Marco Madrigali ieri era al PalaMalaguti per assistere all'allenamento della sua squadra. E oggi sarà regolarmente al suo posto, dopo l'ultima sfida interna di dodici giorni or sono, quella della contestazione (anche violenta) con Trieste. Al presidente, dopo la grande paura, sono arrivati attestati di stima. La stessa tifoseria organizzata – il tentativo di aggressione era stato operato da una parte del parterre – ha mandato messaggi distensivi. Oggi, alle 18,30, ci sono tutte le premesse perché la stracittadina numero 93 si svolga nei binari della correttezza e della tranquillità.
Previste sorprese, da una parte e dall'altra, mentre il mondo del pallone (quello calcistico) prova a dividersi. Il capocannoniere del campionato di serie A, Dario Hubner, è dispiaciuto perché non potrà nemmeno vedere la partita in tivù. Mescolato tra il pubblico, per esempio, ci potrebbe essere il fortitudino Roberto Mancini, grande amico del virtussino Gianluca Pagliuca (che se facesse presto, al Dall'Ara…). «Il derby – dice Mancio – è sempre una partita particolare.
Difficile prevedere cosa possa accadere. Spero solo di esserci». Non ci sarà, invece, Fabio Bazzani, attaccante del Perugia, nonché tesserato della Fossa dei Leoni. «La partita è incerta. Per scaramanzia, non mi voglio sbilanciare. Dopo i risultati di Eurolega, sta sicuramente meglio la Virtus che è leggermente favorita. Il punto di forza della Kinder? Ginobili. La Fortitudo deve aggrapparsi al gruppo che dovrò rendere al massimo». Giudizio analogo per l'ex rossoblù Stefano Torrisi. «Nel derby succede di tutto. La Virtus è la squadra da battere. Noi della Fortitudo puntiamo tutto sul gruppo. Abbiamo perso Carlton Myers, ma possiamo vincere lo stesso».
Ecco invece il giudizio di Darione Hubner. «Da tifoso spero che vinca la Virtus anche se non stiamo attraversando un buon momento. Messina? Sono contento che sia ritornato. Bisogna avere riconoscenza per un allenatore che ha vinto tanto. Ho un solo rammarico: non poter vedere la gara in tv».
E oggi? Chissà. Al PalaMalaguti potrebbero spuntare i virtussini Lucio Dalla e Andrea Mingardi, difficile che ci sia il presidente della Camera dei Deputati, Pier Ferdinando Casini; l'ex arbitro Alessandro Guidi. E ancora Gabriele Salvatores, Diego Abatantuono, Gaetano Curreri (leader degli Stadio), Stefano Nosei, Luca Carboni, Alessandro Bergonzoni. L'obiettivo è quello di trasformare, indipendentemente dal risultato, il derby in una festa.
Alessandro Gallo
Previste sorprese, da una parte e dall'altra, mentre il mondo del pallone (quello calcistico) prova a dividersi. Il capocannoniere del campionato di serie A, Dario Hubner, è dispiaciuto perché non potrà nemmeno vedere la partita in tivù. Mescolato tra il pubblico, per esempio, ci potrebbe essere il fortitudino Roberto Mancini, grande amico del virtussino Gianluca Pagliuca (che se facesse presto, al Dall'Ara…). «Il derby – dice Mancio – è sempre una partita particolare.
Difficile prevedere cosa possa accadere. Spero solo di esserci». Non ci sarà, invece, Fabio Bazzani, attaccante del Perugia, nonché tesserato della Fossa dei Leoni. «La partita è incerta. Per scaramanzia, non mi voglio sbilanciare. Dopo i risultati di Eurolega, sta sicuramente meglio la Virtus che è leggermente favorita. Il punto di forza della Kinder? Ginobili. La Fortitudo deve aggrapparsi al gruppo che dovrò rendere al massimo». Giudizio analogo per l'ex rossoblù Stefano Torrisi. «Nel derby succede di tutto. La Virtus è la squadra da battere. Noi della Fortitudo puntiamo tutto sul gruppo. Abbiamo perso Carlton Myers, ma possiamo vincere lo stesso».
Ecco invece il giudizio di Darione Hubner. «Da tifoso spero che vinca la Virtus anche se non stiamo attraversando un buon momento. Messina? Sono contento che sia ritornato. Bisogna avere riconoscenza per un allenatore che ha vinto tanto. Ho un solo rammarico: non poter vedere la gara in tv».
E oggi? Chissà. Al PalaMalaguti potrebbero spuntare i virtussini Lucio Dalla e Andrea Mingardi, difficile che ci sia il presidente della Camera dei Deputati, Pier Ferdinando Casini; l'ex arbitro Alessandro Guidi. E ancora Gabriele Salvatores, Diego Abatantuono, Gaetano Curreri (leader degli Stadio), Stefano Nosei, Luca Carboni, Alessandro Bergonzoni. L'obiettivo è quello di trasformare, indipendentemente dal risultato, il derby in una festa.
Alessandro Gallo
Fonte: Il Resto del Carlino
