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Boniciolli, non siamo questa Skipper

«I titolari? Nel finale li ho tenuti in panchina per farli rifiatare»

Uno a zero palla al centro, anche se fa male. Il primo sorriso è della Benetton, che nonostante i 24 punti di scarto è però 1-0. Skipper senza gambe, Benetton con il vento in poppa. Questa la sintesi di gara uno, anche per Matteo Boniciolli: «Ovvio che il nostro pubblico e la squadra avrebbero sperato in un inizio di serie diversa, ma non siamo Dottor Jekyll e Mister Hyde – attacca il coach della Skipper - siamo sempre gli stessi e non dobbiamo pensare che per una intera stagione abbiamo giocato in un modo e in finale facciamo diversamente. I miei complimenti vanno alla Benetton, che ha giocato una grande partita in termini di sicurezza con cui sono venuti qui a giocarsela; penso che la fotografia della loro partita sia stata la tripla di Tskitishvili, che dopo 39 minuti a sedere è entrato ed ha fatto centro da tre punti con una tranquillità incredibile. Ma noi ovviamente non siamo questi. Non è mio mestiere accampare scuse, ma era fin troppo evidente che oggi non avevamo energie da spendere, sia sul piano fisico che mentale. Abbiamo visto oggi quanto abbia pesato gara 5 giocata contro Cantù, una gara che ci ha dato un dispendio di energie incredibile». Il coach della Skipper spiega i fin troppo ovvi motivi per cui ha tenuto a sedere tutto il quintetto base nei secondi 20 minuti di gara: «li ho tenuti in panchina per permettere loro di rifiatare, qui si gioca anche sui minuti, in termini di riposo. Non è possibile giocare tutto il campionato in un modo e una partita in un altro, l’ho già detto. Sul piano della partita dico un’altra banalità, questa si chiama pallacanestro e noi non abbiamo mai fatto canestro, mentre la Benetton ha tirato con grandi percentuali. Ma l’errore che possiamo fare in questo momento sarebbe considerare questa partita come un segnale di qualche cosa di irreversibile. Un amico mi ha ricordato, scaramanticamente, un episodio alla mente che riporto qui: lo storico scudetto della Fortitudo è arrivato dopo avere perso gara uno in casa; è chiaro che la situazione è diversa, ci troviamo di fronte a una Benetton molto più forte rispetto ad allora; ma non possiamo dimenticare che tutte le altre partite che abbiamo giocato contro Treviso quest’anno hanno avuto uno svolgimento diverso. Di conseguenza non facciamo come Tafazzi, che si tirava le bottigliate sulle palle: stiamo calmi e sereni e domani torniamo in palestra per un allenamento defatigante. Lunedì daremo qualche indicazione alla squadra, poi martedì ci giochiamo gara 2».
Daniele Baiesi
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