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Boniciolli non si arrende

Il coach della Skipper: "Sabato iniziamo la rimonta"

Due allenamenti anche ieri, un unico punto interrogativo su cui arrampicarsi anche oggi. Può la Fortitudo ribaltare il mondo come a nessun altro è mai riuscito nella piccola grande storia dei play-off? Può, come no, a patto che vinca domani. Sennò, un altro domani non lo avrà. Si sta sul gran banale, capiamo bene, ma è la banalità della matematica il primo appiglio a cui appoggiarsi, prima di addentrarsi nei temi tattici del "perché sì-perché no", molto in voga anche ieri intorno al PalaDozza. E cioè: bisogna vincere tre partite? Che problema c´è, proprio tre ne mancano. Meglio di così…
La vicenda era e resta molto complicata, naturalmente, ma se poi si passano anche solo cinque minuti in compagnia di Boniciolli, sembra subito molto più a portata di mano. «Una volta si indicava la luna con un dito - dice -, quasi fosse un sogno. Poi sulla luna ci siamo arrivati. Ecco, se c´è della gente che è riuscita ad arrivare sulla luna, secondo voi io non posso pensare di battere la Benetton tre volte di seguito, avendo due possibili partite in casa?».
La seconda metafora è meno cosmica, più suggestiva, e se vogliamo aggiornata. «Oggi pomeriggio mi sono addormentato, e quando mi sono svegliato mia moglie mi ha raccontato com´era passata l´Italia. Direi che per lunghi tratti sono stati messi peggio di noi, giusto?». Il suo ottimismo ha molte ragioni di esistere, metafore a parte. La prima è che Boniciolli è un ottimista nato. La seconda è che lui ha la coscienza a posto, avendo comunque portato in finale una squadra presa quand´era già nata, e curata nelle sue tante malattie di stagione.
Ora però la vuole vedere anche lui reagire per l´ennesima volta e prendersi il primo punto di questa finale, essendo evidente che almeno questo la Fortitudo sabato dovrà farlo. «Abbiamo bisogno che Fucka torni ai livelli in cui ha vissuto durante la stagione, e che i nostri esterni diano ciò che è nelle loro possibilità, anche aiutando i nostri lunghi a imporre la loro forza. Vincere è alla nostra portata, credo sia evidente, ma prima dobbiamo farlo, e poi vedere cosa potrà cambiare». Come già annunciato, li butterà dentro tutti. Goldwire, per fare rifiatare Basile e magari prendersi qualche tiro pesante, e Savic, uscito più nero degli altri dalla sconfitta di martedì sera, non avendo avuto la possibilità di giocarla. «Sì, Zoran si è anche un po´ incazzato, voleva giocarla. Ma io avevo Galanda che stava andando benissimo, e aspettavo che Fucka tirasse fuori l´impennata. Ma domani Savic ci sarà, e ci darà una grossa mano».
Tutto è possibile, come al solito, quando i destini sono legati ai rimbalzi di un pallone. Ed esserne convinti è già un bel traguardo. A patto che ne siano convinti tutti. «Lo so, e infatti i miei ci credono, fino in fondo». Loro, se non altro, sabato avranno anche il modo di dimostrarlo.
(giovanni egidio)
Fonte: La Repubblica
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