti, hanno disputato una stagione straordinaria e non hanno nulla da dimostrare o da perdere. Noi però non possiamo pensare alla pressione, vogliamo la finale e dobbiamo raggiungerla. Sarà fondamentale l’impatto iniziale della partita, dovremo essere determinati, concentrati e cattivi per scrollarci subito di dosso la tensione». Ieri pomeriggio gli uomini di Boniciolli si sono allenati al PalaDozza al completo, anche se Zoran Savic ha dovuto svolgere una seduta differenziata per il problema al ginocchio che però non gli impedirà di essere nei dieci. Il momento della verità verrà dunque questa sera, a partire dalle 20,30 con diretta su RaiSport Sat, Radio Bruno e Fortitudo.it.
Luca Aquino