SIENA — «In qualche modo l'abbiamo raggiunta. E questo è ciò che conta maggiormente».
Ataman è realista. La qualificazione all'Eurolega è arrivata in modo non proprio esaltante ma, come dice il coach, l'importante è esserci.
Già, ma con quale ruolo? «Certo non posso dire adesso quali saranno gli obiettivi per la prossima stagione – spiega il coach – anche perché il mercato influirà molto. Ma di una cosa sono sicuro: con il gruppo attuale e l'esperienza che abbiamo fatto in Saporta e in campionato possiamo stare nei vertici alti sia in Italia che in Europa. D'altronde basta guardare alle squadre che hanno giocato le semifinali scudetto: con Treviso abbiamo vinto due volte, con la Kinder siamo stati battuti negli ultimi secondi».
Insomma, giocare nella prossima Eurolega rappresenta una bella spinta a livello emotivo.
«Assolutamente – conferma Ataman – perché ci ritroveremo di fronte le migliori 24 squadre europee e questo significa che dovremo essere sempre concentrati al massimo. Sono sicuro che trarremo benefici anche per il campionato».
Parliamo di uomini. Il budget della Mens Sana è alto ma non può competere con i milioni delle squadre greche o spagnole. Quindi prendere una stella europea sarà difficile. Uno squardo all'America?
«Perché no. A me non interessa la nazionalità del giocatore ma che questo sia giusto per la nostra tipologia di gioco. Nella “lista” ci sono anche giocatori americani che hanno giocato in Europa. Anzi, in Eurolega».
Ecco che torna fuori la mitica “lista di Ataman”. Adesso non rimane altro che aspettare di conoscere i nomi. Anche se i più famosi (Giricek, Muursep, Turckan, Besok) non sono più segreti.
Federico Cappelli
Ataman è realista. La qualificazione all'Eurolega è arrivata in modo non proprio esaltante ma, come dice il coach, l'importante è esserci.
Già, ma con quale ruolo? «Certo non posso dire adesso quali saranno gli obiettivi per la prossima stagione – spiega il coach – anche perché il mercato influirà molto. Ma di una cosa sono sicuro: con il gruppo attuale e l'esperienza che abbiamo fatto in Saporta e in campionato possiamo stare nei vertici alti sia in Italia che in Europa. D'altronde basta guardare alle squadre che hanno giocato le semifinali scudetto: con Treviso abbiamo vinto due volte, con la Kinder siamo stati battuti negli ultimi secondi».
Insomma, giocare nella prossima Eurolega rappresenta una bella spinta a livello emotivo.
«Assolutamente – conferma Ataman – perché ci ritroveremo di fronte le migliori 24 squadre europee e questo significa che dovremo essere sempre concentrati al massimo. Sono sicuro che trarremo benefici anche per il campionato».
Parliamo di uomini. Il budget della Mens Sana è alto ma non può competere con i milioni delle squadre greche o spagnole. Quindi prendere una stella europea sarà difficile. Uno squardo all'America?
«Perché no. A me non interessa la nazionalità del giocatore ma che questo sia giusto per la nostra tipologia di gioco. Nella “lista” ci sono anche giocatori americani che hanno giocato in Europa. Anzi, in Eurolega».
Ecco che torna fuori la mitica “lista di Ataman”. Adesso non rimane altro che aspettare di conoscere i nomi. Anche se i più famosi (Giricek, Muursep, Turckan, Besok) non sono più segreti.
Federico Cappelli