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Scavolini, Pascucci sul pianeta Nba

L'assistant coach biancorosso ha stabilito validi agganci con il mondo del basket americano

PESARO — «Tu vò fa l'americano» cantava Renato Carosone. Canzoncina che ben si adatta al pesaresissimo Gianluca Pascucci, assistent-coach biancorosso, americano dentro. Per i suoi frequenti viaggi, per le conoscenze e gli agganci, anche di alto livello, ormai stabiliti nel mondo dorato della Nba ma anche in quello affascinante della Ncaa: «Appuntamenti ai quali ho avuto il piacere e la fortuna di partecipare grazie alla Scavolini» sottolinea. Gli ultimi due viaggi negli States li ha fatti con Lucio Zanca, il segnale che forse qualcosa sta cambiando nelle strategie della società.
«Quando gli eventi sono importanti è meglio avere quattro occhi piuttosto che due — dice —. Al Chicago pre-draft c'erano più di 70 giocatori da visionare. Una manifestazione di grande interesse, anche più del Desert classic perché questa la organizza direttamente la Nba perciò tutto è impeccabile. Sulle tribune siedono i vertici societari e tecnici di ogni franchigia: ti giri da una parte e vedi George Karl, ti volti dall'altra e c'è Isaiah Thomas. Fa un certo effetto sedere vicino a gente che di solito vedi in tivù».
Già, la tivù. Pascucci e altri appassionati di basket americano hanno trovato il modo di vedere in diretta, in piena notte, la serie persa da Boston contro New Jersey, che non veniva seguita da Tele+. Storie di schede pirata e di passione perché Pascucci è un fan dei Celtics. Un mondo che ammira quello stelle e strisce, ma dal quale è ormai anche molto conosciuto: durante le Final Four di Eurolega «Pascu» colloquiava tranquillamente col capo-allenatore degli Houston Rockets, Rudy Tomjanovic. E il prossimo week-end sarà l'assistente di Don Nelson, head coach dei Dallas Mavericks alla seconda edizione dell'Euro Big Men Camp di Treviso: «E' stata la Benetton ad invitarmi, mi occuperò di fare assistenza allo staff di Dallas. Un'esperienza costruita sul modello del famoso camp di Pete Newell che tutti gli anni raduna i migliori centri del mondo a Honolulu per lavorare sui fondamentali». Perché non portare anche Maggioli a Treviso, allora? «Gli era stato suggerito ma purtroppo è stato appena operato al ginocchio». Alla Ghirada resterà parecchio, Pascucci: dopo il camp dei lunghi, quello della Benetton, con altri coach americani, infine la Summer League al Palaverde dove farà da assistente a Jacques Monclar: «Gran personaggio, pittoresco» ride Gianluca. Che può sorridere anche per un altra storia: quella dell'accordo con una franchigia Nba che darebbe ancor più lustro alla Scavolini: «Anche per questo Zanca è venuto con me. Io magari sono conosciuto, ma è solo quando presenti il tuo vice presidente a certi personaggi che nascono accordi importanti». Top secret, per ora, il nome della squadra Nba, Pascucci si limita a dire che «sarà un rapporto privilegiato per qualcosa di comune che ci unisce, che sarà qua ma anche là». Niente scambi di giocatori, però. «No, questo è impossibile. Ma bisogna tenere gli occhi aperti: con l'apertura completa delle frontiere, il bacino di scelta è talmente ampio che bisogna conoscere bene una marea di giocatori per rendere minimo il margine di errore». Proprio quello che chiede la proprietà...
Elisabetta Ferri
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