SORRIDENTE e rilassato, neanche un capello fuori posto, Marco Madrigali pare uno che ha appena vinto al Superenalotto e non quell´anima persa vessata dai mille accidenti della vita che la Bologna-che-sa-tutto racconta. Parla di Virtus un´ora grassa, liquida Griffith e il suo anno nero con anatemi forti (e pure una richiesta di danni), celebra la rinnovata unione con Messina, cui manca solo la prova d´amore d´un anno di prolungamento, da firmare a giorni. Promette che farà un´altra Virtus per vincere e ci metterà i soldi che servono, ossia un budget limato solo dalla situazione generale di tutto lo sport, e non dalle proprie tasche. Ha 3-4 trattative per lo sponsor: non lo dice lui, ma gira forte la voce di grissini di Reggio Emilia.
Madrigali racconta tanto, anche se pensi sempre che non sia tutto. Prima il passato, a squarci coloriti. Poi tracce di futuro, annunciando la conferma dell´intero staff tecnico e anticipando un direttore generale. Non fa nomi, gli fanno quello di Villalta («non lo conosco personalmente»): un cambio di bandiera sui pennoni, se scenderà il vessillo di Brunamonti. Non smentisce né conferma: ha altri candidati e poca fretta. Di giocatori, nulla: radiomercato fa rimbalzare McDonald, Udrih, Kambala, Marconato, Dreyer…
Su Griffith, rovescia la verità raccontata dall´Omone: diranno le carte bollate. Intanto, se l´umor popolare qualcosa vale, nessuno ha pianto alla dipartita di Rashard e del suo anno pigro, benchè il duellante, ossia Madrigali stesso, non fosse l´uomo più popolare sulla tribuna Virtus. Infine, ha detto ancora del famigerato 11 marzo. Per noi, può essere stata l´ultima volta e la partita chiusa. Se il piano malefico era davvero disfarsi di Messina, poteva farlo in questi giorni, spingendolo a capire che qui non era più aria. Qui invece è ancora aria, se Ettore vorrà, chiudendo gli ultimi usci con Treviso.
Walter Fuochi
Madrigali racconta tanto, anche se pensi sempre che non sia tutto. Prima il passato, a squarci coloriti. Poi tracce di futuro, annunciando la conferma dell´intero staff tecnico e anticipando un direttore generale. Non fa nomi, gli fanno quello di Villalta («non lo conosco personalmente»): un cambio di bandiera sui pennoni, se scenderà il vessillo di Brunamonti. Non smentisce né conferma: ha altri candidati e poca fretta. Di giocatori, nulla: radiomercato fa rimbalzare McDonald, Udrih, Kambala, Marconato, Dreyer…
Su Griffith, rovescia la verità raccontata dall´Omone: diranno le carte bollate. Intanto, se l´umor popolare qualcosa vale, nessuno ha pianto alla dipartita di Rashard e del suo anno pigro, benchè il duellante, ossia Madrigali stesso, non fosse l´uomo più popolare sulla tribuna Virtus. Infine, ha detto ancora del famigerato 11 marzo. Per noi, può essere stata l´ultima volta e la partita chiusa. Se il piano malefico era davvero disfarsi di Messina, poteva farlo in questi giorni, spingendolo a capire che qui non era più aria. Qui invece è ancora aria, se Ettore vorrà, chiudendo gli ultimi usci con Treviso.
Walter Fuochi
Fonte: La Repubblica