PESARO - E’ uno dei migliori prodotti mai usciti dal vivaio Scavolini e forse è l’unico giovane “vero" (Cinciarini escluso) tra quelli di cui si parla seriamente per un futuro in maglia biancorossa. Simone Flamini, ala di 2.02, ha solo vent’anni, un’età nella quale ci si potrebbe “accontentare" di vedere il campo ad intermittenza, restando dietro l’ombra di campioni affermati, da cui estrapolare consigli in allenamento. Lui no, vuole solo giocare, non importa dove. «Se vorrei tornare alla Scavolini? Voglio andare dove mi sia concesso un buon minutaggio e se sarà a Pesaro tanto meglio. Ovviamente non chiederei di partire in quintetto, ma tornare a casa e non giocare sarebbe brutto...». La probabile linea verde la ingolosisce? «Ho letto che si vorrebbe dare spazio ai giovani, ma sinceramente sono un po’ scettico - continua Flamini - Ogni anno sento dire queste cose, anche se forse in maniera meno calzante, ma trovo difficile pensare che ci si “accontenti" di fare la squadra con Maggioli, Pecile, Malaventura e Flamini...». A Jesi la rivorrebbero... «Vero, ma l’ultima parola spetta alla Scavolini». Tutti parlano di lei come di un gioiellino e i complimenti si sprecano... «E’ gratificante, ma anche l’anno scorso sentivo questi discorsi, poi ho giocato appena 12’ di media... Mi piacerebbe che quello che si dice si rifletta in campo». Ce l’ha con i tanti americani che calcano i parquet? «Finchè gli stranieri sono buoni mi sta bene - dice dimostrando notevole maturità e una faccia tosta niente male - se devo avere davanti Michael Williams non mi lamento. Ma quando vedo gente come Latimer, un play che Jesi ha tagliato a dicembre - penso che di italiani più forti ce ne sono anche in Serie C. Comunque quest’anno eravamo un bellissimo gruppo». Ha avuto qualche contatto con la Scavolini? «Niente di niente. Ho sentito Gianluca Pascucci al telefono, lo sento spesso... Non mi hanno cercato, ma so che prima della fine del campionato non si muoverà niente». Conosce Pillastrini? «Ci ho parlato 2-3 volte e mi ha fatto una buona impressione. Mi sembra una persona seria e al tempo stesso alla mano». Ha ricevuto altre offerte? «No, ma so di non essere il solo. Per ora è tutto abbastanza fermo». In quale ruolo preferisce essere utilizzato? «Dovrei diventare una guardia, ma ancora non lo sono. Mi manca un po’ di continuità nel tiro pesante, però sono migliorato rispetto al recente passato. A Pesaro manca un’ala pura? E’ vero...». Intanto Simone Flamini, che quest’anno era iscritto al quarto anno del Liceo Scientifico («ma ho quasi abbandonato... Non riuscivo a frequentare...»), si è rimesso dall’infortunio al piede e si prepara a partire con gli azzurrini. «Si tratta “solo" dell’Under 20, ma tra i miei obiettivi c’è anche la Nazionale maggiore. Il 24 giugno c’è il raduno e tra la fine di luglio e l’inizio di agosto parteciperemo agli Europei. Per ora penso a riposarmi e a stare a Macerata con la mia famiglia, che non mi vede mai...». Cosa dire del suo amico ed ex “gemello" Di Salvatore? «Non lo sento da un mese - conclude Simone - Quest’anno ha giocato in B2, a San Lazzaro, con buoni risultati. Ma lui vale come minimo una B1...».
Camilla Cataldo
Camilla Cataldo