E´ difficile vedere sereno dopo una ripassata del genere. Infatti Basile e Pilutti sgusciano via a capo chino, senza proferire verbo. E poi arriva Fucka, l´eroe mancato: come sempre, non vede niente di strano, stavolta nel male. «Abbiamo perso di molto, perchè la Benetton ha messo una qualità di gioco che noi non siamo in grado di replicare». Boniciolli, spiegando la scelta di tenere in campo Fucka per 18´, e poco anche gli altri big, ha parlato di pile scariche. «In questo momento della stagione non ci si può permettere di avere le gomme a terra. Io personalmente non mi sento stanco: poi l´allenatore, giustamente, fa le sue scelte. Il nodo comunque è un altro: la Skipper non può giocare in questo modo, se vuole vincere. Il calo di rendimento che abbiamo avuto non me lo spiego, ma in campo deve cambiare tutto, da cima a fondo».
Gregor forse mente a se stesso dicendo di essere in palla: al massimo ora non riesce ad andare e di sicuro la Skipper è spuntata. Le avvisaglie con Cantù erano state chiare. Quando il quintetto titolare fa 26 punti non si arriva da nessuna parte, specialmente contro il miglior attacco d´Europa. Milic, che con l´Oregon aveva mosso mare e monti, si è trovato impantanato. «Non possiamo accettare il loro corri e tira. Se rifacciamo una partita così, quasi tutta al loro ritmo, torneranno a passarci sopra. Su questo non ho dubbi. Va registrata la nostra difesa, che non ha funzionato quasi mai. Contro una Benetton offensiva l´unica strada è tenerli. Rimane comunque solo la prima gara di finale, il quarto match in sei giorni. La situazione è ancora aperta, ma bisogna cambiare radicalmente registro».
Per quel po´ che c´è stata gara Marcelic non ha visto palla. Fuori partita. «Hanno sfruttato nel modo migliore le loro qualità. Noi sapevamo che senza Edney molte giocate sarebbero partite e finite con Bulleri e Bell, ma non siamo riusciti a fermarli». Un´ammissione di manifesta inferiorità, che anche Savic, il decano delle finali, non può nascondere. «Treviso è riuscita a fare tutto quello che voleva, non sempre le capita di andare così bene. Ci hanno spazzolato a dovere: tremendi, in cinque secondi facevano e disfavano un tiro. Malissimo noi: non è una cosa normale che si vada così. Ha pesato anche lo stress di tanti impegni uno dietro all´altro. Martedì per noi diventa l´ultima spiaggia: per non farci scappare di mano la serie, l´1-1 è fondamentale».
Chiude Galanda, mestamente top scorer. «Non siamo riusciti a congelare la partita nel momento peggiore per noi. Abbiamo lasciato che Treviso prendesse confidenza. Sono entrati in ritmo e da parte nostra non c´è stata la freddezza di mettere un tampone. Ci siamo accodati e hanno potuto fare la corsa che avrebbero sempre voluto. Adesso la situazione è complicata. Non è come nel 2000, quando perdemmo Gara 1: le premesse mi sembrano molto diverse».
Francesco Forni
Gregor forse mente a se stesso dicendo di essere in palla: al massimo ora non riesce ad andare e di sicuro la Skipper è spuntata. Le avvisaglie con Cantù erano state chiare. Quando il quintetto titolare fa 26 punti non si arriva da nessuna parte, specialmente contro il miglior attacco d´Europa. Milic, che con l´Oregon aveva mosso mare e monti, si è trovato impantanato. «Non possiamo accettare il loro corri e tira. Se rifacciamo una partita così, quasi tutta al loro ritmo, torneranno a passarci sopra. Su questo non ho dubbi. Va registrata la nostra difesa, che non ha funzionato quasi mai. Contro una Benetton offensiva l´unica strada è tenerli. Rimane comunque solo la prima gara di finale, il quarto match in sei giorni. La situazione è ancora aperta, ma bisogna cambiare radicalmente registro».
Per quel po´ che c´è stata gara Marcelic non ha visto palla. Fuori partita. «Hanno sfruttato nel modo migliore le loro qualità. Noi sapevamo che senza Edney molte giocate sarebbero partite e finite con Bulleri e Bell, ma non siamo riusciti a fermarli». Un´ammissione di manifesta inferiorità, che anche Savic, il decano delle finali, non può nascondere. «Treviso è riuscita a fare tutto quello che voleva, non sempre le capita di andare così bene. Ci hanno spazzolato a dovere: tremendi, in cinque secondi facevano e disfavano un tiro. Malissimo noi: non è una cosa normale che si vada così. Ha pesato anche lo stress di tanti impegni uno dietro all´altro. Martedì per noi diventa l´ultima spiaggia: per non farci scappare di mano la serie, l´1-1 è fondamentale».
Chiude Galanda, mestamente top scorer. «Non siamo riusciti a congelare la partita nel momento peggiore per noi. Abbiamo lasciato che Treviso prendesse confidenza. Sono entrati in ritmo e da parte nostra non c´è stata la freddezza di mettere un tampone. Ci siamo accodati e hanno potuto fare la corsa che avrebbero sempre voluto. Adesso la situazione è complicata. Non è come nel 2000, quando perdemmo Gara 1: le premesse mi sembrano molto diverse».
Francesco Forni
Fonte: La Repubblica