LIVORNO. Di nuovo dal sindaco. Per capire che cosa si è smosso in città, tra gli imprenditori, nel mondo industriale, nell'ambiente economico legato alla Porta a Terra, e avere finalmente un'idea del supporto che i soci del Basket Livorno avranno dall'esterno. Ieri pomeriggio si è svolta un'altra assemblea dei dirigenti Mabo e alla fine si è deciso di rinviare ancora, di riaggiornarsi a dopo che Nieri e Falsini avranno di nuovo parlato con Lamberti e conosciuto le risposte della città sull'affare basket.
Come noto, c'è da sapere su quale budget la Mabo edizione 2002-2003 potrà contare e da lì partire per costruire la squadra. Una squadra che nelle intenzioni dei dirigenti livornesi vuole essere competitiva, ma che per adesso resta un grande punto interrogativo.
Va rilevato come i tempi, purtroppo, si stiano dilatando. E come il vantaggio temporale che Livorno aveva sulla concorrenza, non essendo entrata nei playoff, adesso si stia praticamente annullando. Tutte le squadre d'Europa infatti si riaffacciano sul mercato e il rischio che irrompano in maniera forte quelle compagini con budget ben più grandi di quello amaranto, c'è ed è grosso. Livorno potrebbe perdere dei tram importanti (in fatto di giocatori) su cui magari poteva salire fino a qualche giorno fa. Tant'è.
Il momento di tirare le fila, anche al budget, adesso è arrivato. L'auspicio è che gli imprenditori, le banche, su tutte le Cassa di Risparmi di Livorno, alla fine allunghino la mano verso la pallacanestro. Anche perchè la serie A1 resta un campionato di grande spettacolarità e non va tra l'altro sottovalutato il vantaggio a livello di seguito che la Mabo potrà avere con l'anticipo al sabato del campionato di serie B di calcio. Sommato alla costruzione del nuovo palasport e al business che potrà rappresentare, sommato alla possibilità che il tetto al numero di extracomunitari venga posto fin da quest'anno (e Livorno, che ha sempre curato il settore giovanile e i giocatori italiani ne avrebbe un ritorno importante) è chiaro che il prodotto basket potrebbe acquistare un interesse economico ben diverso per molti imprenditori.
Giulio Corsi
Come noto, c'è da sapere su quale budget la Mabo edizione 2002-2003 potrà contare e da lì partire per costruire la squadra. Una squadra che nelle intenzioni dei dirigenti livornesi vuole essere competitiva, ma che per adesso resta un grande punto interrogativo.
Va rilevato come i tempi, purtroppo, si stiano dilatando. E come il vantaggio temporale che Livorno aveva sulla concorrenza, non essendo entrata nei playoff, adesso si stia praticamente annullando. Tutte le squadre d'Europa infatti si riaffacciano sul mercato e il rischio che irrompano in maniera forte quelle compagini con budget ben più grandi di quello amaranto, c'è ed è grosso. Livorno potrebbe perdere dei tram importanti (in fatto di giocatori) su cui magari poteva salire fino a qualche giorno fa. Tant'è.
Il momento di tirare le fila, anche al budget, adesso è arrivato. L'auspicio è che gli imprenditori, le banche, su tutte le Cassa di Risparmi di Livorno, alla fine allunghino la mano verso la pallacanestro. Anche perchè la serie A1 resta un campionato di grande spettacolarità e non va tra l'altro sottovalutato il vantaggio a livello di seguito che la Mabo potrà avere con l'anticipo al sabato del campionato di serie B di calcio. Sommato alla costruzione del nuovo palasport e al business che potrà rappresentare, sommato alla possibilità che il tetto al numero di extracomunitari venga posto fin da quest'anno (e Livorno, che ha sempre curato il settore giovanile e i giocatori italiani ne avrebbe un ritorno importante) è chiaro che il prodotto basket potrebbe acquistare un interesse economico ben diverso per molti imprenditori.
Giulio Corsi
