I Rebels, che a Bologna porteranno 300 tifosi, ricordano che il ritrovo è alle 12.30 a Monigo, la partenza dei pullman un'ora dopo. Ed avvertono che di biglietti se ne troveranno ancora, ai botteghini del Paladozza. Intanto, in casa Fortitudo, Matteo Boniciolli si propone in una attività che gli riesce bene, galvanizzare un ambiente un tantino depresso. «Essere rassegnati non sarebbe giusto, il fatto di essere sotto non ci deve condizionare. La nostra finale è iniziata in garadue, ora dobbiamo difendere il nostro campo per tornare al Palaverde, dove quest'anno abbiamo sempre giocato partite tirate, quindi non vedo perché non dovremmo sperare che, prima o poi, ci scappi il risultato positivo. Abbiamo visto che non siamo così distanti e dobbiamo solo pensare a giocare come possiamo». Sì, ma dallo 0-2 non è mai risorto nessuno... «I record sono fatti per essere battuti, c'è proprio il precedente di quest'anno dell'Aek, ma, al di là di tutto, dobbiamo provarci perché lo vogliamo e ci crediamo». Cosa inventerai ancora? «La scelta offensiva sarà ancora quella di chiedere ai nostri attaccanti di andare fino in fondo con le penetrazioni, in modo da aprire l'area, per creare più fonti di pericolo. Attaccandoli in questo modo potremo creare spazi anche per aumentare con buoni tiri la produzione offensiva da fuori, ma pure sfruttare i nostri lunghi e magari costringerli a dover rinunciare almeno in parte a raddoppiare sistematicamente Fucka: questa potrebbe essere la chiave per mettere Gregor nelle condizioni ideali per tornare alle sue medie di realizzazione».
Jack Glalanda in quanto ad ottimismo non è da meno del suo coach. «Ci sono buoni motivi per crederci ancora, ho visto le facce giuste, non siamo contenti ma neanche tristi, c'è l'atteggiamento che serve per lottare ancora, e i nostri tifosi ci daranno ulteriore coraggio, credono in noi. Proviamo a vincere, e sono certo che ce la possiamo fare, poi vedremo cosa succederà: ho il sospetto che la Benetton possa accusare un po' la pressione. Bisognerà frenare, almeno parzialmente, l'attacco trevigiano, non basterà difendere bene ma dovremo riuscire a tenerli sotto le loro medie. Della Benetton mi ha colpito l'intensità di Nicola e Bulleri, di «Bullo» sono amico ma, se non si calma, gli tiro due mazzate...».
si. fo.
Jack Glalanda in quanto ad ottimismo non è da meno del suo coach. «Ci sono buoni motivi per crederci ancora, ho visto le facce giuste, non siamo contenti ma neanche tristi, c'è l'atteggiamento che serve per lottare ancora, e i nostri tifosi ci daranno ulteriore coraggio, credono in noi. Proviamo a vincere, e sono certo che ce la possiamo fare, poi vedremo cosa succederà: ho il sospetto che la Benetton possa accusare un po' la pressione. Bisognerà frenare, almeno parzialmente, l'attacco trevigiano, non basterà difendere bene ma dovremo riuscire a tenerli sotto le loro medie. Della Benetton mi ha colpito l'intensità di Nicola e Bulleri, di «Bullo» sono amico ma, se non si calma, gli tiro due mazzate...».
si. fo.