PESARO — Infuria la polemica tra i tifosi, con l'Inferno che vuol cacciare Pillastrini e una fetta del pubblico che non ha gradito i modi. Ma la posizione della società qual è? Pacata come al solito la risposta del presidente Gianmarco Scavolini.
«Il modo non è piaciuto neanche a noi: un ricatto da parte degli ultras è inaccettabile da parte di qualsiasi società sportiva. Che poi i nostri tifosi possano avere le loro opinioni ed esprimerle questo è un altro discorso e non è vero che non ci importa niente di quello che pensano. Ma poi le scelte le facciamo liberamente, magari guardando anche altri aspetti che ai tifosi sfuggono».
Quindi Pillastrini rimane nonostante la contestazione che monta?
«Ribadiamo la nostra fiducia al coach, anche se non nascondiamo che la stagione è stata sotto le aspettative».
Doveva esserci un summit a fine campionato o no?
«Per adesso abbiamo scambiato solo due parole, decisioni non ne sono state prese. Ci siamo dati un po' di tempo per riflettere. Decidere a caldo è negativo».
Ridimensionamento, una parola che fa paura alla gente: vogliamo spiegarla?
«Quando parliamo di ridimensionamento s'intende del budget, non degli obiettivi. Non siamo degli illusi, certo che spendendo meno è più difficile stare al vertice ma ci si può riuscire ugualmente: bisogna però essere più bravi nelle scelte, ridurre il margine di errore».
E quindi?
«Siccome c'era l'Eurolega abbiamo fatto dei sacrifici in più che sono superiori alle nostre forze, a quello che una città come Pesaro può sostenere. Capiamoci: incassiamo 1/5 della Virtus, dobbiamo usare risorse a nostra misura ma si può sperare ugualmente in un campionato piacevole e di soddisfazioni».
E' vero che Gianmarco vuole dimettersi da presidente, che è stufo?
«Smentisco, assolutamente. La mia passione per il basket è inalterata».
E quella della famiglia?
«Anche. Chiaro che le annate meno positive possono diminuire l'entusiasmo. Ma questo è lo sport che amiamo».
Elisabetta Ferri
«Il modo non è piaciuto neanche a noi: un ricatto da parte degli ultras è inaccettabile da parte di qualsiasi società sportiva. Che poi i nostri tifosi possano avere le loro opinioni ed esprimerle questo è un altro discorso e non è vero che non ci importa niente di quello che pensano. Ma poi le scelte le facciamo liberamente, magari guardando anche altri aspetti che ai tifosi sfuggono».
Quindi Pillastrini rimane nonostante la contestazione che monta?
«Ribadiamo la nostra fiducia al coach, anche se non nascondiamo che la stagione è stata sotto le aspettative».
Doveva esserci un summit a fine campionato o no?
«Per adesso abbiamo scambiato solo due parole, decisioni non ne sono state prese. Ci siamo dati un po' di tempo per riflettere. Decidere a caldo è negativo».
Ridimensionamento, una parola che fa paura alla gente: vogliamo spiegarla?
«Quando parliamo di ridimensionamento s'intende del budget, non degli obiettivi. Non siamo degli illusi, certo che spendendo meno è più difficile stare al vertice ma ci si può riuscire ugualmente: bisogna però essere più bravi nelle scelte, ridurre il margine di errore».
E quindi?
«Siccome c'era l'Eurolega abbiamo fatto dei sacrifici in più che sono superiori alle nostre forze, a quello che una città come Pesaro può sostenere. Capiamoci: incassiamo 1/5 della Virtus, dobbiamo usare risorse a nostra misura ma si può sperare ugualmente in un campionato piacevole e di soddisfazioni».
E' vero che Gianmarco vuole dimettersi da presidente, che è stufo?
«Smentisco, assolutamente. La mia passione per il basket è inalterata».
E quella della famiglia?
«Anche. Chiaro che le annate meno positive possono diminuire l'entusiasmo. Ma questo è lo sport che amiamo».
Elisabetta Ferri
Fonte: Il Resto del Carlino
