Si è concluso senza novità di rilievo, in galleria Giordano, il tanto atteso Consiglio dei soci della Scandone, tenutosi ieri sera. Nicola De Vizia, trattenuto fuori sede da improvvisi impegni di lavoro, si è visto costretto a disertare la riunione: questa, almeno, la versione ufficiale. L'assenza dell'azionista di maggioranza ha ovviamente costretto gli altri dirigenti a rimandare la discussione sull'ingresso di eventuali nuovi soci. In compenso, però, gli altri azionisti hanno deliberato la prossima convocazione di un'assemblea straodinaria (si parla dell'ultima settimana del mese) per la modifica dello statuto sociaterio, che, per il momento, prevede un Cda composto al massimo da otto soci. Lo scopo dei dirigenti biancoverdi è quello di allargare la base societaria, permettendo l'ingresso nel cda di nuovi operatori economici. Il primo beneficiario di questa modifica dello statuto, stando a quanto si è detto in questi giorni, dovrebbe essere proprio Pio Gagliardi, l'unico della "cordata" di imprenditori solofrani ad aver confermato la propria volontà di entrare a far parte della "famiglia" biancoverde. Stando a voci di corridoio, gli altri membri della cordata sarebbero venuti a mancare in seguito alle decisioni della famiglia De Vizia di farsi da parte. La modifica dello statuto societario, quindi, non è altro che il primo passo verso la costruzione della nuova Scandone. Una Scandone che, dopo la rinuncia dei De Vizia, si vede costretta a cercare nell'ampliamento della base societaria la sua unica speranza di sopravvivenza. Ed in quest'ottica dovrebbero inserirsi anche le trattative con Aniello Cesaro e con l'Unione Industriali. Lettieri e soci stanno tentando di mettere insieme un vero e proprio pool di imprenditori, disposto a sponsorizzare (come secondo marchio) il team biancoverde. Una buona risposta, da parte dei soci dell'Assoindustria, pare ci sia già stata, ma ci vorrà ancora una dozzina di giorni prima di poter chiudere definitivamente il discorso. Dall'Unione Industriali sono trapelate voci che parlano di una sponsorizzazione pari a circa 130000 euro, ma non è da escludere che la somma definitiva possa essere leggermente inferiore. Rinviata ogni manovra relativa ai già annunciati cambiamenti sociatari, anche le prime trattative di mercato hanno inevitabilmente subito uno slittamento. Non è bastato questo, però, a zittire le voci riguardanti il "toto-allenatore", che, per il momento, vedono in "prima fila" ancora Franco Ciani, Franco Marcelletti e Stefano Michelini.