L’ultima asta per i beni del "Fallimento Scaligera Basket" è fissata per martedì prossimo alle ore 9. Lo ha deciso il giudice delegato Ernesto D’Amico, dopo aver constatato che nessuno ha depositato offerte per l’incanto che era in calendario ieri mattina. Si spera ne siano presentate entro lunedì prossimo alle 12.30. Le modalità dell’incanto sono le solite: base d’asta 52mila 500 euro, rilanci di 2mila euro. E’ difficile pensare che vi saranno ancora possibilità di vedere il grande basket a Verona se entro queste scadenze nessuno si farà avanti. E’ chiaro che il problema per l’eventuale compratore non è tanto quello di pagare il debito sportivo, condizione necessaria per riottenere il diritto sportivo, quanto quello di assicurarsi il sostegno necessario per allestire la squadra per il prossimo campionato, prima di tutto quello di uno sponsor in grado di sostituire la Müller, giunta a fine contratto. I tentativi sono andati, sinora, a vuoto e l’auspicio non può essere che quello che la città si dimostri sensibile e si coagulino forze perchè il grande basket non scompaia. In un’intervista a Superbasket, intanto, il neo presidente della Lega, Enrico Prandi, sulla "questione Verona" dice: «Solo il presidente federale può attribuire il titolo sportivo secondo l’articolo 128 del regolamento. C’è da dire che è una possibilità e non un obbligo attribuire il titolo. E’ noto che ci stiamo muovendo per ridurre il numero di squadre di serie A e non ampliarlo. Il presidente è sensibile ad accordare la riduzione del basket di vertice. Verona oggi non è ammessa e non ha titolo per fare la serie A. Ma al tempo può anche restituire, e lo sottolineo, il titolo sportivo per la serie A a Verona». Ed all’osservazione la Legadue si sia già espressa sul fatto che il diritto di Verona possa essere rigenerato come diritto di Legadue, Prandi precisa: «Il problema, più che di Legadue, è di regolamentazione, perchè per i dispositivi di iscrizione ai campionati, una squadra che non si iscrive al campionato professionistico deve ripartire da un campionato dilettantistico. Siccome la Legadue è un campionato professionistico, la riammissione di una società dovrebbe essere sempre una delibera del presidente federale e ratificato dal Consiglio direttivo. Verona potrebbe ripartire dalla B1. Credo possa essere la destinazione più probabile, ma può cambiare attraverso accordi e intese». Accordi e intese che, assicurano in società, sono a buon punto per garantire, nel caso qualcuno intervenisse a salvare la Scaligera Basket, la partecipazione alla A1. Ma in Lega fanno presente come si debba passare anche attraverso un’assemblea di Lega per cambiare, in salvezza di Verona, le regole dell’accordo Lega-Fip. Ed i tempi sono veramente molto stretti. (r.p.)