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La rabbia di Rashard Griffith

Il centro della Kinder torna a parlare dei problemi economici e dei mancati pagamenti, facendo anche delle cifre

BOLOGNA - Il giorno dopo della Virtus è ovviamente fatto di polemiche. Pesanti polemiche, come è logico e quasi normale che sia, all’indomani della sconfitta in semifinale contro la Benetton; il primo giorno della Vu Nera dopo una stagione in cui i raccolti non sono stati proporzionati alla semina si apre con le dichiarazioni di Rashard Griffith, il centro a lungo sotto accusa, ma che sotto accusa, per bocca del suo agente, ci mise da par suo la Virtus, per una serie di inadempienze economiche. Il riassunto delle puntate precedenti vide poi l'incontro tra Porter e Madrigali, terminato poi con il famoso comunicato di mezza ritrattazione dell'agente di Griffith. "Tutto a posto" diceva quel comunicato, ma almeno a quanto ci ha dichiarato Rashard proprio tutto a posto non sembra:
"L’anno scorso non ho avuto problemi di pagamenti e potevo concentrarmi sul campo – spiega Griffith - quest’anno invece ci sono state ripetute inadempienze della società. Di fatto, finora ho ricevuto solo il 10% di quanto mi spetta per contratto, parlo di circa 300mila dollari contro un ammontare globale sui due milioni. Non è facile stare concentrati quando i problemi sono di questo genere, e giocare gratis non è proprio quello che voglio; se devo giocare per niente, lo faccio a casa mia, con i miei amici. Da un club come la Virtus mi aspetto di essere trattato da professionista vero, invece è dall’inizio della stagione che non vengono rispettati gli impegni. Non conosco i motivi per cui il club abbia voluto comportarsi così; ho chiesto spiegazioni, mi è stato detto che sarei stato pagato. Ma i mesi sono passati e non ho visto niente, anzi sono ancora creditore di una grossa cifra. Dico di più: hanno comunicato al mio padrone di casa, tempo fa, che non avrebbero rinnovato l’affitto; ovviamente il proprietario ha cercato di vendere ed affittare a qualcun altro, e non è semplice convivere con gente che gira per casa perché è interessata al posto dove vivi. Dovevo anche svegliarmi presto per aprire a queste persone".
Griffith non si dà spiegazioni, dunque, cercando di illustrare i perché l’andamento della sua stagione. "In Nba un giocatore che ha un contratto garantito viene pagato anche se si infortuna nei camp estivi. Qui invece sono rimasto fuori senza essere pagato. Eppure ero qui, a lavorare per rientrare dall’infortunio, non a cazzeggiare in giro. Sono arrivato e subito mi sono fatto male all’inguine; mi è stato detto che sarei dovuto stare fuori un mese e mezzo. Ma la situazione è peggiorata quando ho subìto il secondo infortunio di tre mesi. La squadra si è abituata a giocare e vincere senza di me: metteteci anche questo nel conto".
Griffith smentisce anche le voci circa la sua "dolce vita" a Bologna: "Ricatti su questo? No, assolutamente nessuno. Ma non posso essere ricattabile, perché non è mia abitudine: sono uscito solo due week-end nei giorni di riposo. E’ il mio modo di essere. Non ho idea se la mia situazione abbia pesato sulla decisione di esonerare Messina. In quella occasione desideravo che Ettore fosse reintegrato, non penso che quella vicenda dipendesse solo da me. Avevamo subìto alcune sconfitte pesanti, ma fa parte dello sport; quell’episodio resta incomprensibile".
Nonostante il presidente Madrigali abbia parlato di trattavia ben avviata, è difficile pensare ad un Griffith di nuovo in bianconero: "Il mio rapporto col presidente Madrigali non è compromesso, ma per parlare di futuro pretendo di essere saldato per l’intero. Se porterò Madrigali in tribunale? Essere pagato è la condizione primaria, poi si potrà parlare di tutto il resto, anche il rinnovo, anche a cifre più ridotte. Quest’anno è stato durissimo, tanti problemi, anche la morte di mia mamma; tutto molto frustrante. Non era così che speravo finisse, sognavo di ripetere lo Slam. I compagni? Nessun problema, anche con Messina il rapporto è stato corretto. Non mi spiego però perché nei playoff mi sentivo pronto a giocare e non ho avuto l’opportunità di farlo, salvo nell’ultima partita con Treviso".
La serie con la Benetton è stata il canto del cigno per Rashard, che ha chiuso gara quattro con la presenza da vero Rashard, la sua migliore partita quest'anno. Ma anche in questa serie c'è stato qualcosa di poco chiaro: Griffith ha giocato poco in gara tre ed è rimasto fuori in gara 2: "Il dottor Lelli mi ha consigliato due giorni di riposo per curare un dolore alla caviglia destra - spiega Rashard - Mi è stato detto che era meglio che restassi fuori. Ho giocato solo 2’ per decisione del coach a Treviso, e ne ero fortemente contrariato. Di solito Messina mi spiega i motivi delle sue scelte, ma quel sabato non lo ha fatto, e mi è dispiaciuto. In gara-4, infine, ho dimostrato che ero pronto a fare la mia parte, potevo riuscirci anche prima".
Griffith chiude la sua intervista con un saluto al pubblico della Virtus: "vi chiedo un favore – ha concluso Rashard – dite ai tifosi che qualunque cosa succederà, loro sono stati il miglior pubblico per cui io abbia mai giocato. Dicono che non ho cuore? Mi sono sbattuto per rientrare dagli infortuni, penso di avere dimostrato il mio attaccamento. Ringraziateli da parte mia, comunque, loro sono stati il top".
Daniele Baiesi
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