BOLOGNA. Il sanguigno Matteo Boniciolli cerca di mantenere un certo aplomb, ma è chiaro che non sta nella pelle: arrivato dalla provincia e guardato da subito con un po' di sufficienza, sta per tuffarsi nel suo primo showdown tricolore. «Sono stati tre anni per me molto positivi: con Udine promozione e playoff, alla Fortitudo la finale scudetto. Sono veramente contento». Non facciamo fatica a crederti, coach, anche se la squadra che ha vinto la regular season non può considerarsi una sorpresa. «Nessuno ti regala niente: Cantù è stata un'avversaria forte e leale, ma noi siamo un po' più forti di loro e l'abbiamo dimostrato». Dopo aver battuto la Benetton in campionato dicesti: «Non siamo i più forti, ma abbiamo il cuore più grande...». «Sicuro, l'abbiamo visto anche in garacinque, e ci servirà anche in questa finale che vedo molto aperta: da una parte la loro maggiore pericolosità offensiva, pareggiata dal fattore campo».
Come inquadri garauno? «Posso dire come vedo l'intera serie: lo ripeto, parecchio equilibrata, come lo sono state le altre gare fra noi e loro, meno quella d'Eurolega in casa, dove però eravamo in evidenti condizioni d'inferiorità mentali. Vedendo giocare le due squadre, dal lato estetico, si potrebbe pensare che Treviso sia migliore, in realtà spesso c'è stata molta incertezza, ed ora prevedo qualche successo in trasferta». Voi praticate un basket, la Benetton un altro completamente differente. «Io e D'Antoni facciamo riferimento alle caratteristiche dei nostri giocatori, perciò dico che lo scudetto lo vincerà chi riuscirà meglio dell'altro ad imporre il proprio modo di giocare. Siamo due squadre poco speculatrici, cioè noi e loro pensiamo a fare soprattutto il nostro basket, poi vediamo chi vince. Gioco a carte scoperte ed in questo senso mi trovo molto vicino alla mentalità di Mike: credo che in fondo sia questa la maniera migliore per divertire la gente». Soprattutto in casa vostra difendete sempre alla grande. «Ma con l'arrivo di Bell anche Treviso ha una eccellente difesa, senza la quale non potrebbe fare il suo tipico basket fatto di contropiede e velocità». Non c'è Edney: bel colpo, per voi... «Ci crederò solo quando non lo vedrò, meglio comunque affrontarli al completo: meno alibi. E poi Bulleri è uno forte, che, stando vicino ai grandi campioni, ha imparato. Sono contento per lui, è un bravo ragazzo». Cosa ti auguri ancora? «Una serie caratterizzata dall'intelligenza in campo e sugli spalti: per una volta che il basket si distingua dagli altri sport».
si. fo.
Come inquadri garauno? «Posso dire come vedo l'intera serie: lo ripeto, parecchio equilibrata, come lo sono state le altre gare fra noi e loro, meno quella d'Eurolega in casa, dove però eravamo in evidenti condizioni d'inferiorità mentali. Vedendo giocare le due squadre, dal lato estetico, si potrebbe pensare che Treviso sia migliore, in realtà spesso c'è stata molta incertezza, ed ora prevedo qualche successo in trasferta». Voi praticate un basket, la Benetton un altro completamente differente. «Io e D'Antoni facciamo riferimento alle caratteristiche dei nostri giocatori, perciò dico che lo scudetto lo vincerà chi riuscirà meglio dell'altro ad imporre il proprio modo di giocare. Siamo due squadre poco speculatrici, cioè noi e loro pensiamo a fare soprattutto il nostro basket, poi vediamo chi vince. Gioco a carte scoperte ed in questo senso mi trovo molto vicino alla mentalità di Mike: credo che in fondo sia questa la maniera migliore per divertire la gente». Soprattutto in casa vostra difendete sempre alla grande. «Ma con l'arrivo di Bell anche Treviso ha una eccellente difesa, senza la quale non potrebbe fare il suo tipico basket fatto di contropiede e velocità». Non c'è Edney: bel colpo, per voi... «Ci crederò solo quando non lo vedrò, meglio comunque affrontarli al completo: meno alibi. E poi Bulleri è uno forte, che, stando vicino ai grandi campioni, ha imparato. Sono contento per lui, è un bravo ragazzo». Cosa ti auguri ancora? «Una serie caratterizzata dall'intelligenza in campo e sugli spalti: per una volta che il basket si distingua dagli altri sport».
si. fo.