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La Skipper decisa a provarci

Il capitano Pilutti: «Abbiamo le qualità per vincere»

Buone notizie giungono dall'infermeria della Skipper che ha visto nell'allenamento di ieri Goldwire in campo a sudare con i compagni e pure Milic sulla via della completa guarigione. Unico a marcare visita per i noti problemi al ginocchio è stato Zoran Savic che, piuttosto cupo, in borghese ha lasciato per primo il PalaDozza. Il morale della truppa biancoblù è alto, nonostante tutti siano consci di essere all'ultima spiaggia. Il motivo è molto semplice: la bella prova di gara 2 ha dato grande fiducia al collettivo di Boniciolli. «Dovremo scendere in campo tenendo bene in mente sia le cose belle che le cose brutte che abbiamo fatto nei match precedenti – ricorda capitan Pilutti – Se al PalaVerde abbiamo tenuto per 37' vuol dire che abbiamo le qualità anche per vincere e quindi in casa nostra ci proveremo con grande convinzione».
Cosa vi è mancato Treviso?
«Abbiamo tenuto molto bene sotto il profilo fisico, purtroppo abbiamo concesso tiri facili a degli ottimi tiratori come sono i trevigiani».
Vi ha sorpreso la percentuale al tiro della Benetton?
«No, perché lo sapevamo. Mi ha colpito piuttosto la loro tranquillità in campo. Sembra che facciano il torneo dei bar e non una finale scudetto».
La Fortitudo ha ritrovato in gara 2 il miglior Galanda. Tifosi e tecnici si aspettano da lei una conferma per domani.
«Non mi va che la mia prova sia considerata una sorpresa — ci sottolinea con tono deciso —. Già durante il campionato credo di aver fatto in crescendo qualcosa di buono. Con la fiducia del coach e dei compagni sono aumentati la mia sicurezza ed i minuti in campo».
La partita solo normale di Fucka può averla stimolata ? «Il mio ruolo è di supportare i lunghi. Se Fucka e Kovacic vanno bene è chiaro che per me lo spazio diminuisce, ma se occorre io ci sono e faccio ciò che occorre per la squadra, cioè rimblazi e tiri dalla lunga distanza. Merito anche degli esterni che hanno lavorato per portarmi al tiro in buone condizioni e senza l'avversario addosso».
Preparate qualche schema particolare per l'ennesimo incontro con Treviso?
«No, niente calcoli e ormai nessuna sorpresa. Dovremo puntare sulla massima concentrazione che dovrà essere costante fino alla sirena del 40' e su un perfetto bilanciamento fra l'attacco, che deve facilitare i rientri, e la difesa».
Mario Becca
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