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Fabriano, Biondi riflette sul futuro

Il Cda deciderà sul nuovo coach e sul gm

FABRIANO — Ma adesso Claudio Biondi che farà? Avrà ancora stimoli, forza e determinazione per proseguire nel suo ruolo di presidente del Fabriano basket, oppure cederà alla «frustrazione» per la sconfitta elettorale e lascerà la «poltrona» presidenziale della palla a spicchi? L'impressione è che continui, ma solo l'impressione...
«Devo riflettere». Due giorni dopo la sconfitta al fotofinish per il ruolo di sindaco, Biondi ha riacceso il telefonino. Ma giusto per concedere pochissime battute. «Sono in stand by, sto riflettendo», le uniche parole pronunciate al cellulare dal massimo dirigente biancazzurro. In attesa di conoscere le sue decisioni, la società prova a guardare avanti, anche se non è ancora giunto il momento per la prossima, fatidica riunione del Consiglio di amministrazione.
Ecco il budget. Da una parte la ricerca di sostegni economici e sponsorizzazioni, dall'altra un percorso tecnico (scelta del gm e dell'allenatore) ancora tutto da compiere. La priorità spetta all'assetto finanziario, dove al già rinnovato contributo della Mediterranea come terzo sponsor ci sarà da affiancare un secondo abbinamento (Banca Marche?) e un primo che potrebbe essere la già contattata Gatto cucine. L'obiettivo è di arrivare a quel tetto minimo che tra stipendi, investimenti e spese varie non si allontana di molto dai due milioni di euro.
Problema coach. Solo quando il Cda si ritroverà e deciderà il da farsi prima sul gm (nulla trapela in merito al dubbio tra la soluzione locale e quella esterna) e poi sull'allenatore, si passerà alla fase operativa. Certo, l'intenzione di trattenere figure carismatiche come Monroe e Thompson rimane, ma prima di affondare i colpi è chiaro che si dovrà passare per scrivania e panchina. Quanto al tecnico i nomi sono i soliti con la promozione di Luca Ciaboco e il ritorno del fabrianese Roberto Carmenati in prima linea, pur senza dimenticare Trullo e Dalmonte.
Quante scendono? Intanto, in Lega si sta decidendo il futuro prossimo della «pallarancio» nazionale. Se, come sembra, Verona non riuscirà a sopravvivere, sarà un campionato a 18 squadre con le iscrizioni (e la fidejussione preventiva) da presentare entro il 30 giugno. Non ancora stabilito il numero delle retrocessioni in Legadue, aspetto peraltro fondamentale per piccole realtà come quella biancazzurra. Sarà ancora uno solo o lieviteranno a due i posti per la serie inferiore?
Alessandro Di Marco
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