IMOLA - Regna l’incertezza sul fronte ripescaggio per l’Andrea Costa. Domani alle 12.30 scade infatti il termine ultimo per presentare le domande di partecipazione all’asta fallimentare e non è da escludere una seconda battuta a vuoto. Il problema, non certo di natura economico, nasce sul fronte federale, perché senza la certezza di godere del diritto sportivo di A1, i Vicenzi (o chi per essi) non rileveranno mai la Scaligera. Così, forse anche per stimolare gli eventuali compratori, ieri il curatore fallimentare Mino Castellani ha dichiarato di aver garanzie dalla Fip: se Verona pagherà i debiti contratti nel corso dell’ultima stagione, allora potrà disputare l’A1 (e con lei Imola). Tutto vero? Fino ad un certo punto. Senza dubbio la Fip ha mandato una lettera a Castellani per chiarire la situazione ed il possibilismo non manca, ma le certezze restano un’altra cosa. Probabile che il curatore abbia deciso di uscire allo scoperto per dare fiducia ai compratori, cominciando a sentire puzza di bruciato. Frattanto Imola attende senza troppa ansia di conoscere il proprio destino ed il presidente Fanti guarda avanti: “Io mi limito ai fatti. La prima asta è andata a vuoto e dopo la seconda ne sapremo di più. Certo comprare non basta, perché poi spetterà alla Fip restituire a Verona il diritto sportivo. Se tutto si infilasse per il verso giusto, noi diventeremmo i principali candidati al ripescaggio e sinceramente questa notizia non mi farebbe neppure fare i salti di gioia”. Il ritorno immediato nella massima serie porrebbe infatti Imola di fronte ad uno sforzo economico pesante: “Una decisione in tal merito la può prendere solo l’Assemblea, convocata magari anche in modo informale. Né io né l’amministratore delegato Di Felice abbiamo il potere per fare da soli, specie considerando l’inevitabile aumento del budget legato alla massima serie”. Cautela. Ecco cosa traspare dalle parole del primo dirigente biancorosso, perché in realtà il ripescaggio resta una prospettiva molto allettante: “Ho qualche perplessità, legata al sacrificio economico ed alla durezza della categoria, tutto qui. Se la cosa andasse per le lunghe? Nessun problema, anzi avremmo più tempo a disposizione per trovare i soldi”. Novità sugli altri fronti non ne arrivano. Ed anche le voci riguardanti i contatti con Lombardi resteranno tali: “Abbiamo semplicemente avuto la possibilità di cenare con un grande allenatore ed esperto di pallacanestro, perciò l’abbiamo colta al volo - continua Fanti - soprattutto per capire quale sarà il futuro di questo sport. Quanto al ruolo di direttore sportivo, il grande favorito resta Pierfrancesco Betti, che ha dimostrato di saper lavorare bene. Se accetterà la nostra offerta ed avrà la pazienza di aspettare un po’ di tempo bene, in caso contrario faremo scelte differenti”. Il nodo allenatore verrà esaminato più avanti: “Fino a quando non conosceremo le nostre reali potenzialità economiche, è impossibile pensare a queste cose. Toccherà poi al direttore sportivo scegliere dove spendere di più, se nel coach o nei giocatori. Forse Mazzon per la Legadue potrebbe essere troppo costoso, ma parliamo di semplici ipotesi”. L’ultimo cenno è per lo sponsor: “Nessuna novità. La Banca di Imola dovrebbe restare ancora al nostro fianco, più probabilmente confermando il suo ruolo di co-sponsor”.
Riccardo Rossi
Riccardo Rossi