LIVORNO. «È un anno importante, sprecarlo con un campionato di basso profilo sarebbe un delitto». Giuseppe Nieri, presidente del Basket Livorno, con una riflessione a voce alta sintetizza benissimo la situazione della palla a spicchi di vertice. In attesa dell'assemblea dei soci di domani pomeriggio, stamani l'avvocato amaranto insieme a Filiberto Bitossi (in rappresentanza degli azionisti di Via Pera) andrà all'Associazione Industriali per incontrare il presidente provinciale Angelo Di Giorgi, assistito dal numero uno delle piccole e medie imprese, De Pascalis. Il motivo dell'appuntamento è facile intuirlo: capire se anche in città c'è qualcuno che intende fare qualcosa per la pallacanestro.
Dopo aver attivato i canali istituzionali (il sindaco Lamberti, i vertici della Provincia) e stabilito dei contatti con aziende non livornesi ma interessate a stabilirsi sul nostro territorio nell'ambito della Porta a Terra, i dirigenti della Mabo cercano ora di sondare la disponibilità dell'imprenditoria cittadina. Perché lo sponsor e l'azionista di riferimento (Roberto Falsini, che detiene il 25 per cento delle quote) sono di Bibbiena, certi contatti per avere altre forme di aiuto nel panorama sponsorizzazione portano anch'essi lontano da qui, e allora non sarebbe male se accanto al gruppetto degli irriducibili (i soci "made in Leghorn" già presenti nell'organigramma) qualcun altro si ponesse il problema di dare un segnale incoraggiante aiutando il basket di serie A.
La scaletta delle richieste che verranno presentate all'Associazione Industriali riguarda la possibilità di reperire nuovi soci, quindi sponsorizzazioni, interventi pubblicitari e tessere Vip (gli abbonamenti da 2500 euro che danno diritto a due poltroncine al palasport, più una serie di benefit e di inviti a vivere da vicino la vita della società).
La Mabo Basket, infatti, è a un bivio. L'approvazione a livello parlamentare della legge sull'immigrazione e i suoi risvolti anche nel mondo dello sport (gli extracomunitari saranno contingentati dalle varie federazioni) finalmente darà un senso compiuto al lavoro e alla cocciutaggine della società di Via Pera, che si è sempre battuta per conservare uno zoccolo duro di giocatori italiani. Il limite agli stranieri arriverà anche in serie A, e questo diventa un valore aggiunto ulteriore per la Mabo, fedele alla linea dei giovani e comunque a darsi una forte connotazione italiana.
«Da questo incontro ci aspettiamo moltissimo - dice Nieri con una punta di ottimismo -. Abbiamo bisogno di un po' di certezze e un po' di speranze». I dirigenti di Via Pera sono in attesa di una spinta, anche psicologica. Per costruire una squadra che non pensi soltanto alla salvezza c'è bisogno di amplificare le entrate. E bussare alla porta degli industriali livornesi ci sembra legittimo.
g.c.
Dopo aver attivato i canali istituzionali (il sindaco Lamberti, i vertici della Provincia) e stabilito dei contatti con aziende non livornesi ma interessate a stabilirsi sul nostro territorio nell'ambito della Porta a Terra, i dirigenti della Mabo cercano ora di sondare la disponibilità dell'imprenditoria cittadina. Perché lo sponsor e l'azionista di riferimento (Roberto Falsini, che detiene il 25 per cento delle quote) sono di Bibbiena, certi contatti per avere altre forme di aiuto nel panorama sponsorizzazione portano anch'essi lontano da qui, e allora non sarebbe male se accanto al gruppetto degli irriducibili (i soci "made in Leghorn" già presenti nell'organigramma) qualcun altro si ponesse il problema di dare un segnale incoraggiante aiutando il basket di serie A.
La scaletta delle richieste che verranno presentate all'Associazione Industriali riguarda la possibilità di reperire nuovi soci, quindi sponsorizzazioni, interventi pubblicitari e tessere Vip (gli abbonamenti da 2500 euro che danno diritto a due poltroncine al palasport, più una serie di benefit e di inviti a vivere da vicino la vita della società).
La Mabo Basket, infatti, è a un bivio. L'approvazione a livello parlamentare della legge sull'immigrazione e i suoi risvolti anche nel mondo dello sport (gli extracomunitari saranno contingentati dalle varie federazioni) finalmente darà un senso compiuto al lavoro e alla cocciutaggine della società di Via Pera, che si è sempre battuta per conservare uno zoccolo duro di giocatori italiani. Il limite agli stranieri arriverà anche in serie A, e questo diventa un valore aggiunto ulteriore per la Mabo, fedele alla linea dei giovani e comunque a darsi una forte connotazione italiana.
«Da questo incontro ci aspettiamo moltissimo - dice Nieri con una punta di ottimismo -. Abbiamo bisogno di un po' di certezze e un po' di speranze». I dirigenti di Via Pera sono in attesa di una spinta, anche psicologica. Per costruire una squadra che non pensi soltanto alla salvezza c'è bisogno di amplificare le entrate. E bussare alla porta degli industriali livornesi ci sembra legittimo.
g.c.