Il derby corre sul filo. Del telefono. Dieci giorni fa, ai tempi della querelle Messina, Boniciolli si schiera subito dalla parte dell'ex nemico (sportivo, s'intende).
E lo fa con l'irruenza che gli è congeniale. Così Ettore, non ancora “riabilitato”, chiama l'avversario per ringraziarlo. Oggi, prima della palla a due (e presumibilmente anche alla sirena), si stringeranno le mani. Per 40 minuti, però, saranno avversari.
La Skipper, nonostante il ko di Eurolega, non è in crisi. Ma arrabbiata. Almeno questo è lo stato d'animo del suo allenatore che non sa ancora chi potrà mandare in campo. «Abbiamo affrontato l'ultimo allenamento con gli junior Candido e Rubbi che facevano le parti di Griffith e Jaric. Con tutto il rispetto non è la stessa cosa.
Sono tremendamente incazzato – incalza Boniciolli – perché nella stagione della riprogrammazione abbiamo fatto bene. Siamo tra le prime 16 in Eurolega, siamo in testa al campionato e nessuno, credo, l'avrebbe pronostico.
Siamo stati l'unica squadra a battere il Barcellona: abbiamo restituito un immagine alla Fortitudo con il lavoro, la fatica, il sudore e l'appoggio della società. Ma arriviamo a questo nodo importante in una situazione terribile. Basile e Kovacic, play e pivot titolari, non ci saranno. Meneghin non sta bene, Goldwire s'è procurato una distorsione alla caviglia e Pilutti lamenta un problema al ginocchio».
Nonostante questo, però, Boniciolli vuole provarci. «Più crescono le difficoltà e più io sono contento», dice il coach della Skipper, che si rifa anche a una frase di Borrelli. «Come disse lui: resistere, resistere, resistere. Questa è la mia parola d'ordine».
Poi Matteo parla di Messina, del suo rapporto con il rivale. E del fatto che i sostenitori della Virtus abbiano identificato in lui il nemico. «Se dopo anni di buonismo mi identificano come il nemico – sportivamente parlando, pensando a quello che è successo a questa città, proprio in questi giorni – sono contento. Sono contrario al buonismo. Con Ettore c'è stato uno scontro dialettico. Poi un paio di episodi hanno deteriorato questa cosa: non voglio incrementare le vendite dei giornal»i.
»Quando Ettore è stato esonerato mi sono sentito come uno che avesse perso il suo muro di Berlino. Con lui, invece, mi sento come nel film 'I duellanti'. C'è la sfida, ma c'è il rispetto». Conclude rispondendo a una precisa domanda, Boniciolli. «Io alla Virtus? No, non ci riuscirei anche se dicono che sia necessario restare professionisti.
Non ce la farei dopo l'anno passato qui».
E Messina? Cerca la vittoria. «Che ci potrebbe dare qualche possibilità per il primo posto. Ma più di tutto cerchiamo il gioco, perché vogliamo ripeterci su certi livelli. Mi aspetto un'altra buona partita della squadra. Ci siamo parlati, abbiamo convenuto sul fatto che non bisogna mollare. Farlo ora sarebbe demenziale. Griffith? Fa piccoli passi avanti, compatibilmente alla sua mole. Per ora ci può dare 10 minuti da vero Griffith, non di più».
Alessandro Gallo
E lo fa con l'irruenza che gli è congeniale. Così Ettore, non ancora “riabilitato”, chiama l'avversario per ringraziarlo. Oggi, prima della palla a due (e presumibilmente anche alla sirena), si stringeranno le mani. Per 40 minuti, però, saranno avversari.
La Skipper, nonostante il ko di Eurolega, non è in crisi. Ma arrabbiata. Almeno questo è lo stato d'animo del suo allenatore che non sa ancora chi potrà mandare in campo. «Abbiamo affrontato l'ultimo allenamento con gli junior Candido e Rubbi che facevano le parti di Griffith e Jaric. Con tutto il rispetto non è la stessa cosa.
Sono tremendamente incazzato – incalza Boniciolli – perché nella stagione della riprogrammazione abbiamo fatto bene. Siamo tra le prime 16 in Eurolega, siamo in testa al campionato e nessuno, credo, l'avrebbe pronostico.
Siamo stati l'unica squadra a battere il Barcellona: abbiamo restituito un immagine alla Fortitudo con il lavoro, la fatica, il sudore e l'appoggio della società. Ma arriviamo a questo nodo importante in una situazione terribile. Basile e Kovacic, play e pivot titolari, non ci saranno. Meneghin non sta bene, Goldwire s'è procurato una distorsione alla caviglia e Pilutti lamenta un problema al ginocchio».
Nonostante questo, però, Boniciolli vuole provarci. «Più crescono le difficoltà e più io sono contento», dice il coach della Skipper, che si rifa anche a una frase di Borrelli. «Come disse lui: resistere, resistere, resistere. Questa è la mia parola d'ordine».
Poi Matteo parla di Messina, del suo rapporto con il rivale. E del fatto che i sostenitori della Virtus abbiano identificato in lui il nemico. «Se dopo anni di buonismo mi identificano come il nemico – sportivamente parlando, pensando a quello che è successo a questa città, proprio in questi giorni – sono contento. Sono contrario al buonismo. Con Ettore c'è stato uno scontro dialettico. Poi un paio di episodi hanno deteriorato questa cosa: non voglio incrementare le vendite dei giornal»i.
»Quando Ettore è stato esonerato mi sono sentito come uno che avesse perso il suo muro di Berlino. Con lui, invece, mi sento come nel film 'I duellanti'. C'è la sfida, ma c'è il rispetto». Conclude rispondendo a una precisa domanda, Boniciolli. «Io alla Virtus? No, non ci riuscirei anche se dicono che sia necessario restare professionisti.
Non ce la farei dopo l'anno passato qui».
E Messina? Cerca la vittoria. «Che ci potrebbe dare qualche possibilità per il primo posto. Ma più di tutto cerchiamo il gioco, perché vogliamo ripeterci su certi livelli. Mi aspetto un'altra buona partita della squadra. Ci siamo parlati, abbiamo convenuto sul fatto che non bisogna mollare. Farlo ora sarebbe demenziale. Griffith? Fa piccoli passi avanti, compatibilmente alla sua mole. Per ora ci può dare 10 minuti da vero Griffith, non di più».
Alessandro Gallo
Fonte: Il Resto del Carlino