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La Benetton ha tre match-ball

Pittis: «Lo scudetto? Chissà com'è vincerlo fuori casa...»

Certo che non è finita. Lo sarà esclusivamente dopo la terza vittoria, che non è detto arrivi già sabato, visto l'ambientino da «vittoria o morte» che stanno montando a Bologna. Ma, e questa è una sacrosanta verità, la Benetton sta lì, ad un passo dallo scudetto. E viene davvero rabbia a pensare che il creatore di questo meraviglioso e spettacolare giocattolo capace, perché no?, di iniziare molto probabilmente un ciclo vincente, possa abbandonarlo (nelle mani pur sapienti del suo successore) per andare a fare il vice allenatore, sia pure nella Nba. Vero, D'Antoni?
Parentesi chiusa, torniamo alla quotidianità. Garadue ha detto che la Benetton sa battere anche la versione più attendibile della Skipper, quella che vedremo pure in garatre, magari potenziata dal valore aggiunto del tifo amico. Ma ha anche detto che questa versione per ora non è del tutto all'altezza di Treviso che, quando l'acido lattico inquina mente e muscoli, può attingere da una panchina extralusso. Chi ha provocato il break finale? In ordine alfabetico: Bulleri, Chikalkin, Nicola, tre del secondo quintetto.
«Io ci metterei anche la difesa - obietta capitan Ricky Pittis - Quella che ci ha permesso di avere dei facili contropiedi. Martedì abbiamo giocato una partita molto intensa, a dimostrazione che la Fortitudo di garauno non aveva niente a che vedere con quella di oggi. E quindi credo che sabato sarà ancora grande battaglia: ritroveremo una Skipper molto motivata perché con le spalle al muro. Ma assicuro che noi andremo a Bologna con la massima volontà di chiudere la serie».
La Fortitudo vi ha creato dei grattacapi, ma non sembra ancora al vostro livello. «Io l'altra sera ho visto parecchio equilibrio, spezzato solo alla fine. Per me le forze in campo si stanno avvicinando, non c'è molta differenza e quindi converrà mantenere ancora alta la concentrazione per chiudere più in fretta possibile».
Boniciolli ha dato appuntamento a tutti a martedì prossimo, al Palaverde. «E' naturale. Sabato giocheranno in casa ed avranno tutta l'intenzione di riaprire il discorso».
Però presentarsi con tre match ball a disposizione non è male. «L'errore più grande che potremmo fare è puntare a vincere garaquattro, al contrario bisogna andare lì come se fossimo noi obbligati a vincere».
Certo che per voi il Palaverde è una sorta di polizza d'assicurazione. «Sarà, ma io preferirei che garadue fosse l'ultima gara casalinga dell'anno. E provare la sensazione di vincere con la Benetton uno scudetto in trasferta...»
Tu intanto hai appaiato con 127 Walter Magnifico in cima alle presenze nei playoff. «Già, questo è il classico record da vecchiaia: significa che sono tanti anni che gioco. Fa piacere, ma fino ad un certo punto...».
Per Boki Nachbar invece, giovincello ancora discontinuo, non è stata una grande gara. «Non posso sempre essere al top, ogni giocatore può avere una serata negativa: stavolta è capitato a me, sabato magari capita a un altro. Spero di no, ovviamente. Ma personalmente garadue l'ho già dimenticata, ora sto concentrandomi, come tutti, solo su garatre».
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