Ormai denominare «rivelazione» il Bullo da Cecina non si può più. E la maturità che Max ha in campo la dimostra anche davanti ai taccuini. «Siamo ad un passo dall'obiettivo per il quale stiamo lavorando da settembre, ora ce ne manca uno e, come ha detto giustamente D'Antoni, bisognerà andare giù convinti di farcela per evitare sorprese».
Cosa ti attendi ancora da questa Fortitudo? «Mi sembra che oggi abbia giocato bene, ha avuto un calo a metà dell'ultimo quarto, ma se sabato giocheranno ancora così passare a Bologna diventa dura. E comunque onore a Basile: pensavo giocasse una gran partita, ma non a questi livelli».
In casa vostra non ce n'è per nessuno... «Già, finora è andata così, io conto veramente di non tornare più qui». D'Antoni ti sta concedendo piena fiducia. «E' come quando segni un paio di canestri di fila, poi diventa tutto più facile: dopo garauno e garadue ammetto che le cose mi riescono in maniera più naturale».
Come a Bologna, anche stavolta siete usciti alla distanza, segno che la vostra condizione fisica è ottimale. «Penso che ora si veda la mano dell'allenatore, Mike ha gestito bene le nostre energie fisiche e mentali: quei cambi con il cronometro in mano sono la chiave della nostra freschezza. Magari la Fortitudo ha potuto avere nella stagione una rotazione un po' inferiore alla nostra, e forse con questo caldo e giocando ogni due-tre giorni nei finali soffre di più».
si. fo.
Cosa ti attendi ancora da questa Fortitudo? «Mi sembra che oggi abbia giocato bene, ha avuto un calo a metà dell'ultimo quarto, ma se sabato giocheranno ancora così passare a Bologna diventa dura. E comunque onore a Basile: pensavo giocasse una gran partita, ma non a questi livelli».
In casa vostra non ce n'è per nessuno... «Già, finora è andata così, io conto veramente di non tornare più qui». D'Antoni ti sta concedendo piena fiducia. «E' come quando segni un paio di canestri di fila, poi diventa tutto più facile: dopo garauno e garadue ammetto che le cose mi riescono in maniera più naturale».
Come a Bologna, anche stavolta siete usciti alla distanza, segno che la vostra condizione fisica è ottimale. «Penso che ora si veda la mano dell'allenatore, Mike ha gestito bene le nostre energie fisiche e mentali: quei cambi con il cronometro in mano sono la chiave della nostra freschezza. Magari la Fortitudo ha potuto avere nella stagione una rotazione un po' inferiore alla nostra, e forse con questo caldo e giocando ogni due-tre giorni nei finali soffre di più».
si. fo.