Contro Treviso, contro la tradizione, contro tutto. Se le imprese impossibili piacciono alla Fortitudo quella di oggi pomeriggio ( ore 17,10, arbitri Cicoria e Facchini) è l'occasione per una grande abbuffata. Per adesso, Skipper - Benetton registra un solo risultato già sicuro, quello di essere diventata la sfida più classica dei playoff. Sarà infatti la ventiseiesima volta che le due squadre si affrontano (14-11 il bilancio per i trevigiani) mentre Virtus e Cantù, fermate in semifinale proprio negli scontri con Benetton e Skipper , sono rimaste e rimarranno a quota 25.
Anche se non è mai successo di risalire dallo 0-2, nessuno sembra voler andare in vacanza senza averci almeno provato. Cominciando dai tifosi che ieri si sono riversati sul campo a fine allenamento per rinnovare la fiducia alla squadra e che oggi nei pressi del PalaDozza organizzeranno una festosa braciolata. Per finire a Boniciolli che vuole ancora una volta dimostrare che a questa squadra ha ridato cuore e voglia di lottare fino in fondo. Chi va in campo, poi, magari consumato da una stagione cominciata a metà settembre 2001 con la Supercoppa di Genova, non si tirerà certo indietro anche se la voglia di pensare ad altro sia grande. Chi ha qualcosa da farsi perdonare come Goldwire (recuperato tra l'altro dall'infortunio alla caviglia di martedì) o Gregor Fucka (che viaggia a medie bassissime dopo le imprese di stagione regolare) e chi, come Zoran Savic ha rabbia da vendere dopo i mille acciacchi che gli hanno impedito di giocare a grandi livelli l'ennesima finale della carriera.
Benetton favorita, per serenità e condizione fisica ma Skipper non tagliata fuori almeno per quanto riguarda il risultato di gara tre. Poi, se si vincerà questa, mercoledì sera a Treviso potrà davvero succedere di tutto con la Benetton che avrebbe tutto da perdere e la Fortitudo tutto da guadagnare.
Un solo pericolo: che al momento di tirare un bilancio della stagione diventi determinante il risultato di questa serie. Perchè vorrebbe dire mettere in discussione il lungo e paziente lavoro di Matteo Boniciolli dimenticando cos'era questa Fortitudo ad inizio stagione e cosa poi è diventata grazie al lavoro di un allenatore che per sua ammissione «non è in grado di inventare» ma sa come preparare i giocatori e gli uomini alle partite.
Noi speriamo che la Skipper questo lo capisca e giochi non solo per vincere ma anche per ribadire la fiducia al comandante che ha trasformato una traballante scialuppa in una barca difficile da affondare anche durante le tempeste. Senza Myers e con Boniciolli è cominciato un ciclo e non vediamo perchè sospendere l'esperimento solo perchè sulla strada dello scudetto, a un solo passo dal traguardo, è apparsa un'avversaria obiettivamente più forte, più completa e anche molto più fortunata. Caratteristiche che rendono molto più facile il lavoro di un allenatore.
Gianni Cristofori
Anche se non è mai successo di risalire dallo 0-2, nessuno sembra voler andare in vacanza senza averci almeno provato. Cominciando dai tifosi che ieri si sono riversati sul campo a fine allenamento per rinnovare la fiducia alla squadra e che oggi nei pressi del PalaDozza organizzeranno una festosa braciolata. Per finire a Boniciolli che vuole ancora una volta dimostrare che a questa squadra ha ridato cuore e voglia di lottare fino in fondo. Chi va in campo, poi, magari consumato da una stagione cominciata a metà settembre 2001 con la Supercoppa di Genova, non si tirerà certo indietro anche se la voglia di pensare ad altro sia grande. Chi ha qualcosa da farsi perdonare come Goldwire (recuperato tra l'altro dall'infortunio alla caviglia di martedì) o Gregor Fucka (che viaggia a medie bassissime dopo le imprese di stagione regolare) e chi, come Zoran Savic ha rabbia da vendere dopo i mille acciacchi che gli hanno impedito di giocare a grandi livelli l'ennesima finale della carriera.
Benetton favorita, per serenità e condizione fisica ma Skipper non tagliata fuori almeno per quanto riguarda il risultato di gara tre. Poi, se si vincerà questa, mercoledì sera a Treviso potrà davvero succedere di tutto con la Benetton che avrebbe tutto da perdere e la Fortitudo tutto da guadagnare.
Un solo pericolo: che al momento di tirare un bilancio della stagione diventi determinante il risultato di questa serie. Perchè vorrebbe dire mettere in discussione il lungo e paziente lavoro di Matteo Boniciolli dimenticando cos'era questa Fortitudo ad inizio stagione e cosa poi è diventata grazie al lavoro di un allenatore che per sua ammissione «non è in grado di inventare» ma sa come preparare i giocatori e gli uomini alle partite.
Noi speriamo che la Skipper questo lo capisca e giochi non solo per vincere ma anche per ribadire la fiducia al comandante che ha trasformato una traballante scialuppa in una barca difficile da affondare anche durante le tempeste. Senza Myers e con Boniciolli è cominciato un ciclo e non vediamo perchè sospendere l'esperimento solo perchè sulla strada dello scudetto, a un solo passo dal traguardo, è apparsa un'avversaria obiettivamente più forte, più completa e anche molto più fortunata. Caratteristiche che rendono molto più facile il lavoro di un allenatore.
Gianni Cristofori
Fonte: Il Resto del Carlino