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Un rilancio che passa dalle scuole medie

I dirigenti del basket italiano si sono ritrovati a Livorno per il convegno di "Pensare basket"

LIVORNO. Riuscirà il basket italiano a rialzare la cresta, a ritrovare visibilità, a riscaldare gli animi di mezza Italia (e di tutta Livorno) come accadeva negli anni Ottanta? É la domanda che gli appassionati della palla a spicchi si fanno da almeno un decennio e a cui gli addetti ai lavori presenti giovedì sera alla sala convegni della Cna hanno cercato di rispondere. Dirigenti e allenatori delle società livornesi in platea, i grandi nomi del basket al tavolo: dal presidente della Fip Maifredi al direttore generale della LegaDue Renzi, dal giemme di Cantù Arrigoni a Piero Parisini, consigliere della Fortitudo e uomo di «Pensare Basket».
Dibattito guidato da Francesco Parducci, che si è aperto sul tema del contingentamento dei giocatori stranieri («vogliamo salvaguardare la nazionale e il basket italiano» ha detto Maifredi «ma dobbiamo adeguarci a quelle che sono le leggi») ed è arrivato al problema delle promozioni dalla LegAdue («forse torneranno due quando la serie A sarà stabilizzata a 16 squadre», ha spiegato Renzi), incentrandosi soprattutto sul rapporto tra i giovani e la pallacanestro. «I tesserati del minibasket non sono in calo, anzi in tante città sono in costante aumento», ha detto Luca Banchi. «E allora perchè una volta arrivati a 11 anni il 60 per cento dei bambini lascia la pallacanestro? Perchè nelle scuole medie paghiamo dazio?», si è chiesto il coach della Mabo. Che ha lanciato un'idea: «Dobbiamo arrivare dentro gli istituti scolastici come facciamo con le scuole elementari. É in questo modo che potremo tenerci stretti tanti bambini, che potremo coinvolgerli, farli appassionare ancor più a questo sport. Come? Con l'organizzazione di tornei tra scuole. Non c'è niente di più coinvolgente di un torneo tra scuole, che catturi l'entusiasmo dei ragazzi, che interessi i loro compagni».
«Sono convinto che l'idea sia praticabile - ha aggiunto Banchi - e mi piacerebbe che Livorno fosse la città pilota per un'iniziativa del genere. La chiave sta nel rigenerare entusiasmo».
giu. cor.
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