Paladozza quasi pieno. Grande caldo all'interno della bombonera bolognese, come previsto, e grande calore sugli spalti, anche questo ammpiamente intuibile con la Fossa dei leoni subito protgonista con una delle solite belle coreografie. All'entrata in campo delle squadre tutta la curva degli ultras, ornata nella parte superiore da tanti palloncini biancoblù, si è infatti prima coperta col noto maxistriscione e quindi si è progressivamente aperta mettendo in evidenza al centro una grande croce composta da rettangoli bianchi e blù che ad un segnale convenuto hanno invertito il colore « Orgogliosi di questi colori - Da qualsiasi parte guardiate !» E non sono mancati neanche incoraggiamenti diretti al coach per le sue grandi lodi al carattere dei suoi biancoblù «Matteo 6 uomo» ed anche un più incisivo « Matteo grazie per davvero, per questo spirito guerriero». Tra i tanti fans presenti, e non poteva essere diversamente, anche i “soliti noti” che vengono da lontano per incitare i propri beniamini '218 km di Fede – Fossa del Tortona' recita il loro striscione . Ma anche nel parterre è tanta la passione e nessuno nega la tanta tensione che si sente nell'aria prima del match. «Non ero così teso neanche quando giocavo- ammette Nino Pellacani, ex pivot biancoblù ed ora stilista ufficiale del clan fortitudino – . Sento molto questo primo match. Faccio fatica anche a parlare». Più freddo ma ugualmente teso per l'importanza dell'incontro in tribuna vip assieme all'on.Tesini, all'on. Morselli, c'è il Consigliere Comunale Rocco di Torrepadula, che non manca mai agli incontri casalinghi della Skipper : «Siamo arrivati alla finale e questo è già un dato importante che fa molto piacere. L'organico mi sembra inferiore a quello dell'anno passato, ma la squadra mi sembra molto compatta e col carattere giusto. Con Treviso, ad essere sinceri, vedo un 40% di possibilità per noi e 60% per la squadra di D'Antoni. Ma questo non vuol dire che non lotteremo come sempre fino alla fine». Non manca il c.t. Recalcati : «Sono arrivate in finale le squadre che mi aspettavo. Mi aspetto un bel match ed io terrò d'occhio in particolare i miei azzurri. E' uno dei pochi incontri che presenta tanti italiani che possono essere protagonisti. Non sono d'accordo con chi definisce il basket di Treviso come americano. E' una pallacanestro fatta da un bravo allenatore in linea con i giocatori che ha. Sotto il profilo tattico non mi aspetto niente di aprticolare. A questo punto del campionato non si inventa più niente e vince chi ha più campioni che possono alternativamente diventare protagonisti del match».
Mario Becca
Mario Becca
Fonte: Il Resto del Carlino