L'altro giovedì i tifosi Benetton, in occasione dello spareggio fra Skipper e Oregon, tifavano per Cantù: logico, con loro in finale, Treviso avrebbe avuto la bella in casa! Ma la realtà, per tutti, è un'altra: i trevigiani sono troppo forti per ogni squadra, campo, roster e, se ce ne fosse bisogno, anche arbitri. Per tutti, perché la squadra è troppo ben preparata, con giochi per ogni giocatore, dove se l'uno contro uno e il "penetra e scarica" è la base di tutte le soluzioni esterne, ci sono anche piccoli blocchi sotto, per creare un mis-match favorevole, lasciando (finalmente) da parte per un po' il pick-roll che, ormai, tutte le difese un po' più organizzate hanno imparato a limitare con cambi, aiuti e rotazioni.
Come gara1 di sabato a Bologna ha dimostrato, dando solo una piccola scusante alla Skipper, in campo dopo due giorni dallo spareggio con l'Oregon, i trevigiani hanno saputo dimostrare potenza e capacità, nonostante l'assenza di Edney.Ma se vogliamo essere un po' cattivi, dovremmo dire che non ce ne siamo quasi accorti! Quello che mi fa gran piacere, è vedere due giocatori italiani, Basile e Bulleri, al timone dei rispettivi quintetti, il primo affermato nazionale italiano, il secondo, con la "fame" che lo distingue, pronto a sbranare tutto e tutti, per riuscire. Questo mi gasa, mi spinge, così come credo tantissimi altri tifosi italiani, a tifare, a partecipare per questi nostri ragazzi.Nostro prodotto è pure Marconato, che con quasi una doppia doppia (9 rimbalzi, 9 punti, più 3 stoppate) ha annichilito i pivot avversari, creando un timore reverenziale nei fortitudini, specie quelli che amano, come Fucka, giocare più vicino a canestro. Un ritorno come quello di Nachbar, di nuovo immarcabile da tre, in contropiede e da sotto.
Dobbiamo essere sinceri: oltre al quintetto in campo, giocatori così, come Chikalkin, Bell, i lunghi Garbajosa, Nicola e mettiamoci pure il "pupone" georgiano, nonché lo sfortunato e convalescente Stojic, chi li può mai schierare? Capisco e riconosco che pure la Skipper possiede un buon complesso, che solo ora mostra un po' di crepe e di rughe, se volete, ma il "tritatutto" che ha di fronte non è facile da aggredire, è come cercare di stare in piedi su una specie di melma, creata da una difesa arcigna, con acqua e fango sotto le scarpette bolognesi e sconforto gettato nei loro cuori. Forse per quest'ultima ragione Boniciolli, coach fortitudino, giustamente o no, ha tenuto seduti per così tanto tempo i propri migliori giocatori, Fucka, Basile e Meneghin.È stato un fattore di falli? O solamente per evitare loro di essere esposti ad una continua figuraccia che avrebbe potuto pesare in modo grave sulla loro prossima partita a Treviso? Forse. Sappiamo che nei play-off non conta di quanto si perde, rimane sempre da conteggiare solo un'unità, però è importante essere pronti per la prossima.
Un mio ex giocatore americano, ogni volta che perdevamo una gara, vedendomi, diciamo così, un po' alterato, cercava di consolarmi dicendomi: «Pazienza, coach, domani è un altro giorno!». Gli ho risposto sempre, tra i denti: «Sì, se oggi abbiamo imparato qualcosa!». Quanto avrà imparato la Skipper da gara-1 per cercare di ribaltare il risultato in gara-2?
Come gara1 di sabato a Bologna ha dimostrato, dando solo una piccola scusante alla Skipper, in campo dopo due giorni dallo spareggio con l'Oregon, i trevigiani hanno saputo dimostrare potenza e capacità, nonostante l'assenza di Edney.Ma se vogliamo essere un po' cattivi, dovremmo dire che non ce ne siamo quasi accorti! Quello che mi fa gran piacere, è vedere due giocatori italiani, Basile e Bulleri, al timone dei rispettivi quintetti, il primo affermato nazionale italiano, il secondo, con la "fame" che lo distingue, pronto a sbranare tutto e tutti, per riuscire. Questo mi gasa, mi spinge, così come credo tantissimi altri tifosi italiani, a tifare, a partecipare per questi nostri ragazzi.Nostro prodotto è pure Marconato, che con quasi una doppia doppia (9 rimbalzi, 9 punti, più 3 stoppate) ha annichilito i pivot avversari, creando un timore reverenziale nei fortitudini, specie quelli che amano, come Fucka, giocare più vicino a canestro. Un ritorno come quello di Nachbar, di nuovo immarcabile da tre, in contropiede e da sotto.
Dobbiamo essere sinceri: oltre al quintetto in campo, giocatori così, come Chikalkin, Bell, i lunghi Garbajosa, Nicola e mettiamoci pure il "pupone" georgiano, nonché lo sfortunato e convalescente Stojic, chi li può mai schierare? Capisco e riconosco che pure la Skipper possiede un buon complesso, che solo ora mostra un po' di crepe e di rughe, se volete, ma il "tritatutto" che ha di fronte non è facile da aggredire, è come cercare di stare in piedi su una specie di melma, creata da una difesa arcigna, con acqua e fango sotto le scarpette bolognesi e sconforto gettato nei loro cuori. Forse per quest'ultima ragione Boniciolli, coach fortitudino, giustamente o no, ha tenuto seduti per così tanto tempo i propri migliori giocatori, Fucka, Basile e Meneghin.È stato un fattore di falli? O solamente per evitare loro di essere esposti ad una continua figuraccia che avrebbe potuto pesare in modo grave sulla loro prossima partita a Treviso? Forse. Sappiamo che nei play-off non conta di quanto si perde, rimane sempre da conteggiare solo un'unità, però è importante essere pronti per la prossima.
Un mio ex giocatore americano, ogni volta che perdevamo una gara, vedendomi, diciamo così, un po' alterato, cercava di consolarmi dicendomi: «Pazienza, coach, domani è un altro giorno!». Gli ho risposto sempre, tra i denti: «Sì, se oggi abbiamo imparato qualcosa!». Quanto avrà imparato la Skipper da gara-1 per cercare di ribaltare il risultato in gara-2?
Fonte: Il Gazzettino