MILANO — Tutto secondo copione. Nella sede milanese della sua azienda, Sergio Tacchini ha annunciato la decisione di uscire dal basket, a 17 mesi dalla sua entrata nell' Olimpia. Quello che resta da capire è che fine farà la società più scudettata della pallacanestro italiana, la Juventus dei canestri, la ventiquattresima squadra dell'Nba ai tempi di Meneghin, D'Antoni e Dan Peterson. Come ci si attendeva, il comunicato scelto dall'ufficio stampa di Tacchini (e non da quello di via Caltanissetta) per essere dato in pasto ai media è quello che pone come termine ultimo per la finalizzazione del passaggio di consegne alla nuova proprietà il 20 giugno prossimo. Poco più di una settimana, dunque, per salutare Tacchini e il suo staff e voltare pagina.
«Entro quella data - recita Tacchini nel comunicato - dovrà avvenire il passaggio delle quote, in relazione alle scadenze tecniche cui è soggetta la società. Qualora non si realizzasse l'operazione, procederò alla chiusura della società, ottemperando a tutti i suoi impegni». E l'operazione di cui si parla è quella coordinata da Giorgio Rubini che entro quella data dovrà formalizzare, con gli imprenditori partner, l'offerta d'acquisto. Un'iniziativa puramente finanziaria che mira al controllo dell'Olimpia attraverso il capitale investito per creare una squadra competitiva e non progetti costruiti come castelli in aria. Esattamente come le voci che danno ancora legati a questa trattativa l'ex presidente dell'Olimpia Pasquale Caputo o gli uomini del volley e dell'hockey milanesi, Antonio Caserta e Alvise di Canossa, in altre faccende affaccendati e assolutamente fuori, oggi, da ogni discorso che riguardi l'Olimpia.
L'aspetto nuovo, oltre all'impegno delle aziende, è il possibile coinvolgimento, tanto atteso, delle amministrazioni pubbliche: «Ho parlato ieri sera con l'assessore Brandirali - dice Tacchini - che mi ha confermato come il Comune abbia trovato tre sponsor. Vedremo. Ho offerto la società al valore di un euro, più la gestione dal primo maggio al 30 giugno. Si tratta di due mesi, quelli nell'anno che costano meno». Insomma, i nuovi proprietari dovranno sobbarcarsi un onere di 700mila euro. Tacchini ha comunque garantito il rispetto delle scadenze per la partecipazione al prossimo campionato, avendo già presentato alla Federazione la fidejussione per l'iscrizione al campionato 2002-2003, che deve essere formalizzata entro il 28 giugno. All'orizzonte quindi si profila un'Olimpia senza Tacchini, che lascia però uno spiraglio quando parla di ricerche di sponsor ancora in atto e di nuove offerte delle ultime ore. Strano, visto che nel comunicato di tutto ciò non si fa menzione. Evidentemente occorre creare ancora un po' di fumo attorno alla trattativa aperta, oppure cercare di dare un significato alla presenza nella Capitale di dirigenti Olimpia che, a quanto pare, stanno solo cercandosi un posto per la prossima stagione. Lontano da Milano.
Maurizio Trezzi
«Entro quella data - recita Tacchini nel comunicato - dovrà avvenire il passaggio delle quote, in relazione alle scadenze tecniche cui è soggetta la società. Qualora non si realizzasse l'operazione, procederò alla chiusura della società, ottemperando a tutti i suoi impegni». E l'operazione di cui si parla è quella coordinata da Giorgio Rubini che entro quella data dovrà formalizzare, con gli imprenditori partner, l'offerta d'acquisto. Un'iniziativa puramente finanziaria che mira al controllo dell'Olimpia attraverso il capitale investito per creare una squadra competitiva e non progetti costruiti come castelli in aria. Esattamente come le voci che danno ancora legati a questa trattativa l'ex presidente dell'Olimpia Pasquale Caputo o gli uomini del volley e dell'hockey milanesi, Antonio Caserta e Alvise di Canossa, in altre faccende affaccendati e assolutamente fuori, oggi, da ogni discorso che riguardi l'Olimpia.
L'aspetto nuovo, oltre all'impegno delle aziende, è il possibile coinvolgimento, tanto atteso, delle amministrazioni pubbliche: «Ho parlato ieri sera con l'assessore Brandirali - dice Tacchini - che mi ha confermato come il Comune abbia trovato tre sponsor. Vedremo. Ho offerto la società al valore di un euro, più la gestione dal primo maggio al 30 giugno. Si tratta di due mesi, quelli nell'anno che costano meno». Insomma, i nuovi proprietari dovranno sobbarcarsi un onere di 700mila euro. Tacchini ha comunque garantito il rispetto delle scadenze per la partecipazione al prossimo campionato, avendo già presentato alla Federazione la fidejussione per l'iscrizione al campionato 2002-2003, che deve essere formalizzata entro il 28 giugno. All'orizzonte quindi si profila un'Olimpia senza Tacchini, che lascia però uno spiraglio quando parla di ricerche di sponsor ancora in atto e di nuove offerte delle ultime ore. Strano, visto che nel comunicato di tutto ciò non si fa menzione. Evidentemente occorre creare ancora un po' di fumo attorno alla trattativa aperta, oppure cercare di dare un significato alla presenza nella Capitale di dirigenti Olimpia che, a quanto pare, stanno solo cercandosi un posto per la prossima stagione. Lontano da Milano.
Maurizio Trezzi