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Fortitudo, ultima chiamata

Nessuno è mai risalito da 0-2, non resta che tentare. Seragnoli: "Parlo alla fine"

ARRIVANO tutti, a far vigilia. Può esser l´ultima, e allora sia degna. Arrivano, a folte decine, quelli della Fossa: che si sistemano ai loro posti soliti di curva, a fine allenamento, e par quasi il segnale che la sfida è già cominciata. Per loro, oggi, birra e salumi, fuori dal palazzo, prima dei giochi. Arriva Giorgio Seragnoli, disteso e gioviale, anche se muto per noi. «Silenzio stampa – sorride -. Fino al 22». Gara 5, cioè. E se domani… «Domani vediamo. Buona partita».
Domani è oggi, alle 17.10. Su RaiTre mezza, dalle 18. Dicono che sarà pieno, malgrado il grado soffocante. Apriranno i botteghini e s´aspettano, in Fortitudo, un pubblico da ultima trincea: quella che s´è sempre amato difendere, secondo mitologia della casa. Poi, partiranno anche più trevigiani: stasera si balla, tuona il loro lontano tam tam. La squadra è pronta, stasera giocherà anche Goldwire e ci sarà pure Savic, che invece a Treviso aveva guardato e non c´era rimasto bene. Non parla, Zoran, ed è una rarità, perché una briciola per i cronisti il vecchio totem l´ha sempre lasciata cadere. Men che meno vuol commentare le offerte in arrivo da Barcellona, per fare il vice di Pesic. «Adesso gioco e penso a giocare. Permesso». Non parlano e sfilano svelti Meneghin e Fucka, mentre si ferma coi cronisti Basile, l´eroe inutile di Gara 2 col suo fardello di 28 punti, e un po´ di fiducia la srotola.
«Io non l´ho vista tutta questa differenza fra noi e loro – attacca - , soprattutto sul piano fisico. C´è stata in Gara 1, perché noi venivamo da una partita durissima di 36 ore prima ed eravamo stanchi. Là però ce la siamo giocata fino in fondo». La riunione tecnica è durata parecchio, giù nella pancia del PalaDozza. E´ passato, racconta Gianluca, sia il film dei pregi che quello dei difetti. «Li abbiamo rivisti, certi loro canestri nati da nostre palle perse. Sono stati quelli che ci hanno ammazzato. Invece abbiamo fatto cose buone in penetrazione, e sono quelle che cercheremo di rifare. Più entrate e conclusioni da sotto e meno tiri da lontano: anche perché, se fai un tiro dopo un passaggio, troppo in fretta, loro si trovano nella condizione che preferiscono. Parte sparato Edney e non lo prendi più».
Parla Milic, e spiega che è la difesa da migliorare. Parla Galanda e assicura: «Ho visto le facce giuste, non siamo contenti ma neanche tristi. C´è l´atteggiamento che serve per lottare ancora, e i nostri tifosi ci daranno ulteriore coraggio, credono in noi. Proviamo a vincere questa e sono certo che ce la possiamo fare, poi vedremo cosa succederà: ho il sospetto che la Benetton possa accusare un po´ la pressione. Il loro gioco in attacco, quella capacità di produrre un grande numero di tiri è frutto della sicurezza e della tranquillità. Quella Gara 1 che noi non abbiamo in pratica giocato ha consentito loro di sciogliersi. Se riusciremo a tornare a Treviso per Gara 4, a quel punto la pressione maggiore sarà su di loro».
Walter Fuochi
Fonte: La Repubblica
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