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A Gigena piace la vecchia Scavolini

«L’anno scorso ci siamo trovati un po’ tardi, ma con questo gruppo si può vincere»

PESARO - Pensavate di aver conosciuto “il gaucho vero" nel corso dei tre anni trascorsi con il biancorosso sul petto? Vi sbagliavate... «Mi dovreste vedere, quando vado a caccia: indosso una tuta mimetica e una cintura con le pallottole da inserire nel fucile. Ma niente scarponi e cappello... Questo è il vero gaucho!».
In Argentina dai suoi genitori, Silvio Gigena inganna il tempo con gli hobbies preferiti: caccia e pesca. «Il 25 arriverà anche Mario - che adesso è in Messico in vacanza - e allora sarà caccia grossa».
Ma non fraintendete: Silvio adora la sua mogliettina: «Qui mi diverto, ma Marianna è rimasta a Livorno, perchè salire in aereo adesso che è in dolce attesa non sarebbe salutare. Sono con il cuore a metà, con lei vicino sarebbe stato tutto più bello... In agosto nascerà Rosìo Alejandra, la nostra primogenita - racconta con giustificato orgoglio».
In riva all’Adriatico c’è un tempo da lupi, ma a Villa del Rosario non si sta tanto meglio... «Appena arrivato c’era un clima primaverile, ma adesso è arrivato l’inverno. Anche se qui siamo lontani dalla neve... A luglio torno in Italia».
E’ in contatto con la società? «Non proprio. Qualche tempo fa Ario mi ha detto che la dirigenza deve prima chiarire alcune questioni... Ma io sono uno dei pochi con il contratto. Resto informato via internet».
Segue i Mondiali? «Certo, in coppia con mia moglie. Le faccio uno squillo ad ogni gol dell’Argentina e lei fa lo stesso per l’Italia... Per ora siamo pari, per via delle ultime due sconfitte...».
La Nazionale non la ingolosisce? «Ho incontrato nel centro di Cordoba il tecnico dell’Argentina. Pensavo che si stessero allenando, invece no. Sono tutti dietro al calcio e ci sono pochi soldi. Non sappiamo ancora se ci saranno le possibilità di partecipare al Mondiale... Qui se la gente guarda la tv insieme e in tranquillità non pensa a protestare e tutto va meglio... In Nazionale al momento ci sono solo 12 giocatori, la situazione del paese ha pesato anche sul basket. Io sono nella lista dei 20, ma non andrò».
Pecile è l’unico pesarese che ancora sgambetta. Con buoni risultati... «Davvero? Non lo sapevo, ma sono contentissimo per lui. Ha carattere perchè non è semplice far subito bene in Nazionale, cosa che a lui è accaduta sia l’anno scorso che questa estate. Vuol dire quella maglia la sente e la sa difendere».
Vede il suo conterraneo Ginobili pronto per la Nba? «Qui dicono che prenderà il volo - prosegue l’ala della Scavolini - ma c’è anche chi, come il sottoscritto, lo vedrebbe meglio un altro anno in Italia. E’ molto giovane e rischia di bruciarsi. Molti sono tornati indietro e poi diciamoci la verità, per un bianco le difficoltà raddoppiano».
Quanti biancorossi di quelli della passata edizione resteranno alla Scavolini? «Spero il più possibile. Abbiamo fatto buone cose insieme, anche se ci siamo trovati un po’ tardi. Ma con questo gruppo la prossima stagione vinceremo qualcosa. Ne sono sicuro».
Cosa dovrà cambiare? «Il modo di lavorare, dovremo essere più uniti e sicuri negli appuntamenti importanti. Con meno tensioni e più consapevolezza della nostra forza».
Per ora niente basket, quindi... «No, per 15-20 giorni solo riposo... Ma sto seguendo il programma che mi ha dato il preparatore per mantenermi in forma».
Camilla Cataldo
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