Se nella Nba i Los Angeles Lakers (2-0 nella serie, Shaquille O’Neal devastante) si avviano a conquistare il terzo titolo di fila, anche la finale scudetto italiana sembra aver trovato il suo padrone. Parliamo della Benetton Treviso, che in gara 1, sospinta da Bell, Nicola e dal play azzurro Bulleri (nella foto), ha strapazzato la Skipper a Bologna (93-69; 26-18, 42-34, 71-51 i parziali) facendo saltare il fattore campo. Per Mike D’Antoni è una piacevole vendetta rispetto al rocambolesco epilogo della stagione regolare, quando proprio sul parquet bolognese, a causa di un fallo di Bell su Basile, Treviso venne rimontata in extremis e perse il primato nella griglia. Il primo atto della serie tricolore ha spazzato via pure quel ricordo: la Benetton è stata uno schiacciasassi che non ha dato scampo a una Skipper stanca perché 48 ore prima aveva sofferto fino all’ultimo per eliminare Cantù nello spareggio. Lo ha ammesso anche D’Antoni: «Noi siamo stati implacabili, loro non erano freschi». Gli fa eco Boniciolli, tecnico bolognese: «Non avevamo benzina». Però ora è difficile rimontare. Treviso, che non ha accusato l’assenza dell’infortunato Edney, già dopodomani potrebbe portarsi sul 2-0 e ipotecare il titolo numero 3.
Per D’Antoni il 2002 assomiglia tanto al 1997, quando fu tricolore con la Benetton e poi se ne andò ai Denver Nuggets. Ora la Nba lo chiama ancora, a Phoenix; e un altro scudetto vinto sarebbe una credenziale in più.
Per D’Antoni il 2002 assomiglia tanto al 1997, quando fu tricolore con la Benetton e poi se ne andò ai Denver Nuggets. Ora la Nba lo chiama ancora, a Phoenix; e un altro scudetto vinto sarebbe una credenziale in più.