TREVISO - Manu Ginobili ha preso ieri sera al PalaVerde il premio di miglior giocatore della stagione (l´allenatore è Sacripanti, di Cantù), parte stamani per le vacanze in Sardegna e andrà il 18 luglio al raduno della nazionale argentina, verso i Mondiali di Indianapolis. Quel giorno saprà già se è ancora un giocatore della Virtus o uno dei San Antonio Spurs. A sentirlo parlare ieri, prima del premio, buona la seconda, anche se non ancora decisa.
«Sto aspettando che finisca la stagione Nba. E i miei procuratori sono là, a lavorare per me. Almeno spero. Vorrei un buon contratto, ma fino all´1 luglio non potrò ricevere l´offerta. Lì decideremo se continuare la negoziazione o meno. Andrò solo agli Spurs, questo ormai è chiaro. All´inizio della trattativa s´era parlato che finissi in qualche scambio. Ora non c´è più. O tratto con San Antonio o resto qui».
«Sì, adesso mi sento pronto, molto migliorato rispetto a due anni fa e mi piacerebbe tentare. Vorrei avere la fiducia della franchigia, un buon contratto e giocare, non guardare. Ora non posso parlarne, per regolamento, d´altra parte ci sono i miei agenti per farlo, ma sento spesso Rc Buford, il manager. Lui dice che ha fiducia, che non fallirò, ma lo diceva anche due anni fa, quando nella Nba non avrei potuto giocare neanche 5 minuti. Loro sanno che ho voglia, io so che mi vogliono».
«Possibile un´altra stagione in Italia? Sì, potrebbe essere. Io oggi non sono sicuro di niente. Però voglio la Nba e penso di essere nell´età giusta. Credo che molti giocatori ora in Europa ci possano giocare, non solo io. Lontani dalle stelle, quelli che ho appesi in camera come poster, e neanche come Gasol, Nowitzki, Stojakovic. Però gente come Jaric, Smodis, Fucka, Edney, Nachbar, ci può stare. Vedremo le cifre. I soldi, certo, ma anche i minuti in campo. Da quel che so, stanno lavorando per farmi spazio, con qualche scambio, sia nel roster che nel monte salari. Se resto, resto alla Virtus. Ho altri due anni di contratto, con finestra alla fine di entrambi, e in Europa non penso a nessun altro club».
«Sono orgoglioso di questo premio, miglior giocatore, per due anni a fila, nella miglior lega europea, anche se ero più felice un anno fa. Stavo giocando, ed ora guardo. Ed ho il dispiacere di non aver fatto di più per entrare in finale. E´ stata una stagione molto diversa dall´altra, eppure un mese fa avevamo vinto la Coppa Italia, dovevamo giocare una finale europea, poi persa solo negli ultimi minuti, e un play-off per lo scudetto in cui non siamo stati tanto inferiori alla Benetton, con tutti i guai che ci sono stati. Ma non è solo per gli infortuni di Griffith e Becirovic, o l´esonero di Messina, che non ci siamo ripetuti».
Quando oggi Ginobili metterà in valigia le pinne, Madrigali e Messina s´incontreranno per stabilire se andare avanti o no. Poi, domani dovremmo sapere tutto. Messina è sempre nel mirino di Treviso, insieme a Sakota che, se Treviso fa il ratto, finisce per forza nel mirino della Virtus assieme ai Tanjevic, Ivkovic e Sagadin che già infuriano sul mercato.
(w.f.)
«Sto aspettando che finisca la stagione Nba. E i miei procuratori sono là, a lavorare per me. Almeno spero. Vorrei un buon contratto, ma fino all´1 luglio non potrò ricevere l´offerta. Lì decideremo se continuare la negoziazione o meno. Andrò solo agli Spurs, questo ormai è chiaro. All´inizio della trattativa s´era parlato che finissi in qualche scambio. Ora non c´è più. O tratto con San Antonio o resto qui».
«Sì, adesso mi sento pronto, molto migliorato rispetto a due anni fa e mi piacerebbe tentare. Vorrei avere la fiducia della franchigia, un buon contratto e giocare, non guardare. Ora non posso parlarne, per regolamento, d´altra parte ci sono i miei agenti per farlo, ma sento spesso Rc Buford, il manager. Lui dice che ha fiducia, che non fallirò, ma lo diceva anche due anni fa, quando nella Nba non avrei potuto giocare neanche 5 minuti. Loro sanno che ho voglia, io so che mi vogliono».
«Possibile un´altra stagione in Italia? Sì, potrebbe essere. Io oggi non sono sicuro di niente. Però voglio la Nba e penso di essere nell´età giusta. Credo che molti giocatori ora in Europa ci possano giocare, non solo io. Lontani dalle stelle, quelli che ho appesi in camera come poster, e neanche come Gasol, Nowitzki, Stojakovic. Però gente come Jaric, Smodis, Fucka, Edney, Nachbar, ci può stare. Vedremo le cifre. I soldi, certo, ma anche i minuti in campo. Da quel che so, stanno lavorando per farmi spazio, con qualche scambio, sia nel roster che nel monte salari. Se resto, resto alla Virtus. Ho altri due anni di contratto, con finestra alla fine di entrambi, e in Europa non penso a nessun altro club».
«Sono orgoglioso di questo premio, miglior giocatore, per due anni a fila, nella miglior lega europea, anche se ero più felice un anno fa. Stavo giocando, ed ora guardo. Ed ho il dispiacere di non aver fatto di più per entrare in finale. E´ stata una stagione molto diversa dall´altra, eppure un mese fa avevamo vinto la Coppa Italia, dovevamo giocare una finale europea, poi persa solo negli ultimi minuti, e un play-off per lo scudetto in cui non siamo stati tanto inferiori alla Benetton, con tutti i guai che ci sono stati. Ma non è solo per gli infortuni di Griffith e Becirovic, o l´esonero di Messina, che non ci siamo ripetuti».
Quando oggi Ginobili metterà in valigia le pinne, Madrigali e Messina s´incontreranno per stabilire se andare avanti o no. Poi, domani dovremmo sapere tutto. Messina è sempre nel mirino di Treviso, insieme a Sakota che, se Treviso fa il ratto, finisce per forza nel mirino della Virtus assieme ai Tanjevic, Ivkovic e Sagadin che già infuriano sul mercato.
(w.f.)
Fonte: La Repubblica